
Indice dei contenuti
- Tipologie di visti di lavoro
- Lavorare nel Regno Unito: i settori professionali più richiesti
- Lavorare nel Regno Unito: competenze più ricercate dai datori di lavoro britannici
- Come lavorare nel Regno Unito: suggerimenti per trovare lavoro nel Regno Unito
- Vivere e lavorare nel Regno Unito
- Lavorare nel Regno Unito: consigli pratici per un trasferimento di successo
Dal 1° gennaio 2021, con l’uscita definitiva del Regno Unito dall’Unione Europea, le regole per lavorare nel Regno Unito sono cambiate radicalmente. Il governo britannico ha implementato un sistema a punti che ha trasformato completamente le modalità di accesso al mercato del lavoro e quindi di lavorare nel regno unito per i cittadini europei, inclusi gli italiani. Questo nuovo approccio rappresenta una delle modifiche più significative nelle politiche migratorie britanniche degli ultimi cinquant’anni.
Il sistema a punti britannico (Points-Based Immigration System) è stato progettato per attrarre talenti qualificati da tutto il mondo, senza dare precedenza ai cittadini UE come accadeva prima della Brexit. Questo sistema valuta i candidati in base a criteri specifici, dove ogni caratteristica corrisponde a un determinato punteggio. Per ottenere un visto lavorativo, è necessario raggiungere una soglia minima di 70 punti.
I criteri fondamentali per l’assegnazione dei punti includono tre elementi non negoziabili, che insieme forniscono 50 punti obbligatori:
- Offerta di lavoro da uno sponsor autorizzato (20 punti)
- Lavoro di livello qualificato appropriato (20 punti)
- Conoscenza della lingua inglese al livello richiesto (10 punti)
I restanti 20 punti possono essere ottenuti attraverso una combinazione di altri fattori, come il salario proposto, il possesso di un dottorato di ricerca in una materia rilevante per il lavoro, o la candidatura per un ruolo in un settore con carenza di personale qualificato. Questo approccio flessibile permette di bilanciare diverse caratteristiche del candidato.
Per chi desidera vivere e lavorare nel Regno Unito, è fondamentale comprendere che il nuovo sistema ha introdotto requisiti più stringenti per gli sponsor. Le aziende che intendono assumere lavoratori stranieri devono ottenere una licenza di sponsorizzazione, un processo che richiede tempo e comporta costi significativi. Questo ha portato molte piccole e medie imprese a riconsiderare le proprie strategie di assunzione.
Un aspetto cruciale del nuovo sistema è il requisito salariale minimo. Per la maggior parte dei visti lavorativi, il salario offerto deve essere almeno di £26,200 all’anno o il salario corrente per quel specifico ruolo, se superiore. Tuttavia, esistono alcune eccezioni per i settori con carenza di personale o per i neolaureati, dove la soglia può essere inferiore.
Il governo britannico ha anche introdotto il Graduate Route, un visto specifico per i laureati internazionali che hanno completato i loro studi nel Regno Unito. Questo permette loro di rimanere e lavorare nel paese per due anni (tre anni per i dottorati) dopo la laurea, senza necessità di sponsorizzazione immediata.
Per i professionisti altamente qualificati, esiste il Global Talent Visa, che non richiede un’offerta di lavoro ma necessita del riconoscimento da parte di un ente accreditato nel proprio campo di competenza. Questo visto è particolarmente interessante per ricercatori, scienziati e professionisti del settore tecnologico.
Un elemento importante da considerare per chi pianifica di lavorare nel Regno Unito dopo Brexit è il costo complessivo del processo. Oltre alle spese per il visto stesso, è necessario pagare l’Immigration Health Surcharge, un contributo obbligatorio per accedere al sistema sanitario nazionale (NHS). Questo può ammontare a diverse migliaia di sterline per visti pluriennali.
