Ogni situazione in cui ci veniamo a trovare e nella quale siamo in grado di agire e comportarci agevolmente e senza stress viene definita come “comfort zone”. Queste situazioni, sia nella vita privata che in quella lavorativa, sono molte e per ognuno di noi possono essere differenti, ma ciò che le accomuna è il fatto di sentirle come sicure e protette perché conosciute.
La Psicologia Comportamentale definisce la zona di comfort come:
La condizione mentale in cui la persona agisce in uno stato di assenza di ansietà, con un livello di prestazioni costante e senza percepire un senso di rischio.
La comfort zone è dunque quella condizione familiare che conosciamo bene e in cui ci sentiamo a nostro agio.
Sia nella vita privata che nel contesto lavorativo tendiamo a cercare la nostra zona di comfort, poiché ci fa sentire al sicuro e senza pericoli. Ma cosa succede se, a un certo punto, decidiamo di uscire dalla zona di comfort e cambiare lavoro? Abbiamo pensato di approfondire l’argomento nei prossimi paragrafi, provando a capire concretamente come uscire dalla propria comfort zone, eliminando ansia e timore di non farcela.
Che cos’è la comfort zone
Sono molte le situazioni sul lavoro in cui ci sentiamo “a nostro agio” e, per assurdo, alcune possono anche essere spiacevoli. Ciò che ce le fa definire “di comfort” è il fatto che le conosciamo bene e quindi sappiamo come affrontarle: insomma, tendiamo a preferire sempre una situazione prevedibile piuttosto che una inattesa!
Facciamo un esempio: il tuo capo è una persona competente ma poco socievole. All’inizio hai faticato a capire il suo carattere, ma ormai sai che “se non dice nulla” vuol dire che il lavoro che stai facendo sta andando bene. Non ti loda mai, eppure ti senti di vivere una situazione tranquilla, in quanto ormai lo conosci e sai che se ci fossero dei problemi te li direbbe subito. Questo è uno dei tanti esempi di situazione di comfort sul lavoro.
La comfort zone racchiude, pertanto, quelle circostanze della nostra routine quotidiana che conosciamo molto bene e che affrontiamo con sicurezza: secondo l’antropologo Darwin, infatti, l’essere umano è fondamentalmente abitudinario e, da come è possibile osservare in natura, a sopravvivere non è necessariamente il più forte, bensì la specie che è in grado di adattarsi meglio.
Sapersi adattare è giusto e positivo, però, fin quando non diventa una trappola da cui è difficile uscire.
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Come uscire dalla zona di comfort?
Come detto sopra, la sicurezza rappresenta una delle caratteristiche fondamentali delle situazioni di comfort sul lavoro. Ci sentiamo sicuri nelle situazioni che conosciamo: al lavoro, soprattutto se ricopriamo lo stesso ruolo per molti anni, sappiamo quali sono le attività da svolgere e i risultati da raggiungere, conosciamo bene i colleghi del team e il nostro superiore, sappiamo a chi rivolgerci se abbiamo bisogno di un aiuto etc.
La routine che si viene a delineare svolgendo per un tempo più o meno lungo lo stesso ruolo all’interno della stessa organizzazione è la nostra comfort zone. Tuttavia, rimanere ancorati troppo a lungo nelle nostre comfort zone a volte può farci sentire ingabbiati in una vita prevedibile, estremamente controllabile, che ci limita nella nostra crescita sia personale che professionale.
Se avverti questi sintomi, la soluzione per rimetterti in gioco e ritrovare la soddisfazione che hai perso è uscire dalla zona di comfort e cambiare lavoro. Cosa succede se prendi questa decisione? Uscire dalla comfort zone significa, innanzitutto, cambiamento, opportunità di crescita, apprendimento di attività nuove, confronto con nuove persone. Quanto è facile “smettere” vecchie abitudini lavorative e abbracciarne di nuove? Non è per niente facile: i primi sentimenti che proverai saranno ansia e paura.
Essere più o meno capaci e propensi a lasciare le nostre vecchie abitudini per impostarne di nuove dipende in gran parte dalla nostra forma mentis, ossia dal modo di pensare che ognuno di noi ha e che sottostà ai nostri comportamenti e alla forza che mettiamo nell’accettare o resistere ad essi. La forma mentis può essere flessibile o rigida, in un continuum di gradazioni in parte innate, in parte acquisite con l’esperienza.
Uscire dalla zona di comfort per cambiare lavoro
Uscire dalla zona di comfort e cambiare lavoro significa in certi casi stravolgere la tua routine. Se stai pensando “voglio cambiare lavoro ma ho paura”, non preoccuparti, è del tutto normale! Adattarti a un nuovo contesto lavorativo può essere infatti inizialmente complicato, in quanto porta con sé la necessità di rimetterti in gioco, di sapere come gestire l’ansia da colloquio di lavoro e tanto altro: in ogni caso, puoi decidere di affrontare tutte queste “novità” in autonomia o affidandoti al coaching motivazionale.
