Executive Coaching: destinatari e benefici - Jobiri

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Lorenzo è un ottimo manager e un abilissimo direttore commerciale di una conosciuta multinazionale del settore del design. Sono già molti mesi che Lorenzo avverte una crescente difficoltà nell’ambiente aziendale, in particolar modo nella gestione dell’organizzazione del lavoro e dei rapporti interpersonali. 

Quando capitano situazioni del genere è necessario del tempo per prendere consapevolezza delle difficoltà in corso ed è necessario ancora altro tempo per capire che quel manager ha bisogno di trovare qualcuno che lo possa aiutare. Anche se sei super competente e hai esperienza da vendere, infatti, non è sempre facile guardarsi da soli in profondità e trovare il modo e il coraggio di cambiare.

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Executive Coaching: definizione

Prima di approfondire destinatari, scopi e benefici dell’Executive Coaching, soffermiamoci sulla vera e propria definizione di Executive Coaching. Secondo alcuni esperti, l’Executive Coaching rappresenta quel “percorso di Coaching applicato ai vertici aziendali”. Dunque, l’Executive Coaching cos’è nel concreto? Si tratta di un “Coaching rivolto al management aziendale”, ossia a figure di alto profilo come manager, amministratori delegati, dirigenti che si affidano ad un Executive Coach per differenti ragioni.

Tra le motivazioni e le circostanze più diffuse che spingono un’azienda ad affidarsi ad un Executive Coach ci sono:

  • problematiche legate al raggiungimento di determinati obiettivi aziendali;
  • necessità di gestire cambiamenti importanti;
  • necessità di individuare nuove strategie; 
  • necessità di migliorare capacità relazionali e di comunicazione.

Quelle elencate sopra sono soltanto alcune delle situazioni che richiedono l’inizio di un percorso di Executive Coaching, che risulta utile e funzionale per risolvere sostanzialmente due macro tipologie di problematiche:

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  • criticità riguardanti il singolo individuo di alto profilo (management aziendale: dirigenti, amministratori delegati, etc.)
  • problemi riguardanti l’intera organizzazione e che per essere affrontate hanno bisogno di una riorganizzazione del management, innanzitutto.

Executive Coaching: cos’è e qual è il suo scopo

Dopo aver visto la definizione di Executive Coaching, riprendiamo adesso le fila della storia citata sopra per capire nel concreto l’Executive Coaching cos’è e come funziona. 

Lorenzo è un manager in crisi. Quando l’azienda di Lorenzo mi ha cercato per una consulenza di Executive Coaching per manager, abbiamo perciò avviato un percorso di coaching individuale per trovare e attuare le possibili soluzioni. Questo è sicuramente uno degli scopi dell’Executive Coaching, ma non il solo: l’altro è l’avvio di un percorso di crescita del manager.

L’Executive Coaching innesca, infatti, un processo virtuoso che ha una positiva ricaduta sul manager e sul suo staff: migliorano le relazioni interpersonali e il clima aziendale, viene incrementata la motivazione personale, si alza il livello dell’efficienza. In altre parole il processo lavorativo va molto meglio!

Non è solamente importante arrivare al traguardo, ma anche chi diventi nel corso del viaggio (Tony Robbins)

Quando un manager attraversa un momento difficile è evidente che cercare di superarlo isolando l’aspetto professionale dal resto del contesto generale significa andare incontro a dei guai. I momenti di crisi spesso sono ciclici e tentare di nasconderli o fare finta di niente è molto rischioso; meglio interpretarli come opportunità di crescita e agire di conseguenza.

Il Coaching per manager si basa su un approccio sistemico e sul principio di operare in un ambiente altamente interdipendente, dove cambiando anche una sola variabile si verificano variazioni in tutto il sistema. Sia nel caso di grandi aziende sia nel caso di piccole organizzazioni è perciò necessario fare riferimento allo staff, anche se il coachee, destinatario del coaching, è uno solo.

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La persona, cioè il singolo individuo, rappresenta quindi il punto di partenza da cui iniziare a dipanare il gomitolo del cambiamento. Solo in una fase successiva ed in base alle informazioni raccolte nel Coaching one to one, l’intervento può allargarsi ad un Team Coaching. In questo caso però lo scenario e le dinamiche sono più complesse e richiedono modalità specifiche e tempi più lunghi.

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Executive Coaching: quali sono i principali benefici?

È facilmente comprensibile, dunque, sulla base di quanto detto sopra, che l’Executive Coaching è un tipo di Coaching che apporta benefici sia ai singoli sia alle aziende nel loro complesso. Solitamente, infatti, accade che i vantaggi di cui gode il professionista si riversino poi sull’intera organizzazione.