Il nuovo sistema ha anche introdotto maggiori controlli sulla conformità. I datori di lavoro devono mantenere registri dettagliati e rispettare rigorosi obblighi di segnalazione. Le sanzioni per il mancato rispetto delle regole sono severe e possono includere multe sostanziali e la revoca della licenza di sponsorizzazione.
Per i lavoratori autonomi e i liberi professionisti, le opzioo più lini sonmspettitate rio al passato. Il vecchio Tier 1 (Entrepreneur) Visa è stato sostituito dall’ Innovator Visa, che richiede un business plan innovativo e un investimento minimo di £50,000. Questo cambiamento ha reso più complesso l’accesso al mercato britannico per gli imprenditori stranieri.
È importante notare che il sistema continua ad evolversi. Il governo britannico monitora costantemente l’efficacia delle nuove regole e apporta modifiche quando necessario. Ad esempio, sono state recentemente introdotte facilitazioni per alcuni settori critici, come la sanità e l’assistenza sociale, dove la carenza di personale è particolarmente acuta.
Per chi sta considerando di trasferirsi per lavorare nel Regno Unito, è fondamentale pianificare con largo anticipo. I tempi di elaborazione delle domande di visto possono essere lunghi, e la preparazione della documentazione richiede attenzione ai dettagli.
Tipologie di visti di lavoro
Esistono diverse tipologie di visto per lavorare nel Regno Unito. Lo Skilled Worker Visa è il più comune, destinato a professionisti qualificati con un’offerta di lavoro. Per ottenerlo, è necessario soddisfare requisiti specifici che possono sembrare complessi a prima vista. I requisiti principali per il Skilled Worker Visa includono:
- Un’offerta di lavoro da un datore di lavoro autorizzato come sponsor
- Una qualifica equivalente almeno al livello A-level britannico
- Competenza linguistica in inglese certificata al livello B1 del CEFR
Il processo di richiesta del visto richiede una preparazione meticolosa. La documentazione necessaria comprende il Certificate of Sponsorship fornito dal datore di lavoro, le certificazioni linguistiche, i titoli di studio tradotti e autenticati, gli estratti conto bancari degli ultimi mesi e la prova del pagamento dell’Immigration Health Surcharge.
Il Global Talent Visa merita un’attenzione particolare, essendo destinato a professionisti di alto livello in campi specifici. Questo visto non richiede uno sponsor, ma necessita dell’endorsement da parte di un’organizzazione riconosciuta nel proprio settore. I settori coperti includono scienze, ingegneria, humanities, medicina, tecnologia digitale e arti.
Per i giovani professionisti, il Graduate Route offre un’opportunità interessante. Questo visto permette ai laureati di università britanniche di rimanere nel paese per cercare lavoro o avviare un’attività. Durante questo periodo, possono beneficiare di una consulenza specializzata per sviluppare una strategia di carriera efficace e costruire un network professionale solido.
L’Health and Care Worker Visa è, invece, specifico per il personale sanitario.
Altri tipi di visto includono l’Intra-company Transfer Visa per trasferimenti all’interno della stessa azienda, l’Innovator Visa per imprenditori con business plan innovativi, lo Start-up Visa per fondatori di nuove imprese, il Graduate Visa per neolaureati di università britanniche (valido 2 anni) e lo Youth Mobility Scheme per giovani di alcune nazionalità tra i 18 e i 30 anni.
È importante sottolineare che il sistema dei visti britannico è in continua evoluzione. Le regole possono cambiare con breve preavviso e mantenersi aggiornati può essere complesso. Per questo motivo, molti professionisti scelgono di affidarsi a esperti del settore per ricevere supporto continuo durante tutto il processo.
La preparazione della documentazione richiede particolare attenzione. Ogni documento deve essere presentato nel formato corretto, spesso tradotto e certificato. Un errore nella documentazione può causare ritardi significativi o il rifiuto della domanda. Per massimizzare le probabilità di successo nella richiesta del visto e nella successiva ricerca di un impiego per lavorare nel Regno Unito, è fondamentale adottare un approccio strategico e ben pianificato.
