Siamo tutti a conoscenza dell’importanza che ricopre il curriculum vitae in qualsiasi fase della vita lavorativa. Il CV è infatti quel documento che riassume la tua vita professionale e che è in grado di influenzare l’esito delle tue candidature.

Le tue esperienze lavorative precedenti occupano di solito gran parte della sezione dedicata appunto alle esperienze professionali e sono valutate dai recruiter e dai futuri datori di lavoro in base alla compatibilità o meno con il ruolo per cui ti stai candidando.

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È fondamentale, dunque, sapere come scrivere le esperienze lavorative sul curriculum e avere chiaro quali è bene inserire.

Pertanto, in questo articolo ci dedichiamo all’approfondimento di questo tema, rispondendo a 8 tra le vostre domande più frequenti:

  1. Cosa è meglio includere nella sezione delle esperienze professionali?
  2. Come faccio a capire quali sono le esperienze più rilevanti?
  3. Come devo formattare la sezione del mio cv “esperienze lavorative”?
  4. Posso eventualmente modificare i miei titoli di lavoro?
  5. Quanto indietro nel tempo deve andare la sezione delle mie esperienze professionali?
  6. Cosa succede se ho un “vuoto di lavoro”?
  7. Come inserire lo stage nel curriculum?
  8. Come scrivere nel cv il lavoro attuale?

1. Cosa è meglio includere nella sezione delle esperienze professionali?

La sezione delle tue esperienze professionali include solitamente tutti i lavori che hai svolto negli anni precedenti. Tuttavia, questa parte del tuo curriculum non deve contenere necessariamente tutti i lavori passati: la scelta delle esperienze da inserire dipende sia dalla posizione per cui ti stai candidando, sia dalla fase professionale che stai attraversando.

Dunque, se hai una certa esperienza alle spalle e stai cercando un nuovo lavoro, è preferibile inserire in questa sezione i lavori che hai svolto più recentemente e che sono più compatibili con il nuovo ruolo che vuoi ricoprire. Se, invece, hai appena terminato gli studi e hai poca o nessuna esperienza, ha senso includere nel tuo CV stage, incarichi freelance o lavori temporanei.

Dunque, le esperienze lavorative sul curriculum dipendono anche dalla fase della carriera in cui ti trovi, ma attenzione: prima di scrivere la sezione in questione è sempre importante chiederti quali sono le tue esperienze professionali più rilevanti. Vediamo meglio nei prossimi paragrafi come fare a capirlo.

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2. Come faccio a capire quali sono le esperienze più rilevanti?

Se ti stai chiedendo “nel cv le esperienze lavorative da inserire quali sono?” e “che cosa si intende per esperienze rilevanti?”, ti rispondiamo subito. L’esperienza rilevante è quella più compatibile con il ruolo per cui ti stai candidando. Facciamo degli esempi: se sei un ingegnere informatico, puoi scegliere di includere nel tuo CV lavori (o anche stage) che hai svolto in questo settore e tralasciare, invece, il ruolo che hai svolto, ad esempio, in uno studio legale. Allo stesso modo, se ti stai candidando per la posizione di direttore marketing nel campo dell’editoria, puoi decidere di includere solo le esperienze precedenti che hai avuto in quel campo, tralasciando quelle svolte in altri settori, come la moda.

Un altro consiglio importante da seguire è quello di inserire sempre, accanto ai ruoli svolti, i risultati che hai raggiunto e le competenze che hai acquisito. Supponiamo che attualmente lavori come cameriere in un ristorante e ti stai candidando per la posizione di receptionist: in questo caso, puoi scrivere di aver acquisito soft skill come la capacità di interazione con i clienti in quanto quest’ultima sarà molto richiesta anche per il lavoro di receptionist.

Se, invece, non stai facendo un grande “salto” di carriera e hai quindi una certa continuità nelle tue esperienze lavorative, potrebbero essere rilevanti tutte le precedenti che hai svolto. Che cosa fare a questo punto? Dovrai fare una valutazione in base a quelle in cui hai acquisito più competenze e raggiunto più risultati: saranno quelle le esperienze più rilevanti!

3. Come devo formattare la sezione del mio cv “esperienze lavorative”?

Puoi decidere di organizzare questa sezione delle tue esperienze professionali in vari modi. Ad esempio, in base alla tipologia di CV che hai scelto, può essere utile inserire un unico titolo come “Esperienze lavorative” o “Esperienze professionali” ed elencare sotto questa sezione i ruoli che hai svolto.

Oppure, puoi decidere di evidenziare il/i ruolo/i che reputi rilevanti scrivendo sopra ad esempio “Esperienza nel marketing” o “Esperienza nella contabilità”, per renderli ancora più semplici da individuare.

Ancora, se in alcuni casi preferisci comunque aggiungere esperienze non compatibili con il ruolo a cui aspiri, puoi decidere di inserirle in una sezione a parte chiamata “Esperienze aggiuntive” o “Esperienze professionali aggiuntive”.

4. Posso eventualmente modificare i miei titoli di lavoro?

Nella sezione delle esperienze lavorative del curriculum si possono modificare i titoli di lavoro? La risposta non è sempre negativa. Se, infatti, “inventare” esperienze lavorative mai avute non è mai permesso, modificare i titoli di lavoro può essere a volte lecito: l’importante è usare un titolo diverso per chiarire e non per ingannare!

Facciamo un esempio. Nella start up in cui hai lavorato qualche anno il tuo ruolo veniva chiamato “Data Guru”, mentre l’azienda in cui ti stai candidando lo chiama più comunemente “Data Scientist”: è preferibile che modifichi il precedente con quest’ultimo.