Quali sono i pro e i contro del cambiare lavoro e uscire dalla comfort zone?
PRO
Uscire dalla comfort zone e cambiare lavoro può migliorare la qualità della tua vita, oltre che permetterti di avere un approccio migliore alla realtà aziendale. Intraprendere una nuova professione, possibilmente più in linea con i tuoi sogni e le tue aspirazioni professionali può darti, infatti, l’opportunità di rimetterti in gioco, di credere nuovamente nella tue capacità, donandoti una rinnovata fiducia in te stesso. Una scelta del genere può, dunque, offrirti nuovi stimoli e nuove possibilità di crescita, grazie anche al confronto e allo scambio con nuove persone in un contesto nuovo e diverso.
CONTRO
Oltre a una buona dose di ansia e paura, uscire dalla zona di comfort e cambiare lavoro comporta dei rischi a cui devi sapere di andare incontro. Al di là dell’aspetto emotivo, infatti, lasciare la tua professione significa non sapere quale opportunità ti si aprirà di fronte e se sarà migliore in termini sia di retribuzione sia di possibilità di crescita professionale. Lasciare il noto per l’ignoto significa, pertanto, lasciare un “porto sicuro”, senza essere a conoscenza di ciò che ti aspetta: questa situazione potrebbe causare un’instabilità generale nella tua vita e va quindi valutata attentamente.
Come uscire dalla zona di comfort e superare la paura di cambiare lavoro? Ecco 3 utili consigli
Se pensieri come “ho paura di cambiare lavoro”, “non riesco a cambiare lavoro”, “ho l’ansia da nuovo lavoro”, “cambiare lavoro mi fa paura” ti affollano la mente, niente panico! Sono timori normali che hanno tutti coloro che stanno affrontando o devono affrontare un cambiamento a livello professionale.
La paura di cambiare lavoro deriva dal fatto che stai andando incontro ad una situazione sconosciuta e non sai quello che ti aspetta. Pertanto, la prima cosa che puoi fare per vincere questo timore e agire concretamente è chiederti: “la mia attuale occupazione mi rende davvero infelice?”. Se la risposta a questa domanda è positiva, allora non c’è alcun dubbio. Cambiare lavoro è la soluzione che potrà permetterti di cambiare le cose e portarti a vivere una situazione differente da quella che ti sta provocando inquietudine e insoddisfazione.
A questo punto, per superare efficacemente la paura di cambiare lavoro prova a mettere in pratica questi 3 utili consigli che abbiamo pensato per te:
- affronta il cambiamento a piccoli passi
- inizia un percorso di Career Coaching
- pensa sempre positivo
1. Affronta il cambiamento a piccoli passi
Una volta raggiunta la consapevolezza che un nuovo impiego è realmente ciò che vuoi, metti in conto che probabilmente non supererai subito la paura di cambiare lavoro. È normale che quest’ansia permanga ancora per un po’ di tempo: un modo per metabolizzarla ed eliminarla del tutto è affrontarla step by step. Questo significa che devi darti tempo e avere pazienza. Poniti, quindi, dei piccoli obiettivi da raggiungere di volta e di volta e vedrai che riuscirai meglio ad accettare ed affrontare tutti i cambiamenti da cui inevitabilmente la tua vita verrà travolta.
2. Inizia un percorso di Career Coaching
“Voglio cambiare lavoro ma ho paura”, “ho paura di cambiare lavoro” sono pensieri che ti assalgono e che, se da un lato sei spinto a superare, dall’altro hai timore di non riuscire a mettere del tutto da parte con le tue sole forze. Ecco, un altro consiglio che ci sentiamo di darti se ti trovi in una situazione del genere è quello di provare ad affidarti ad un esperto di carriera come un Career Coach. Quest’ultimo è un professionista con cui puoi scegliere di intraprendere un percorso che mira al superamento delle tue difficoltà e al raggiungimento dei tuoi obiettivi professionali (in questo caso cambiare lavoro in maniera serena). Grazie al Career Coaching hai dunque la possibilità di comprendere a fondo, per esempio, quali sono i tuoi punti di forza, come migliorare quelli di debolezza, come fare personal branding per valorizzarti ed emergere nel tuo settore e molto altro.
3. Pensa sempre positivo
Infine, ultimo ma non meno importante consiglio è quello di mantenere sempre un atteggiamento positivo verso una situazione di cambiamento di questo tipo. Pensare in maniera ottimistica e positiva ti permetterà, infatti, non solo di credere in un miglioramento continuo, ma ti aiuterà anche ad essere proattivo, sapendo cogliere consigli, insegnamenti e opportunità che questa evoluzione inevitabilmente porterà con sé.
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Autore: Donatella Derchi Career Coach Jobiri |
Psicologa del lavoro con una laurea in Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni. Simona è specializzata in coaching e sviluppo delle risorse umane, con una forte attenzione alla crescita personale e professionale dei dipendenti. Le sue competenze in valutazione e formazione del personale sono fondamentali per creare ambienti di lavoro produttivi e positivi.