Differenze per cittadini UE ed extra-UE
Con la Brexit, i cittadini UE hanno perso il diritto alla libera circolazione nel Regno Unito. Ora, per vivere e lavorare nel Regno Unito, sia i cittadini UE che quelli extra-UE devono seguire lo stesso sistema di immigrazione basato sui punti, con alcune eccezioni.
I cittadini UE già residenti nel Regno Unito prima del 31 dicembre 2020 potevano richiedere lo status di residenza attraverso l’EU Settlement Scheme (la scadenza era il 30 giugno 2021, ma in alcuni casi è possibile presentare domanda tardiva). Per i cittadini irlandesi continua a valere la Common Travel Area, che garantisce il diritto di vivere e lavorare nel Regno Unito senza restrizioni.
Lavorare nel Regno Unito: i settori professionali più richiesti
Il mercato del lavoro britannico sta attraversando una fase di significativa trasformazione, con alcuni settori che mostrano una crescita particolarmente dinamica e una forte domanda di professionisti qualificati. Per chi desidera vivere e lavorare nel Regno Unito, comprendere quali sono i settori più promettenti può fare la differenza tra una transizione di successo e una ricerca infruttuosa.
Il settore tecnologico continua a essere uno dei più floridi, con Londra che mantiene la sua posizione di principale hub tecnologico europeo. Le aziende britanniche sono alla costante ricerca di sviluppatori software, data scientist, esperti di cybersecurity e specialisti in intelligenza artificiale. I professionisti di questi ambiti possono beneficiare di stipendi competitivi e pacchetti benefits attraenti, ma la competizione è elevata e richiede una strategia di posizionamento efficace.
Il settore sanitario rappresenta un’altra area di forte domanda, specialmente dopo la Brexit e la pandemia. Il National Health Service (NHS) e le strutture private sono alla ricerca di medici, infermieri, farmacisti e altri professionisti sanitari. Tuttavia, il processo di riconoscimento delle qualifiche mediche richiede una pianificazione accurata e, spesso, il supporto di esperti nel settore per navigare attraverso le procedure burocratiche.
Un trend interessante emerge nel settore finanziario e fintech. Nonostante le preoccupazioni iniziali legate alla Brexit, la città di Londra mantiene la sua posizione di centro finanziario globale. Le banche, le società di consulenza e le startup fintech sono alla ricerca di analisti finanziari, risk manager, specialisti in compliance e professionisti con competenze in blockchain e criptovalute.
Il settore dell’ingegneria mostra una domanda costante, particolarmente nei sottosettori dell’energia rinnovabile, delle infrastrutture e dell’automotive. Gli ingegneri con esperienza in sostenibilità ambientale e tecnologie green sono particolarmente ricercati, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione del Regno Unito.
L’industria creativa britannica, nonostante le sfide recenti, continua a offrire opportunità interessanti. Designer, content creator, specialisti in marketing digitale e professionisti dei media trovano spazio in un mercato che valorizza l’innovazione e la creatività. La chiave del successo in questo settore risiede spesso nella capacità di costruire un personal brand efficace e un portfolio distintivo.
Un aspetto cruciale da considerare è che molti di questi settori richiedono non solo competenze tecniche specifiche, ma anche soft skills avanzate e una profonda comprensione della cultura aziendale britannica.
Il settore dell’educazione offre opportunità interessanti, specialmente per chi ha competenze linguistiche e qualifiche specifiche. Le università britanniche e gli istituti di formazione professionale sono alla ricerca di docenti e ricercatori in varie discipline, con una particolare enfasi sulle materie STEM.
Il settore dei servizi professionali, inclusi consulenza manageriale, servizi legali e contabilità, continua a crescere. Le “Big Four” e altre società di consulenza mantengono programmi di assunzione attivi, cercando professionisti con competenze analitiche e capacità di problem-solving avanzate.