Se, invece, ricopri solitamente più ruoli e ti destreggi tra responsabilità diverse, come un office manager che supporta anche il team di marketing, può essere preferibile modificare il titolo inserendone uno più specifico che dia contesto: “Office Manager – Marketing Support” può essere un esempio.

Se modificare il titolo può sembrarti una “forzatura”, puoi concentrarti sulla creazione di un elenco di punti significativi in cui descrivi brevemente le tue responsabilità, o sulla stesura di un piccolo riassunto per dare un contesto aggiuntivo alle tue qualifiche.

5. Quanto indietro nel tempo deve andare la sezione delle mie esperienze professionali?

Mantenere l’attenzione sulle esperienze rilevanti significa non dover inserire tutti i lavori che hai svolto nel corso degli anni. Ma, attenzione! Tieni presente che i recruiters saranno maggiormente interessati alla tua esperienza rilevante più recente. Pertanto, assicurati di inserire in maniera dettagliata nella sezione del tuo curriculum vitae “esperienze lavorative” quella più vicina temporalmente, ricordandoti che il CV deve essere conciso e preferibilmente di una sola pagina.

Come “regola” generale, è sconsigliabile includere più di 10/15 anni di esperienza nel curriculum (salvo alcune eccezioni). Pertanto, valuta cosa inserire in base alla fase della carriera in cui ti trovi!

6. Cosa succede se ho un “vuoto” di lavoro?

Può capitare a tutti di smettere di lavorare per periodi più o meno lunghi. Le motivazioni di questa scelta possono essere tante: problemi di salute, l’assistenza ad una persona malata, la necessità di prendersi del tempo per se stessi, una gravidanza, un viaggio all’estero, un licenziamento e tanto altro.

Ora, se la tua lacuna lavorativa è breve (6 mesi circa), molto probabilmente non c’è bisogno di specificarlo nel tuo CV. Se, al contrario, si tratta di un periodo lungo, puoi scegliere di aggiungere nella sezione delle esperienze professionali la circostanza che non ti ha permesso di lavorare per quel lasso di tempo. Per esempio:

  • Anno sabbatico| Giugno 2017- Agosto 2018
  • Viaggio in tutto il Sud-est asiatico| Agosto 2016 – Luglio 2017

Nel caso in cui preferissi non includere queste informazioni nel CV, nessun problema! Puoi sfruttare la lettera di presentazione come utile strumento per spiegare eventualmente le motivazioni della tua pausa dal lavoro.

7. Come inserire lo stage nel curriculum?

Altra domanda frequente che in molti si pongono è la seguente: “come inserire lo stage nel curriculum?” A questo proposito, è importante innanzitutto ribadire il fatto che lo stage va sicuramente inserito nella sezione delle esperienze professionali, in quanto rientra in queste ultime. Per inserire lo stage nel cv valgono le stesse “regole” spiegate per le esperienze lavorative. Gli elementi che non possono mancare quando inseriamo l’esperienza di stage nel curriculum sono:

  1. la data di inizio e fine dello stage
  2. la tipologia specifica di stage (si tratta di uno stage curriculare o extracurriculare?)
  3. il nome dell’azienda
  4. la posizione ricoperta
  5. una breve descrizione delle principali mansioni svolte

Dunque, come abbiamo visto uno stage è a tutti gli effetti importante come qualsiasi altra esperienza professionale. Tuttavia, anche nel caso degli stage bisogna, però, fare un’attenta valutazione su quando sia effettivamente il caso o meno di inserirli. Ancora una volta, valgono sia la regola della rilevanza sia quella della fase professionale in cui ci si trova.

Se hai ancora poca esperienza lavorativa, l’inserimento dello stage nel curriculum è “d’obbligo” per testimoniare un tuo primo inserimento nel mondo del lavoro; se, al contrario, hai già qualche anno di lavoro alle spalle, il discorso cambia: puoi decidere di non inserire lo stage nelle tue esperienze professionali (soprattutto se ne hai avute tante).

Ma, attenzione, perché insieme a questo criterio entra in gioco la rilevanza: anche con un certo numero di esperienze alle spalle, può essere importante inserire lo stage nel curriculum se questo è molto compatibile (stesso settore o stessa posizione) con il ruolo per cui ti stai candidando

Altro elemento utile da ricordare è l’importanza di inserire stage svolti all’estero: in questo caso, indipendentemente dalla fase lavorativa in cui ti trovi, leggere sul tuo curriculum un’esperienza di stage all’estero viene valutato sempre molto positivamente dai recruiter.

8. Come scrivere nel cv il lavoro attuale?

“Come scrivere nel curriculum che sto ancora lavorando?” è un’altra delle domande che molti candidati si pongono per redigere un curriculum impeccabile ed efficace. Sapere come scrivere nel cv il lavoro attuale nel modo corretto è, infatti, importante per comunicare ai recruiter questa essenziale informazione. Premesso che il lavoro attuale va sempre inserito nella sezione delle esperienze professionali, ciò che lo distingue dagli altri elementi è la data: basta inserire accanto alla data di inizio del lavoro l’espressione “presente” o “corrente” (in inglese “ongoing”) per comunicare ai recruiter che l’esperienza non è conclusa. Inoltre, puoi anche decidere di inserire nella breve descrizione della posizione alcuni dettagli che richiamano al fatto che stai ancora lavorando (per esempio: nell’esperienza lavorativa che sto svolgendo presso [nome azienda], mi occupo principalmente di [principali mansioni].

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