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L’emergenza sanitaria ha costituito un radicale punto di svolta a favore del lavoro agile nella pubblica amministrazione, che è stato adottato come modalità preferibile o addirittura obbligatoria, da un lato per ridurre il rischio di contagio tra gli operatori, dall’altro per garantire agli utenti le stesse opportunità di accesso ai servizi.
L’adozione dello Smart Working per i dipendenti pubblici necessita di tecnologie affinché sia svolto in modo efficace e rappresenta un impulso per accelerare la trasformazione della Pubblica Amministrazione verso il digitale. In Italia, il processo di Digital PA, si sta dimostrando fondamentale per fornire servizi più democratici, vicini alle esigenze dei cittadini e al passo con i tempi.
Anche se il livello di dematerializzazione dei servizi per l’impiego e digitalizzazione nella Pubblica Amministrazione è ancora piuttosto basso, i prossimi mesi possono essere sfruttati per sperimentare al meglio le nuove modalità di organizzazione del lavoro, portandoci verso un nuovo concetto di “normalità lavorativa”.
Sfide e prospettive del lavoro agile nella pubblica amministrazione
L’adozione del lavoro agile nella pubblica amministrazione durante il coronavirus costituisce un’esperienza preziosissima da cui partire per progettare il futuro del lavoro oltre l’emergenza. La PA ha avuto l’occasione di poter provare a sperimentare il lavoro da remoto in modo esteso. L’emergenza ha consentito il superamento del timore e della paura di un modo diverso di organizzare il lavoro grazie all’adozione dello smart working anche per i dipendenti pubblici.
Oggigiorno dunque, come riportano i dati dell’Osservatorio smart working del Politecnico di Milano, si stanno introducendo progetti a favore dello smart working e lavoro agile nella pubblica amministrazione: digitalizzandone i processi e aumentando la dotazione tecnologica dei dipendenti della Pubblica Amministrazione del 35%.
Queste iniziative sono agevolate anche dal Piano Organizzativo del Lavoro Agile (POLA). Il POLA definisce le modalità per garantire il lavoro agile nella pubblica amministrazione prevedendo, per le attività che possono essere svolte da remoto, che almeno il 60% dei dipendenti possa avvalersene. Qualora non si adotti il POLA, il lavoro agile deve essere comunque garantito ad almeno il 30% dei lavoratori.
I vantaggi del lavoro agile per le PA
Il primo vantaggio del lavoro agile per la pubblica amministrazione è sicuramente un migliore equilibrio tra vita privata e professionale, una valorizzazione delle competenze e una responsabilizzazione che si traduce in maggiore gratificazione.
Ma ci sono altri benefici di cui godono anche le amministrazioni.
- La razionalizzazione nell’uso delle risorse e l’aumento della produttività, con conseguente risparmio sui costi e miglioramento dei servizi offerti.
- La promozione dell’uso delle tecnologie digitali più innovative.
- La riduzione di alcune forme di “assenteismo fisiologico”.
- L’attrazione di talenti.
- La valorizzazione dei collaboratori e della fiducia tra lavoratori e amministrazione.
Lo Smart Working impatta anche sulla tematica della sostenibilità, permettendo risparmi nei consumi elettrici all’interno degli uffici e una riduzione nelle emissioni di CO2 grazie alla diminuzione del traffico legato agli spostamenti per raggiungere il posto di lavoro.
Infine, permette anche una valorizzazione del patrimonio immobiliare delle PA, grazie al fatto che vengono reinventati gli spazi, ad esempio attraverso postazioni di coworking.
Possiamo notare quindi che, grazie alla modalità di Smart Working, la PA sta avanzando gradualmente verso un processo di digitalizzazione. Se desideri anche tu ragionare su possibili soluzioni per rendere più efficaci i tuoi servizi al lavoro grazie all’intelligenza artificiale dai un’occhiata a Jobiri.
Le iniziative del Governo a favore dello Smart Working
Il Governo ha attuato una serie di iniziative a favore delle Pubbliche Amministrazioni nell’affrontare le sfide e nel cogliere opportunità che si prefigurano con il lavoro agile.
La Direttiva Dadone
Nella situazione d’emergenza creata dall’epidemia del Coronavirus, il governo ha emanato durante il lockdown il decreto legge n.6 del 23 febbraio 2020 che incentiva e agevola l’accesso allo Smart Working nella PA.
La cosiddetta Direttiva Dadone prevede una spinta sul Lavoro Agile nella pubblica amministrazione a favore del personale e sul lavoro flessibile con un occhio di riguardo per i dipendenti delle PA affetti da patologie pregresse, che usano i trasporti pubblici o che hanno carichi familiari ulteriori connessi alle eventuali chiusure di asili e scuole dell’infanzia.
La direttiva ha introdotto una preferenza per riunioni, convegni e momenti formativi svolti con modalità telematiche.
