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Nell’ambito di un’economia globale sempre più interconnessa, le aziende sono costantemente alla ricerca di nuove opportunità di espansione oltre i confini nazionali. Per avere successo in un mercato internazionale sempre più competitivo è, infatti, fondamentale che le aziende abbiano un professionista focalizzato sulla gestione e sullo sviluppo di attività di esportazione.

Il professionista che si occupa di fare ciò è l’export manager, una risorsa preposta a guidare l’azienda in tutte le fasi del suo percorso di internazionalizzazione. Data l’importanza strategica di questa figura, approfondiamo nei prossimi paragrafi

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  • export manager cosa fa
  • le principali skills di un export manager
  • come diventare export manager: i migliori percorsi di studio
  • export manager stipendio

Export manager cosa fa?

Un export manager è un professionista specializzato nella gestione delle attività di esportazione di un’azienda.

Si tratta di una figura che ha il compito di pianificare, coordinare e supervisionare tutte le fasi coinvolte nel processo di espansione e internazionalizzazione dei prodotti o dei servizi offerti dall’azienda verso mercati esteri. L’export manager svolge, dunque, un ruolo cruciale nel facilitare l’accesso a nuovi mercati, negoziare accordi commerciali internazionali e garantire il raggiungimento degli obiettivi di vendita all’estero.

Vediamo a questo punto l’export manager cosa fa. Alcune delle sue principali responsabilità sono:

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1) Ricerca e identificazione di nuovi mercati

L’export manager ha la responsabilità di individuare nuovi mercati potenziali e valutare le opportunità di vendita all’estero. Tutta questa attività include l’analisi dei dati di mercato, lo studio delle tendenze economiche e dei comportamenti dei consumatori, nonché la valutazione della domanda di prodotti o servizi aziendali nei mercati internazionali. L’export manager deve, inoltre, anche tenere in considerazione fattori come le barriere tariffarie, le normative commerciali e la concorrenza nel settore.

2) Sviluppo di strategie di esportazione

Tra le attività di un export manager rientra anche lo sviluppo di strategie di esportazione. L’export manager sviluppa, infatti, piani strategici per l’espansione dei prodotti o servizi dell’azienda all’estero, definendo obiettivi di vendita, identificando i canali di distribuzione appropriati e implementando strategie di marketing internazionale.

3) Gestione delle relazioni con i partner internazionali

L’export manager cosa fa? Anche la gestione delle relazioni con i partner internazionali (distributori, agenti di vendita e fornitori) rientra tra le principali responsabilità di questa figura. Si tratta di un’attività che include la negoziazione degli accordi, la gestione dei contratti e la risoluzione di eventuali problemi o dispute.

4) Coordinamento delle attività di spedizione e logistica

L’export manager, poi, gestisce e coordina tutte le attività coinvolte nell’espansione delle operazioni di esportazione. In particolare, questa tipologia di attività include:

  • la pianificazione delle spedizioni
  • l’organizzazione del trasporto internazionale
  • la gestione dei documenti di importazione ed esportazione
  • la verifica della conformità alle normative doganali e alle regolamentazioni internazionali

In virtù di ciò, l’export manager deve lavorare a stretto contatto con i fornitori di servizi logistici per garantire che le merci vengano trasportate in modo sicuro, tempestivo ed efficiente.

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5) Monitoraggio delle performance e analisi dei risultati

Rientra tra le responsabilità di un export manager il costante monitoraggio dell’andamento delle attività di esportazione e l’analisi dei risultati ottenuti. Ciò vuol dire che un export manager deve anche:

  • fare una valutazione delle vendite
  • condurre un’analisi dei dati di mercato
  • fare una valutazione delle strategie di marketing
  • fare una revisione delle performance dei partner commerciali

Sulla base di queste analisi, poi, l’export manager sviluppa piani di miglioramento e apporta eventuali modifiche alle strategie o alle operazioni per ottimizzare i risultati.

6) Gestione delle questioni legali e normative

Poiché l’espansione internazionale coinvolge normative e requisiti legali talvolta molto complessi, l’export manager è responsabile di garantire la conformità alle leggi e alle regolamentazioni commerciali sia nel Paese di origine che nei mercati di destinazione. L’export manager deve, dunque, dedicarsi anche all’elaborazione di documenti di importazione ed esportazione corretti, alla gestione delle pratiche doganali, al rispetto delle norme di sicurezza e conformità nonchè alla gestione di eventuali dispute o problematiche legali che potrebbero sorgere durante l’esportazione.

7) Studio e monitoraggio delle tendenze di mercato

Infine, un export manager deve rimanere costantemente aggiornato sulle tendenze di mercato, le evoluzioni economiche e le dinamiche commerciali internazionali. Ciò include la partecipazione a fiere commerciali e conferenze di settore, il networking con professionisti del settore e molto altro. Un export manager informato è in grado di adattare le strategie e le operazioni aziendali per sfruttare al meglio le opportunità emergenti e affrontare le sfide del mercato internazionale.

Le principali skills di un export manager

Un buon export manager per essere tale deve possedere una serie di competenze, tra cui:

1) Solida conoscenza del mercato internazionale

Un export manager deve avere una solida comprensione dei mercati internazionali, comprese le tendenze, le dinamiche di mercato, le normative commerciali e le barriere tariffarie. Una conoscenza di questo tipo è fondamentale per identificare opportunità di crescita e mitigare i rischi associati all’espansione in nuovi Paesi.

