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Un progetto nazionale per il protagonismo giovanile
Dal 18 al 20 dicembre 2025, la città di Salerno diventa la vera capitale italiana del dialogo tra giovani e istituzioni. L’iniziativa di rilievo, chiamata Co-programmare con i giovani, nasce grazie al contributo sostanziale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il progetto rientra nei fondi per l’annualità 2024 previsti dall’articolo 72 del Decreto Legislativo n. 117/2017, rappresentando un’opportunità unica di partecipazione attiva nelle politiche giovanili.
A capo del progetto figura Moby Dick Ets, ente radicato nel territorio salernitano, pronto a guidare una rete di partner provenienti da tutto il territorio nazionale. L’obiettivo principale è ampliare la partecipazione e rendere operative le politiche dedicate alle nuove generazioni, superando il classico ruolo di meri destinatari. Operatori del terzo settore, istituzioni pubbliche e giovani avranno modo di interagire in maniera costruttiva e concreta intorno ai principali bisogni reali emersi nelle diverse regioni d’Italia.
La scelta di Salerno non è casuale: la città rappresenta un punto di riferimento per la co-programmazione sociale e la collaborazione istituzionale. Grazie a questa iniziativa, si favorirà l’ascolto, la condivisione di spazi e idee, e la nascita di nuove pratiche orientate a rendere più inclusiva e sostenibile la partecipazione civica. In questo contesto emergono chiaramente anche le opportunità offerte dal networking, sia per la progettazione sociale sia per la crescita professionale dei giovani. Per chi volesse approfondire, esiste una guida su networking efficace sempre utile per espandere i propri contatti e avviare percorsi partecipativi di valore.
L’impegno di Moby Dick Ets e l’importanza del terzo settore
Il progetto Co-programmare con i giovani si caratterizza per la sua struttura ambiziosa e la visione strategica della partecipazione giovanile. Secondo Francesco Piemonte, presidente di Moby Dick Ets, ricevere il ruolo di capofila rappresenta un riconoscimento del ventennale impegno dell’associazione nel mondo del volontariato e delle politiche giovanili.
L’iniziativa mira a unire la sensibilità propria del terzo settore con la forza delle istituzioni pubbliche, promuovendo pratiche di amministrazione realmente condivisa. È proprio nella sinergia tra pubblico e privato sociale che si generano processi di cambiamento reale e soluzioni efficaci ai bisogni concreti dei giovani. Il coinvolgimento diretto nasce dall’intento di trasformare le esigenze emerse in azioni sistematizzate, che abbiano continuità negli anni.
La partecipazione attiva significa quindi rendere i giovani non più semplici destinatari, ma veri e propri co-autori delle strategie, delle politiche e dei servizi pubblici. Un aspetto chiave che trova riscontro anche nell’importanza delle attività di volontariato non solo come impegno sociale, ma anche come competenza spendibile e riconosciuta nel mondo del lavoro, ad esempio valorizzandolo nel proprio curriculum. In quest’ottica si consiglia di consultare le pratiche su volontariato nel curriculum per una presentazione efficace delle proprie esperienze.
Il meeting di Salerno: eventi, panel e testimonianze
La tre giorni di Salerno ha inizio nel pomeriggio di giovedì 18 dicembre alle 15.00, all’interno del Grand Hotel Salerno, in Lungomare Clemente Tafuri, 1. Dopo i saluti istituzionali, il momento centrale della prima giornata è rappresentato dall’intervento del viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, in un dialogo aperto con il giornalista Fabio Paluccio di Adnkronos. La conversazione verte sulle attese delle nuove generazioni e sulle pratiche implementate dal governo per rendere i giovani parte attiva nella definizione dei servizi pubblici.
Nel corso della giornata sono previsti anche due panel di approfondimento. Il primo, alle 16.00, esplora il tema della co-programmazione come strumento collaborativo tra pubblica amministrazione e terzo settore, con la partecipazione di figure rilevanti quali Alessandro Lombardi (capo dipartimento politiche sociali Ministero del Lavoro), Virgilio D’Antonio (Magnifico Rettore Università degli Studi di Salerno), Paola de Roberto (assessore alle Politiche sociali e giovanili Comune di Salerno) e Mario Di Spirito (consulente contabile e fiscale).
Seguono testimonianze dirette, come quelle dei giovani volontari impegnati in missioni internazionali, tra cui Antonio Scicolone, Paolo Giovanni Maria De Prezzo, Mahmood Mustafa e Stefania Daniele, rispettivamente attivi in Kenya, Egitto e Argentina. Si tratta di esempi concreti di come la partecipazione giovanile possa avere impatto sia a livello locale che globale, valorizzando le soft skills e la capacità di adattamento, competenze sempre più richieste nel mondo contemporaneo. Per scoprire come presentarsi al meglio nelle nuove sfide lavorative, è importante sapere come mettere in evidenza le soft skills nel CV e differenziarsi nel mercato del lavoro.
I partner di Co-programmare con i giovani e prospettive future
L’organizzazione del progetto non riguarda solo Moby Dick Ets ma coinvolge molte associazioni di rilievo nel panorama nazionale. Tra i partner figurano Tdm 2000 (Sardegna), Associazione Valentia Aps (Calabria), Fattoria pugliese diffusa Aps (Puglia), Piazza Viva Aps (Trentino Alto Adige), Campus Salute Aps e Festival della Filosofia in Magna Grecia (entrambe in Campania), oltre a Senza confini Aps (Liguria), Amici del Villaggio Aps (Veneto), Mo.d.a.v.i. Aps-RA (Lazio), Sciara Progetti Aps/Ets (Emilia Romagna) e Opes Aps (Toscana).
Questa ricca rete di alleanze consente una rappresentanza ampia di aree geografiche e di competenze, creando le condizioni per uno scambio efficace di pratiche e conoscenze. Il meeting di Salerno rappresenta dunque il primo, fondamentale passo verso una collaborazione di più lungo periodo, dove il rinnovamento del terzo settore si intreccia con le aspirazioni e i talenti delle nuove generazioni.
Guardando oltre l’evento, la sfida sarà quella di continuare a promuovere politiche inclusive e sostenibili, capaci di rispondere con tempestività ai mutamenti sociali. L’importanza delle reti di solidarietà, della collaborazione tra realtà pubbliche e private, e dello sviluppo delle competenze trasversali, sarà cruciale per la costruzione di una società più equa e partecipativa nei prossimi anni.
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