Un trend emergente riguarda il settore della green economy. Con l’impegno del Regno Unito verso la neutralità carbonica, cresce la domanda di professionisti specializzati in sostenibilità ambientale, energia rinnovabile e tecnologie pulite. Questo settore offre opportunità sia per profili tecnici che manageriali.
Il settore dell’e-commerce e del retail digitale ha visto una crescita esponenziale, accelerata dalla pandemia. Le aziende cercano professionisti con competenze in digital marketing, user experience, analisi dei dati e gestione della supply chain. La capacità di comprendere e anticipare i trend del mercato è fondamentale in questo settore.
L’industria farmaceutica e delle biotecnologie rappresenta un altro settore in espansione. Il Regno Unito è un hub globale per la ricerca e sviluppo in campo medico, con opportunità per ricercatori, project manager e specialisti in clinical trials. La presenza di cluster di innovazione come il “Golden Triangle” (Londra-Oxford-Cambridge) offre un ambiente particolarmente fertile per i professionisti del settore.
Lavorare nel Regno Unito: competenze più ricercate dai datori di lavoro britannici
Hard skills
Per aumentare le possibilità di lavorare nel Regno Unito, è utile sviluppare competenze tecniche specifiche. Le competenze digitali avanzate come programmazione, analisi dati e cloud computing sono particolarmente richieste in molti settori. La conoscenza di lingue straniere, oltre all’inglese, può rappresentare un vantaggio competitivo, specialmente lingue come il cinese, l’arabo o lo spagnolo.
Le competenze analitiche e statistiche, che permettono di analizzare dati complessi e trarre conclusioni, sono sempre più apprezzate. Anche le competenze finanziarie come contabilità, budgeting e analisi finanziaria sono molto richieste, così come le competenze specialistiche di settore, certificate da qualifiche riconosciute nel proprio ambito professionale.
Soft skills
I datori di lavoro britannici valorizzano molto anche le competenze trasversali. La comunicazione efficace, ovvero la capacità di esprimersi chiaramente e in modo professionale in inglese, è fondamentale in qualsiasi contesto lavorativo. L’adattabilità e la flessibilità, che permettono di affrontare con successo i cambiamenti e le sfide, sono caratteristiche molto apprezzate.
Il problem solving, cioè l’approccio proattivo alla risoluzione dei problemi, è essenziale in un mercato del lavoro dinamico come quello britannico. Leadership e capacità di lavorare in team multiculturali sono qualità sempre più ricercate, così come l’intelligenza emotiva, che include empatia e capacità di gestire efficacemente le relazioni interpersonali.
Certificazioni e qualifiche riconosciute
Per lavorare nel Regno Unito dopo Brexit, è importante verificare che le proprie qualifiche siano riconosciute nel sistema britannico. UK NARIC (ora UK ENIC) è l’ente che valuta le qualifiche internazionali e fornisce certificati di comparabilità. Molte professioni regolamentate richiedono il riconoscimento da parte di enti specifici, come il General Medical Council per i medici o l’Engineering Council per gli ingegneri. Le certificazioni linguistiche come IELTS o Cambridge English sono essenziali per dimostrare la conoscenza dell’inglese richiesta per i visti di lavoro e per molte professioni regolamentate.
Come lavorare nel Regno Unito: suggerimenti per trovare lavoro nel Regno Unito
Portali di ricerca lavoro
Per chi desidera lavorare nel Regno Unito, esistono numerosi portali di ricerca lavoro efficaci. Indeed UK, Reed, CV-Library, Guardian Jobs, LinkedIn, Totaljobs e Monster sono tra i più utilizzati e offrono migliaia di annunci in vari settori. Esistono anche portali specializzati per settori specifici, come NHS Jobs per il settore sanitario, Jobs.ac.uk per il settore accademico o CWJobs per il settore IT. Questi siti permettono di cercare offerte in base alla località, al settore e al livello di esperienza, facilitando la ricerca mirata di opportunità professionali.