2) Competenze linguistiche e culturali

Essendo l’export manager il punto di contatto principale tra l’azienda e i partner internazionali, è essenziale che abbia ottime competenze linguistiche per comunicare efficacemente con persone di diverse nazionalità. Inoltre, una comprensione delle diverse culture commerciali aiuta a stabilire relazioni solide e a negoziare con successo.

3) Competenze di gestione e pianificazione

Tra le competenze fondamentali di un export manager ci sono anche abilità di gestione e pianificazione. E’ importante, infatti, che questa figura sia capace di:

  • sviluppare piani strategici
  • impostare obiettivi di vendita
  • pianificare le attività operative
  • assegnare risorse
  • monitorare progressi

La gestione delle operazioni di esportazione richiede una buona organizzazione, attenzione ai dettagli e capacità di gestire le priorità in un ambiente in continua evoluzione.

4) Capacità di negoziazione

Le abilità di negoziazione sono fondamentali per un export manager che deve occuparsi della negoziazione di accordi commerciali, contratti e condizioni con i partner internazionali. La capacità di negoziare in modo efficace consente di ottenere condizioni favorevoli per l’azienda, di gestire le dispute e di raggiungere accordi mutuamente vantaggiosi. L’export manager deve essere, quindi, in grado di comunicare chiaramente, comprendere le esigenze delle parti coinvolte e trovare soluzioni che soddisfino gli interessi di entrambe le parti.

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5) Competenze tecniche specifiche

Un export manager deve essere anche in possesso di competenze tecniche specifiche relative alle attività di esportazione. Tali competenze includono la conoscenza dei processi di spedizione e logistica, delle normative doganali, delle procedure amministrative e dei documenti di importazione ed esportazione. L’export manager deve anche essere a conoscenza delle pratiche di gestione delle scorte, dei requisiti di imballaggio e dei sistemi di tracciamento delle merci. Inoltre, la familiarità con gli strumenti informatici e i software di gestione delle operazioni di esportazione è essenziale per migliorare l’efficienza e la precisione dei processi.

6) Problem solving

La capacità di problem solving è un’altra delle competenze fondamentali per un export manager. Durante le operazioni di esportazione, possono, per esempio, sorgere sfide impreviste come ritardi nella spedizione, problemi doganali, dispute commerciali o cambiamenti nelle normative commerciali. Ecco, un export manager deve essere in grado di identificare rapidamente le sfide, analizzare le cause, sviluppare soluzioni alternative e prendere decisioni tempestive per minimizzare gli impatti negativi sulle operazioni di esportazione.

7) Spiccate capacità di comunicazione e relazionali

Infine, non possono mancare in un export manager spiccate capacità di comunicazione e relazionali. Questa figura, infatti, deve essere in grado di comprendere le esigenze dei clienti internazionali, fornire un servizio di alta qualità, rispondere prontamente alle richieste e mantenere relazioni a lungo termine con i partner commerciali. In particolare, la capacità di instaurare rapporti fidati e duraturi è fondamentale per il successo delle attività di esportazione.

Come diventare export manager: i migliori percorsi di studio

Come diventare export manager? Sebbene non ci sia un percorso di studio univoco per diventare export manager, esistono alcuni percorsi di studio che si “sposano” meglio con l’acquisizione dei requisiti essenziali. Alcuni di questi percorsi sono:

1) Laurea in lingue straniere

La laurea in lingue straniere può essere un ottimo percorso di studio per acquisire quelle competenze, soprattutto linguistiche, che sono fondamentali per un export manager.

2) Laurea in Scienze politiche e relazioni internazionali

Altra tipologia di percorso di stampo più umanistico (come quella sopra) è la laurea specialistica in scienze politiche e relazioni internazionali che coniuga l’acquisizione di conoscenze relative ad usi e costumi di altri Paesi, con quelle di natura giuridica e normativa degli stessi.

3) Studi in logistica o supply chain management

Questo tipo di programma di studio copre temi come gestione delle scorte, trasporto internazionale, logistica globale e gestione dei processi di catena di approvvigionamento.

4) Master in export management o affini

L’opzione successiva o alternativa alla laurea è un master in export management o affini, master che permette di acquisire competenze fondamentali per lo svolgimento di questo ruolo come la capacità di elaborare una strategia commerciale export, la capacità di condurre negoziati commerciali a livello internazionale, ecc.

5) Programmi di formazione specifici

Ancora, è possibile anche scegliere programmi di formazione specifici che ti danno l’opportunità di acquisire competenze appunto molto specifiche per lo svolgimento di questo ruolo. Esistono, per esempio, programmi di formazione sulle procedure doganali, normative internazionali, gestione delle esportazioni e logistica internazionale e così via.

Export manager stipendio

Vediamo adesso qual è l’export manager stipendio medio in Italia. Come per tutte le altre professioni, la retribuzione di un export manager varia in base al livello di anzianità, alla tipologia e alle dimensioni aziendali.

In generale, lo stipendio medio di un export manager junior, quindi per una figura entry level, varia tra i 20.000 e i 25.000 euro. Invece, per un export manager con un certo bagaglio di esperienza alle spalle, lo stipendio può oscillare tra i 40.000 fino ad arrivare ad 80.000 euro lordi annui.

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