come gestire un collaboratore difficile1

Può capitare che all’interno di un team di lavoro ci sia un collaboratore difficile che crea spesso problemi e difficoltà alla squadra. Quando ciò accade, è necessario che il manager o il dirigente intervengano mettendo in atto comportamenti e azioni volte al confronto e al dialogo con il dipendente in questione, al fine di ridurre al minimo incomprensioni, difficoltà e problematiche di ogni tipo.

Senza dubbio per un manager gestire situazioni di questo tipo a volte può essere poco piacevole, molto impegnativo e faticoso, ma non per questo meno necessario, anzi. 

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Ecco perché noi di Jobiri abbiamo pensato di fornire ai lettori alcuni suggerimenti e strategie utili su come gestire un collaboratore difficile nel modo migliore per lui e per il team di lavoro.

Quattro tipi di collaboratori difficili

Sapere come gestire un collaboratore difficile è molto importante per un manager o un datore di lavoro, soprattutto perché permette di garantire produttività ed efficienza all’interno del team.

Tuttavia, prima di approfondire quali sono le principali strategie da adottare per sapere come gestire un dipendente difficile, occorre prima capire con che tipo di collaboratore critico ci troviamo a lavorare per calibrare, in base a quello, i comportamenti da adottare.

Per semplificare, abbiamo individuato quattro tipologie di collaboratori difficili con cui un datore di lavoro o un manager potrebbero trovarsi a lavorare e a dover gestire:

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  1. Il collaboratore inefficiente
  2. Il collaboratore iper-competitivo
  3. Il collaboratore negativo
  4. Il collaboratore irrispettoso

1. Il collaboratore inefficiente

Il dipendente inefficiente è quel collaboratore che, per mancanza di voglia o per scarse capacità, non porta a termine il suo lavoro, solitamente facendolo poi ricadere sugli altri colleghi. Il collaboratore inefficiente di solito non rispetta deadline né obiettivi e, nella maggior parte dei casi, si comporta poi come la “vittima” di una serie di circostanze che non gli hanno permesso di portare a termine il suo lavoro.

2. Il collaboratore iper-competitivo

Il collaboratore iper-competitivo, al contrario di quello precedente, è invece quel dipendente che “vive per lavorare”. Questa devozione al lavoro lo porta ad essere iper-competitivo e ad avere come obiettivo quello di far notare la sua bravura ed emergere come il migliore del team. Questo atteggiamento lo fa allontanare dagli altri colleghi, che talvolta mette in cattiva luce e sui quali diffonde voci non vere per prendersi il merito di qualcosa che in realtà non è solo frutto del suo lavoro: insomma, la competizione che avverte questo tipo di collaboratore lo porta ad evitare di instaurare relazioni amichevoli con i colleghi e, in generale, a diffondere un clima di sfiducia ed incomprensione all’interno del team.

3. Il collaboratore negativo

Il collaboratore negativo è quel professionista che si lamenta per tutto e che non è mai soddisfatto. La negatività che esprime può riguardare ambiti differenti: il rapporto con i colleghi, il funzionamento dell’azienda, dinamiche interne al team e molto altro. Si tratta di una persona che solitamente rifiuta il cambiamento ed anche la stessa ricerca di soluzioni: in fondo, vuole vivere nella sua negatività e non perdere occasione di cercare motivi per alimentarla!

4. Il collaboratore irrispettoso

Il collaboratore irrispettoso somiglia per certi versi a quello inefficiente, anche se, a differenza di quest’ultimo, tende ad assumere comportamenti irrispettosi e poco piacevoli nei confronti dei colleghi. Solitamente, poi, rispetto al primo, il dipendente irrispettoso è attento alle scadenze e svolge in maniera più precisa e meticolosa le sue attività. La difficoltà che genera risiede, piuttosto, nel comportamento che assume nei confronti del team, dei responsabili e del datore di lavoro: nella maggior parte delle volte è scortese ed usa un linguaggio sarcastico e/o offensivo che genera facilmente un malcontento generale.

