È nota a tutti l’importanza che il curriculum vitae ricopre in ogni processo di selezione. Il CV di ogni candidato è, infatti, il primo documento che un recruiter legge e attraverso il quale si fa già una prima idea di lui/lei e del suo percorso professionale.
Il CV di ogni professionista deve quindi essere strutturato in modo tale da contenere tutte le informazioni necessarie non solo per permettere ai selezionatori di avere un quadro chiaro dell’iter della sua formazione e delle sue esperienze, ma anche per attrarre la loro attenzione e fare la differenza rispetto ad altri candidati.
Tuttavia, a seconda della fase della carriera in cui ci si trova e del ruolo che si svolge, è opportuno strutturare il proprio curriculum in una determinata maniera e seguire specifiche “regole”. Ad esempio, il curriculum di un libero professionista avrà certamente obiettivi differenti rispetto a quello di un manager aziendale.
A questo proposito, trattandosi di un tema di forte interesse per un buon numero di professionisti che lavorano come freelance, approfondiamo nell’articolo come scrivere un curriculum da libero professionista in maniera efficace.
Curriculum libero professionista: le principali differenze con un CV tradizionale
Quando si tratta di creare un curriculum, i liberi professionisti devono adottare un approccio diverso rispetto a chi cerca un impiego tradizionale. La struttura e i contenuti di un CV per libero professionista devono riflettere le sue esperienze diversificate, competenze specifiche e capacità di gestione autonoma dei progetti. Vediamo in dettaglio le principali differenze.
1) Informazioni di contatto
- CV tradizionale: include le informazioni di contatto standard come nome, indirizzo, telefono ed email
- CV libero professionista: oltre alle informazioni di contatto di base, può includere link a portfolio online, siti web personali, profili LinkedIn e altre piattaforme professionali rilevanti. È importante aggiungere un link al proprio portfolio online o sito web per mostrare esempi di lavori realizzati.
2) Profilo professionale o sommario
- CV tradizionale: spesso include un obiettivo di carriera generico
- CV libero professionista: inizia con un profilo professionale o un sommario che evidenzia le competenze principali, le esperienze di rilievo e il valore unico che il professionista può offrire ai clienti. Questo sommario deve essere accattivante e diretto, per catturare immediatamente l’interesse del lettore.
3) Esperienze professionali
- CV tradizionale: elenca le esperienze lavorative in ordine cronologico, con enfasi sui ruoli ricoperti e le responsabilità
- CV libero professionista: mette in evidenza progetti specifici, descrivendo i risultati ottenuti e le competenze utilizzate. L’attenzione è posta sui progetti più significativi e di successo, dimostrando la capacità di gestire autonomamente vari incarichi.
4) Competenze chiave
- CV tradizionale: include una sezione sulle competenze è comune, ma spesso generica
- CV libero professionista: la sezione delle competenze deve essere dettagliata e specifica, evidenziando sia le competenze tecniche che quelle trasversali (soft skills). È cruciale dimostrare competenze che siano direttamente rilevanti per i tipi di progetto e i settori in cui si intende lavorare.
5) Formazione e certificazioni
- CV tradizionale: elenca l’istruzione formale e le certificazioni in ordine cronologico
- CV libero professionista: mette in risalto le certificazioni, i corsi di aggiornamento e le competenze acquisite che sono rilevanti per i progetti e i servizi offerti. La formazione continua e le certificazioni specifiche del settore possono differenziare il libero professionista dalla concorrenza.
6) Portfolio
- CV tradizionale: può includere menzioni di progetti specifici, ma non sempre
- CV libero professionista: un elemento chiave è il portfolio, che può essere integrato direttamente nel CV o fornito come link. Il portfolio deve contenere esempi dettagliati di lavori completati, testimonianze dei clienti e casi di studio che dimostrino le competenze e i risultati ottenuti.
7) Riferimenti e testimonianze
- CV tradizionale: i riferimenti sono spesso forniti su richiesta
- CV libero professionista: è utile includere direttamente nel CV testimonianze di clienti soddisfatti e riferimenti professionali. Questi feedback positivi possono fornire una prova sociale delle capacità del professionista e aumentare la credibilità.
8) Competenze
- CV tradizionale: le competenze sono elencate, ma spesso in modo generale e senza contesto specifico
- CV libero professionista: le competenze devono essere dettagliate e contestualizzate. È importante non solo elencare le competenze, ma anche descrivere come sono state applicate in progetti reali. Ad esempio, invece di scrivere semplicemente “Competenza in ambito SEO”, un libero professionista dovrebbe specificare “Ottimizzazione SEO per un sito e-commerce: aumentato il il traffico organico del 50% in sei mesi”.
9) Progetti
- CV tradizionale: può menzionare progetti significativi all’interno della descrizione del ruolo lavorativo
- CV libero professionista: deve mettere in risalto i progetti chiave come se fossero casi di studio. Ogni progetto dovrebbe includere una breve descrizione, gli obiettivi, il ruolo del professionista, le competenze utilizzate e i risultati ottenuti. Questo approccio dimostra concretamente le capacità del libero professionista e la sua esperienza diretta.