In particolare, il decreto del 20 ottobre firmato dell’Ex Ministra per la PA Dadone, prevede che:
- i dirigenti assicurino il lavoro agile almeno al 50% del personale che svolge attività compatibili con il lavoro a distanza, su base giornaliera, settimanale o plurisettimanale;
- per tutelare la salute e la sicurezza le amministrazioni devono ricorrere al lavoro agile nella misura più ampia concessa dalla loro capacità organizzativa e tecnologica, garantendo comunque l’accesso, la qualità e l’effettività dei servizi ai cittadini e alle imprese.
L’Osservatorio Nazionale del lavoro agile nella PA
L’Osservatorio Nazionale del lavoro agile nelle Amministrazioni Pubbliche è stato istituito presso il Dipartimento della funzione pubblica nel 2020.
L’obiettivo dell’Osservatorio è elaborare proposte tecnico-normative per la disciplina del lavoro agile. Svolgere attività di consultazione, studio e analisi per promuovere l’elaborazione di nuove proposte per l’attuazione del lavoro agile nella pubblica amministrazione. Valutare l’implementazione dei POLA, e validarne i risultati; analizzare gli effetti del lavoro agile sull’organizzazione delle amministrazioni e sulle loro attività.
Il progetto VeLa
Proprio per diffondere nella PA italiana la cultura dello Smart Working e sostenere il cambiamento strutturale del funzionamento della Pubblica Amministrazione è nato il Progetto VeLa.
Attraverso la costruzione di buone pratiche nate dal confronto di esperienze esistenti tra amministrazioni pubbliche è stato ideato e prodotto un kit di riuso da rendere disponibile ad altre amministrazioni interessate ad introdurre lo Smart Working.
Il kit di riuso elaborato dal Progetto VeLa comprende documenti e procedure amministrative da attivare, esempi di piani di comunicazione, linee guida per la riprogettazione degli spazi fisici, roadmap per gli sviluppi tecnologici, e così via. È immediatamente utilizzabile da parte delle Amministrazioni Pubbliche interessate a realizzare progetti di Smart Working.
VeLa è un approccio di implementazione “Veloce, Leggero, Agile”:
- veloce per accessibilità e attuazione,
- leggero per implementazione e investimento organizzativo,
- agile per flessibilità e sostenibilità.
Una grande opportunità di innovazione, a portata di tutti, per portare un cambiamento culturale, manageriale e organizzativo.
Casi studio di integrazione virtuosa del digitale nella PA
Due testimonianze estremamente positive per migliorare l’accesso al mondo del lavoro, creando un’integrazione virtuosa con il digitale, sono le esperienze del Comune di Busto Garolfo nella digitalizzazione dell’Informagiovani e dell’Istituto Tecnico Economico Enrico Tosi di Busto Arsizio nel potenziamento dei servizi di accompagnamento al lavoro.
Il Comune di Busto Garolfo
Il Comune di Busto Garolfo ha deciso di entrare nella rete dei comuni virtuosi che utilizzano la piattaforma CVqui – Jobiri per velocizzare il processo di trasformazione digitale del proprio Informagiovani e Informalavoro e far fronte ai nuovi requisiti del mercato del lavoro.
L’obiettivo è quello di:
- dare maggiore efficacia nell’incrocio tra la domanda e l’offerta di lavoro
- offrire servizi di carriera on demand disponibili 24 ore su 24
- consolidare le attività di accompagnamento al lavoro dei giovani online e a distanza
- offrire servizi digitali alle aziende del territorio alla ricerca di talenti locali
L’ITE Tosi di Busto Arsizio
Nella medesima direzione va l’ITE Tosi di Busto Arsizio, una scuola che ha investito sul valore dei servizi di accompagnamento al lavoro.
Grazie a Jobiri gli studenti possono usufruire di un supporto completo per affrontare con consapevolezza la ricerca di un impiego. Grazie alla moltitudine di attività che la piattaforma Jobiri mette a disposizione, gli studenti sono guidati passo dopo passo nell’attività di ricerca lavorativa, così da renderla più veloce ed efficace.
Queste due partnership sono un esempio virtuoso di collaborazione pubblico-privata creata per accelerare i processi innovativi e riorientare la PA verso un modello ancora più innovativo, trasparente e aperto verso cittadini, studenti, territori e comunità.
Se vuoi avere maggiori informazioni su come Jobiri può digitalizzare i tuoi servizi per il lavoro rendendoli più efficaci e veloci, non esitare a contattarci per richiedere una demo.
Job Coach e Copywriter con grande esperienza nel settore lavoro e digital, Federica ha un background umanistico combinato a competenze tecniche di career advisory, marketing e comunicazione. Esperta di carriera e nello sviluppo di contenuti per fare scelte professionali vincenti, Federica è in grado di trasformare concetti complessi in messaggi chiari e utili per vivere la propria professionalità in maniera più appagante.