Come gestire un collaboratore difficile: cinque suggerimenti da seguire

Vediamo a questo punto come un datore di lavoro o un manager possono gestire in maniera efficace un collaboratore critico.

Ecco cinque suggerimenti utili e concreti per capire come gestire un dipendente difficile:

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    1. Parla con il collaboratore difficile da gestire e mostrati disponibile all’ascolto
    2. Offri feedback chiari e costruttivi sul suo rendimento
    3. Stabilisci degli obiettivi e monitorali costantemente
    4. Organizza più momenti di condivisione con il team
    5. Ringrazia e apprezza i risultati positivi

1. Parla con il collaboratore difficile e mostrati disponibile all’ascolto

Il primo passaggio che un manager deve fare per capire come gestire un collaboratore difficile è parlare con quest’ultimo e comprendere innanzitutto la percezione che ha dei comportamenti che assume nei confronti del team. È consapevole delle difficoltà che genera? Si rende conto che i suoi atteggiamenti creano danni non solo relazionali ma anche legati alla produttività dell’intera squadra? Un’indagine del genere risulta fondamentale sia per capire il livello di consapevolezza dell’interessato, sia per calibrare le parole giuste da utilizzare e i feedback da restituire al dipendente. Solo condividendo queste informazioni e mostrandosi disposti ad ascoltare, è possibile arrivare ad una soluzione. In qualità di manager o di datore di lavoro è molto utile, infatti, far avvertire al tuo collaboratore la tua vicinanza e la tua volontà di comprendere quali sono le sue esigenze e quali sono le cause che generano un comportamento di questo tipo. Inoltre, è molto importante che questo incontro avvenga in privato, in modo tale da permettere al dipendente di sentirsi a suo agio.

2. Offri feedback chiari e costruttivi sul suo rendimento

A questo punto, una volta compreso il livello di consapevolezza del soggetto e, direttamente o indirettamente, la causa del problema, l’altro step fondamentale per il manager è fornire feedback chiari e costruttivi sul suo rendimento. Questo vuol dire che se il collaboratore difficile, per una serie di motivazioni, sta lavorando male e/o in maniera poco efficiente, è giusto che il datore di lavoro o il manager glielo faccia presente chiaramente. In questo modo, il dipendente sarà pienamente consapevole del suo operato e potrà agire di conseguenza.

3. Stabilisci degli obiettivi e monitorali costantemente

Altro punto importante da tenere a mente se vuoi sapere come gestire un collaboratore difficile è fornirgli degli obiettivi dopo avergli restituito feedback costruttivi sul suo lavoro. Con questa azione, il responsabile mette alla prova il professionista, evidenziando anche il fatto che monitorerà il raggiungimento – e quindi il successo – di questi obiettivi. Così facendo, se il collaboratore si rende davvero conto della situazione e se ha a cuore il suo lavoro e il suo team, si darà da fare per sorprendere positivamente il suo responsabile e riconquistare la sua fiducia. Al contrario, se è una persona in generale poco interessata al suo lavoro, continuerà sulla vecchia strada, ma perlomeno sarà anche più consapevole dei provvedimenti più severi che potranno essere presi.

4. Organizza più momenti di condivisione con il team

Organizzare più momenti di condivisione con il team è sicuramente un’altra buona soluzione: il dipendente difficile da gestire potrà avere l’opportunità di ripristinare o creare ex novo un rapporto più equilibrato e pacifico con il suo team. Tali relazioni, tuttavia, si creano non solo in ufficio, ma anche e soprattutto attraverso attività extra di svago o divertimento da condividere.

5. Ringrazia e apprezza i risultati positivi

Se tutti gli step precedenti hanno dato i propri frutti e sono andati a buon fine, arriverà il momento per il manager per ringraziare il suo dipendente e mostrare apprezzamento e riconoscenza per i risultati positivi raggiunti. Ogni passo in avanti è sinonimo di maggiore consapevolezza e soprattutto di impegno ed interesse da parte del dipendente verso il suo lavoro e verso le persone con cui si trova quotidianamente a confrontarsi. Se c’è apertura in questo senso e se iniziano a vedersi anche risultati positivi, è utile farglielo presente.

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