Lavorare all'estero dopo i 40 anni - Jobiri

Decidere di lavorare all’estero dopo i 40 anni, trasferirsi e cambiare vita è una scelta molto coraggiosa che richiede impegno, sacrificio, motivazione e tanta determinazione.

Eppure è sempre più frequente da parte sia di professionisti, sia di lavoratori non qualificati, la decisione di cercare un lavoro all’estero a 40 anni e di rimettersi in gioco lontano da casa e dalla propria comfort zone. Ebbene sì, a 40 anni ma anche dopo, si può scegliere di imboccare questa strada, se, ovviamente, si hanno le “carte in regola” per farlo.

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Quali elementi considerare prima di decidere di andare a lavorare all’estero dopo i 40 anni e quali sono i Paesi più gettonati dove trasferirsi? Ti sveliamo tutto questo nei prossimi paragrafi!

Lavorare all’estero dopo i 40 anni: quali sono i fattori da considerare?

Decidere di lavorare all’estero e trasferirsi è sicuramente una sfida che devi essere preparato ad affrontare, a 40 anni come a qualsiasi età.

Possono essere tante le motivazioni che in età matura ti spingono a prendere questa decisione: la mancanza/perdita di lavoro nel Paese in cui sei, il desiderio di cambiare vita, la brama di rimetterti totalmente in gioco e conoscere un ambiente nuovo, la voglia di crescere professionalmente e tanto altro.

Qualsiasi sia la causa che ti ha spinto verso una direzione del genere, sappi che nulla è impossibile, se terrai in considerazione alcuni fattori indispensabili, quali:

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  1. Il visto
  2. La sanità
  3. La flessibilità
  4. La conoscenza della lingua

1. Il visto

Il primo elemento da considerare prima di decidere di andare a lavorare all’estero a 40 anni è il visto (ma non solo). In generale, per i cittadini e lavoratori italiani che si trasferiscono in un Paese membro dell’Unione Europea la procedura per lavorare e quindi vivere lì è molto più agevole rispetto ad uno Stato che non fa parte dell’UE.

Ovviamente, ogni Paese ha le sue regole. Facciamo degli esempi. Se decidessi di trasferirti negli Stati Uniti, avresti bisogno di:

  • Visto di lavoro richiesto all’USCIS, l’Employment Authorization Document (EAD) valido per 2 anni e rinnovabile più volte. Questo visto (ci sono diverse tipologie) è destinato a lavoratori non immigrati temporanei (assunti a tempo determinato), a lavoratori stagionali o professionisti che fanno parte di progetti di scambio. Entrerai in possesso del visto solo dopo che la richiesta inviatagli dal tuo futuro responsabile sarà accettata dall’USCIS.
  • Green Card (Permanent Resident Card), nel caso volessi trasferirti definitivamente negli USA. Solo avendo uno sponsor (come il datore di lavoro) o qualcuno che può garantire per te (parente, coniuge etc.) ti verrà rilasciata. 
  • Social Security Card, il corrispettivo all’incirca del nostro codice fiscale. Per lavorare non è obbligatorio possederla, ma averla ti renderà la vita più semplice potendo usufruire di sussidi e servizi sociali.

Questo è soltanto un esempio di tutte le documentazioni necessarie di cui devi essere a conoscenza e che variano da Paese a Paese.

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2. La sanità

Altra area da non sottovalutare è quella relativa alla sanità. Quando, dopo i 40 anni ti trasferisci all’estero per lavoro, devi considerare che la sanità non funziona ovunque come in Italia e che ci sono dei Paesi, come gli Stati Uniti ad esempio, in cui l’accesso a strutture ospedaliere è molto più difficile e costoso.

Trasferirsi all’estero può, quindi, voler dire anche mettere in conto costi di cui in Italia non ti saresti preoccupato.

3. La flessibilità

Se hai 40 anni o più e hai da sempre lavorato nello stesso settore e/o all’interno di una stessa organizzazione, potresti (com’è normale che sia) non essere a conoscenza della flessibilità e in generale del mindset giusto che un’azienda estera pretende dai dipendenti.

Il nostro consiglio è quello non solo di informarti bene sulle competenze richieste e aggiornarle costantemente qualora non l’avessi fatto, ma anche di provare fin da subito ad acquisire la flessibilità e l’adattabilità indispensabili ormai in qualunque contesto.

4. La conoscenza della lingua

Altro fattore indispensabile per lavorare all’estero dopo i 40 anni è una buona padronanza della lingua. Ovviamente, quella più richiesta è l’inglese, ma può capitare che sia necessaria una conoscenza almeno basilare anche della lingua madre del Paese in cui andrai.

Prima di prendere questa decisione, pertanto, considera la possibilità di fare un corso online o prendere lezioni della lingua specifica richiesta: in questo modo non ti farai trovare impreparato una volta raggiunta la tua meta.

Lavorare all’estero a 40 anni: i Paesi più richiesti dove trasferirsi?

A questo punto, vediamo quali sono le destinazioni più ambite da coloro che decidono di spostarsi all’estero per lavorare dopo i 40 anni.

Le mete migliori che abbiamo individuato sono:

1. Canada

Sono tanti i motivi per cui il Canada rappresenta un Paese in cui scegliere di trasferirsi per lavorare all’estero a 40 anni o in seguito. Tra questi ci sono sicuramente:

  • digitalizzazione avanzata
  • assistenza sanitaria gratuita per i residenti
  • alti livelli di sicurezza
  • una forte spinta all’integrazione sociale

2. Svizzera

Se parliamo di qualità della vita e di facilità con cui trovare lavoro anche a 40 anni e oltre, la Svizzera rientra sicuramente tra i Paesi che offrono queste opportunità.

La Svizzera è il quarto Paese con il PIL più alto a livello internazionale, infatti sono sempre di più i professionisti e i lavoratori che decidono di trasferirsi qui.

Il primo motivo per cui molti optano per questa scelta è sicuramente il salario, più alto rispetto alla media. Ci sono anche altri motivi per cui vale la pena lavorare in Svizzera come ad esempio la presenza di una varietà di servizi e quindi la possibilità di svolgere lavori stagionali. L’altra faccia della medaglia è sicuramente un costo della vita più alto. 

3. Norvegia

Un altro Paese con un PIL molto alto e un’infinita varietà di opportunità lavorative è la Norvegia. Questo Paese, oltre ad avere un buon tenore di vita a causa dello stipendio lavorativo medio piuttosto alto, presenta uno tassi di disoccupazione più bassi d’Europa. La RAL media annua in Norvegia, si aggira attorno ai 50.000 €. Questo spiega in gran parte la motivazione di una forte migrazione lavorativa in questo Paese, che può garantirti una qualità della vita migliore. In Norvegia, il settore più urgente di lavoro è quello terziario, marittimo e petrolifero, ma anche i settori energetico, turistico, digitale e industriale presentano un’alta richiesta di lavoro. Oltre a questi, altri lavori molto richiesti sono: cuoco, tecnico IT, autista e assicuratore. 

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