Curriculum libero professionista: quattro utili consigli da seguire
Il curriculum da libero professionista ha sostanzialmente lo scopo di attrarre potenziali clienti: in base al prodotto o servizio offerto, il curriculum da freelance deve essere in grado di suscitare nel cliente un interesse tale da spingerlo a scegliere te e non un competitor.
Per raggiungere questo obiettivo è molto importante scrivere un curriculum per libero professionista efficace, valido, concreto e ben strutturato. Come fare? Abbiamo pensato per te quattro utili consigli da seguire:
- Gestisci bene la sezione dei tuoi dati personali e delle informazioni di contatto
- Assicurati di elencare tutte le tappe formative più rilevanti
- Inserisci solo le esperienze professionali pertinenti
- Fornisci maggiori dettagli sulle tue competenze
1. Gestisci bene la sezione dei tuoi dati personali e delle informazioni di contatto
Il primo step per rendere il tuo curriculum da libero professionista efficace è quello di gestire bene la sezione delle informazioni di contatto. Questo primo consiglio che vogliamo condividere con te deriva dal fatto che, in qualità di libero professionista, non puoi non inserire nel tuo cv alcuni elementi cruciali che ti consentono sia di essere maggiormente riconosciuto sia di essere ricontattato facilmente. Alcuni di questi dati (oltre al tuo recapito telefonico, la tua mail e l’indirizzo della tua sede di lavoro) sono l’url del tuo sito web (se ne hai uno) e il link del tuo profilo LinkedIn. Questi due dettagli risultano fondamentali in quanto danno modo ai potenziali clienti o a chiunque legga il tuo cv di capire meglio chi sei e di cosa ti occupi nel dettaglio. Inoltre, è molto utile inserire in questa sezione anche la tua disponibilità o meno a spostarti per trasferte.
2. Assicurati di elencare tutte le tappe formative più rilevanti
Il tuo curriculum da freelance deve essere in grado di illustrare a chi lo legge la tua formazione in maniera chiara e completa. In altre parole, è necessario che il tuo curriculum da libero professionista sia in grado di veicolare ai lettori delle informazioni chiare su dove, che cosa hai studiato e in generale sulla tua formazione. Pertanto, in base al prodotto/servizio offerto, inserisci tutte quelle tappe formative che sono rilevanti con quanto proponi sul mercato e che siano in grado di trasmettere la tua specializzazione e verticalizzazione su quel topic.
3. Inserisci solo le esperienze professionali pertinenti
All’interno di un curriculum da libero professionista, la sezione delle esperienze professionali acquista un’importanza diversa e “particolare”. Si tratta, infatti, di una parte che, più che inglobare le varie esperienze che hai svolto prima di diventare freelance (se ne hai avute, ovviamente), deve piuttosto contenere tutti i clienti (meglio se importanti o noti) per cui e con cui hai lavorato. L’aggiunta di informazioni di questo tipo è molto importante in quanto permette a chi è alla ricerca di un libero professionista di farsi un’idea su come lavori e sulla tipologia di clienti che hai seguito. Ricorda sempre di inserire nel tuo curriculum da freelance anche i più importanti risultati che hai raggiunto per i tuoi clienti e/o qual è stato il tuo contributo nella messa a punto di un certo progetto: è fondamentale far capire al tuo destinatario non solo il tuo background teorico, ma anche quello pratico.
4. Fornisci maggiori dettagli sulle tue competenze
Un’altra delle sezioni fondamentali da curare per rendere il tuo curriculum da libero professionista efficace è quella delle competenze. Queste ultime sono molto importanti in quanto vanno a definire in maniera più approfondita il tuo ruolo e il tuo know-how, dando ai potenziali clienti una overview ancora più chiara di quanto sai fare (sia a livello più tecnico, sia a livello interpersonale). Ovviamente, come nel caso delle esperienze, per rendere efficace il tuo curriculum da freelance inserisci quelle competenze che meglio definiscono e completano il ruolo che svolgi, aggiungendo una breve descrizione accanto. Ricorda di prevedere una sezione per le hard skills e una per le soft skills: puoi scegliere anche di inserire quale esperienza professionale ti ha permesso di acquisire ciascuna abilità.
Curriculum libero professionista: ultime considerazioni
Per concludere, è utile tenere a mente anche altri fattori che possono essere importanti da inserire all’interno del tuo curriculum per libero professionista. Eccone tre:
1. Gli anni di esperienza
Nella breve descrizione di te stesso all’interno del tuo curriculum da freelance, prova ad inserire i tuoi anni di esperienza: in questo modo darai ai tuoi clienti fin da subito un’idea concreta del tuo know-how.
2. Competenze e conoscenze linguistiche
Non trascurare l’inserimento nel tuo CV delle tue conoscenze linguistiche; il nostro consiglio è quello di prevedere una sezione ad hoc, indicando il livello di padronanza di ciascuna lingua.
3. Il layout
Il layout e l’impaginazione del tuo curriculum da libero professionista non sono da trascurare. Se sei un freelance e svolgi un ruolo in cui la creatività è all’ordine del giorno, allora è giusto e coerente usare un template altrettanto creativo; in tutti gli altri casi, ti consigliamo di optare per un CV chiaro e ordinato, che miri ad impressionare il cliente per le competenze e le esperienze.
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