Reti professionali e networking
Il networking è fondamentale per vivere e lavorare nel Regno Unito con successo. LinkedIn rappresenta uno strumento essenziale: mantenere un profilo aggiornato e partecipare attivamente ai gruppi del proprio settore può aprire molte porte. Gli eventi di settore e le conferenze offrono opportunità preziose per incontrare potenziali datori di lavoro e costruire relazioni professionali. Le associazioni professionali britanniche spesso offrono opportunità di networking e job board dedicate ai propri membri. Anche gli alumni network delle università possono essere utili per sfruttare le connessioni con ex compagni di studio e docenti che lavorano nel Regno Unito.
Agenzie di recruiting
Le agenzie di recruiting svolgono un ruolo importante nel mercato del lavoro britannico. Le agenzie generaliste come Hays, Michael Page, Reed e Adecco gestiscono posizioni in vari settori e a diversi livelli. Esistono numerose agenzie specializzate in settori specifici, come IT, finanza, sanità o educazione, che possono offrire un supporto più mirato. Per posizioni di alto livello, gli headhunters possono aiutare a trovare opportunità non pubblicizzate. È consigliabile registrarsi presso più agenzie per massimizzare le opportunità di lavorare nel Regno Unito.
Candidature dirette
Molte aziende pubblicano offerte di lavoro direttamente sui loro siti web. Questo approccio è particolarmente efficace per grandi aziende e multinazionali, istituzioni pubbliche, università e centri di ricerca, oltre che per ospedali e trust del NHS. Una candidatura spontanea ben mirata, con un curriculum e una lettera di presentazione personalizzati, può essere un modo efficace per trovare opportunità per lavorare nel Regno Unito, specialmente per posizioni non pubblicizzate attraverso i canali tradizionali.
Vivere e lavorare nel Regno Unito
Costo della vita
Il costo della vita varia notevolmente a seconda della località. Londra è significativamente più costosa rispetto ad altre città. L’affitto può variare da £500-700 al mese per una stanza in condivisione nelle città medie, fino a £800-1,500 o più a Londra. I trasporti pubblici costano circa £150-250 al mese per gli abbonamenti, mentre per l’alimentazione bisogna calcolare circa £200-300 al mese per persona.
Le utenze (elettricità, gas, acqua, internet) possono aggirarsi intorno ai £120-150 al mese per un appartamento medio. Per vivere e lavorare nel Regno Unito comodamente, è consigliabile un budget mensile di almeno £1,500-2,000 fuori Londra e £2,500-3,000 a Londra.
Sistema fiscale e previdenziale
Comprendere il sistema fiscale è essenziale per chi desidera lavorare nel Regno Unito. L’Income Tax, imposta sul reddito, ha aliquote progressive (0%, 20%, 40%, 45%) che variano in base al livello di guadagno. I National Insurance Contributions sono contributi obbligatori per la previdenza sociale, calcolati in percentuale sul reddito.
La Council Tax è una tassa comunale basata sul valore dell’immobile in cui si risiede, che varia a seconda del distretto. L’anno fiscale britannico va dal 6 aprile al 5 aprile dell’anno successivo, diversamente da molti altri paesi. Al momento dell’arrivo è necessario richiedere un National Insurance Number (NIN), essenziale per lavorare regolarmente e per accedere ai benefici del sistema previdenziale.
Assistenza sanitaria
Il National Health Service (NHS) offre assistenza sanitaria gratuita per i residenti permanenti, i titolari di visti che hanno pagato l’Immigration Health Surcharge e i cittadini UE con Pre-Settled o Settled Status. Il servizio copre consultazioni mediche, cure ospedaliere, emergenze e la maggior parte dei farmaci prescritti.