Tra i principali benefici dell’Executive Coaching troviamo:

  • sviluppare maggiore consapevolezza delle proprie capacità al fine di utilizzarle al meglio e a vantaggio dell’organizzazione;
  • individuare strumenti di ascolto attivo per migliorare la capacità di comunicazione e relazione;
  • acquisire un’ottima capacità di leadership, lavorando sull’autostima, sui punti di forza e debolezza e sull’assunzione delle proprie responsabilità;
  • imparare a separare la vita privata da quella professionale;
  • imparare ad anticipare, affrontare e gestire il cambiamento.

Business Coaching vs. Executive Coaching

Con Business Coaching si intende un modello di crescita professionale specificatamente volto a migliorare le potenzialità in ambito aziendale e imprenditoriale. Il Business Coaching racchiude l’Executive Coaching o il Manager Coaching e il Leadership Coaching, che mirano tutti alla valorizzazione del dirigente/manger/imprenditore sotto molteplici aspetti, sviluppando sia competenze tecniche che qualità umane.

Quando il processo di coaching si rivolge non ad una singola persona ma ad un gruppo si parla invece di Team Coaching, nell’ambito del quale l’obiettivo specifico è il miglioramento delle dinamiche comportamentali del team.

I pilastri del Coaching per manager

Sono principalmente 3 i temi fondamentali che ricorrono nell’Executive Coaching:

Il cambiamento

I cambiamenti rappresentano un’importante sfida, che si tratti di un nuovo ruolo, un nuovo contesto o un insieme di competenze in cui sono richieste specifiche performance, quali ad esempio la gestione del tempo, la leadership, la comunicazione.

Le relazioni interpersonali

Il rapporto con lo staff inteso come insieme di singoli individui all’interno di un gruppo è uno dei fronti più impegnativi per il manager che, attraverso il Business Coaching, può migliorare le relazioni con il team, potenziare il lavoro di squadra, gestire cioè i feedback, alzare il livello di consapevolezza e responsabilità dei dipendenti, gestire i conflitti.

La gestione dell’operatività

La funzione organizzativa e gestionale è, infine, l’aspetto pratico volto a migliorare i risultati operativi, implementare un’adeguata pianificazione strategica e commerciale e monitorare obiettivi e performance.

Pronti? Partiamo!

Una volta giunto il momento di avviare un percorso di Coaching per manager è importante comprendere che si tratta di un potente strumento di crescita, non solo per il coachee (il destinatario dell’azione di coaching) ma anche per il team e per tutto il sistema azienda.

Proprio per questo è importante per il manager sviluppare le proprie potenzialità in modo trasversale, sotto un profilo professionale ma anche umano e personale, sviluppando e migliorando motivazione, empatia, capacità di ascolto e acquisendo così il suo personale stile nelle relazioni con colleghi e subordinati.

Il vero obiettivo dell’Executive Coaching è proprio questo: mettere al centro la crescita dell’individuo e del gruppo attorno a cui poi aggiornare costantemente tutte le competenze necessarie per il raggiungimento degli obiettivi dell’azienda.

I livelli di Business Coaching

In questo percorso di crescita e cambiamento è molto importante dare sufficiente attenzione alle fasce di età dei destinatari dell’Executive Coaching, in quanto è in base ad esse che cambiano le esigenze e le difficoltà da risolvere di manager uomini e donne.

Junior Coaching (30 anni)

L’obiettivo personale dei giovani manager è solitamente scalare i gradini della carriera il più rapidamente possibile. Il percorso di Executive Coaching sarà perciò attentamente bilanciato per utilizzare al meglio le potenzialità dei manager junior, sicuramente di alto profilo ma che tendono spesso a sottovalutare l’importanza dell’esperienza. Usare attentamente acceleratore e freno servirà a tenere in carreggiata la potente fuoriserie.

Senior Coaching (40 anni)

In questa fascia di età si raggiunge l’apice della potenzialità fra competenze ed esperienza, anche se spesso capita che il top manager ecceda in autoreferenzialità. Il Manager Coaching potrebbe quindi indirizzarsi ad un necessario riallineamento fra la grande potenzialità del manager all’apice della carriera e la necessità di non trascurare tutte le possibili e indispensabili risorse, specialmente quelle umane.

Mature Coaching (50 anni e oltre)

I manager maturi sono una preziosa risorsa se si riesce ad evitare lo scollamento dovuto all’età che spesso avviene all’interno dello staff. Contrariamente a quanto comunemente creduto, non è infatti utile porre l’enfasi sull’indiscussa esperienza continuando ad applicarla in ruoli ordinari. Questo è esattamente il principale punto di scollamento. Al contrario, è invece fondamentale valutare quanto un profilo over 50 possa essere utile all’azienda ed essere proficuamente impiegato nel raggiungimento di specifici obiettivi. In questo caso il Manager Coaching sarà  prevalentemente rivolto alla valorizzazione di tutti gli aspetti di un ruolo particolarmente adatto a speciali funzioni in campo strategico, relazionale e di supervisione.

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Autore: Pier Luigi Rizzini
Career Coach Jobiri 
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