Per vivere e lavorare nel Regno Unito in modo sereno, è importante registrarsi presso un medico di base (GP) non appena possibile. La registrazione è semplice: basta trovare un ambulatorio nella propria zona che accetti nuovi pazienti e compilare un modulo. Questo garantisce l’accesso alle cure primarie e ai referral per servizi specialistici quando necessario.
Alloggio
Trovare un alloggio adeguato è una delle sfide principali per chi si trasferisce per lavorare nel Regno Unito. L’affitto rappresenta la soluzione più comune, ma richiede referenze, controlli sulla solvibilità e spesso un deposito equivalente a 4-6 settimane di affitto. L’acquisto di una casa è possibile anche per stranieri, ma sono necessari un deposito significativo (generalmente almeno il 10-25% del valore dell’immobile) e un buon storico creditizio nel paese.
Gli alloggi temporanei come residence, appartamenti ammobiliati a breve termine o stanze in condivisione possono essere utili nella fase iniziale del trasferimento, mentre si cerca una sistemazione più permanente.
Lavorare nel Regno Unito: consigli pratici per un trasferimento di successo
1) Pianificazione finanziaria
Per lavorare nel Regno Unito dopo Brexit con serenità, una solida pianificazione finanziaria è essenziale. È consigliabile mettere da parte un fondo di emergenza sufficiente a coprire 3-6 mesi di spese, per affrontare eventuali imprevisti o periodi senza lavoro. Bisogna considerare tutti i costi iniziali, che includono il volo, l’alloggio temporaneo, il deposito per l’affitto e il mobilio essenziale, che possono ammontare a diverse migliaia di sterline.
È importante informarsi sulle opzioni bancarie disponibili: aprire un conto corrente britannico può richiedere tempo e documentazione, quindi valutare soluzioni alternative come i conti online (Monzo, Revolut, Starling) per i primi tempi. Anche le soluzioni per trasferire denaro dall’estero, come TransferWise, Revolut o servizi bancari internazionali, possono aiutare a risparmiare sulle commissioni di cambio valuta.
2) Apprendimento della lingua
Un buon livello di inglese è fondamentale per vivere e lavorare nel Regno Unito con successo. È consigliabile raggiungere almeno il livello B2 prima di trasferirsi, per poter comunicare efficacemente in contesti professionali e quotidiani. Familiarizzare con il gergo professionale del proprio settore è essenziale per integrarsi rapidamente nel nuovo ambiente lavorativo. Bisogna anche praticare l’ascolto di accenti diversi, poiché l’inglese britannico varia molto da regione a regione, con differenze significative tra Scozia, Galles, Irlanda del Nord e le diverse aree dell’Inghilterra. Una volta sul posto, considerare corsi di perfezionamento può aiutare a migliorare ulteriormente le competenze linguistiche e a comprendere le sfumature culturali della comunicazione britannica.
3) Integrazione culturale
Per un’esperienza positiva di vivere e lavorare nel Regno Unito, l’integrazione culturale gioca un ruolo fondamentale. È importante informarsi sulla cultura e le abitudini britanniche, che possono differire significativamente da quelle del proprio paese d’origine, dalla puntualità alle regole non scritte delle interazioni sociali. Partecipare a gruppi ed eventi della comunità locale offre l’opportunità di conoscere persone e costruire una rete sociale al di fuori dell’ambito lavorativo. Essere aperti a costruire relazioni con colleghi e vicini facilita l’integrazione e aiuta a sentirsi parte della comunità. Esplorare le opportunità culturali e sociali della nuova città, dai musei ai parchi, dai festival alle tradizioni locali, arricchisce l’esperienza di vita nel Regno Unito e favorisce un senso di appartenenza.
Lavorare nel Regno Unito dopo Brexit è ancora possibile e può rappresentare un’eccellente opportunità di crescita professionale e personale. Il nuovo sistema di immigrazione basato sui punti premia le competenze, le qualifiche e l’esperienza, offrendo percorsi chiari per i talenti internazionali.
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