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Negli ultimi anni si sente sempre più spesso parlare di remote working, espressione inglese che sta per “lavoro da remoto”. Già prima della pandemia e poi soprattutto a partire da quest’ultima, numerose imprese hanno abbracciato la soluzione del remote working per i propri dipendenti.

Accanto al remote working, come è sicuramente noto, ha avuto una enorme diffuso anche lo smart working, una modalità lavorativa che, molto simile al remote working, presenta in realtà alcune differenze concettuali da non sottovalutare rispetto al lavoro da remoto.

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Date l’importanza e la diffusione a livello mondiale di queste nuove modalità lavorative, esploriamo nei prossimi paragrafi il remote working cos’è, quali sono i principali vantaggi per le aziende che lo accolgono e quali sono le principali differenze tra smart working e remote working.

Remote working cos’è

Il remote working è una modalità lavorativa che permette ai dipendenti di un’azienda di svolgere le proprie mansioni da un luogo diverso dall’ufficio tradizionale. Detto in altre parole, il remote working implica esclusivamente la possibilità di lavorare totalmente a distanza dalla sede fisica dell’azienda, in un qualunque posto scelto dai dipendenti, che può essere la propria casa, un hotel in una meta estiva o qualsiasi altro luogo.

Il remote working, dunque, consente ai dipendenti di un’azienda di svolgere le proprie attività ovunque vogliano, concedendo loro quella flessibilità che, ormai, soprattutto post-Covid, è uno dei benefits più ambiti e ricercati in qualunque settore da tutti (o quasi) i professionisti. Dopo aver spiegato nei dettagli il remote working cos’è, vediamo quali sono le caratteristiche più importanti di questa modalità lavorativa.

Le caratteristiche chiave del remote working

1) Flessibilità geografica

I dipendenti, come detto anche sopra, possono lavorare da qualsiasi posto nel mondo, a condizione che ci sia una connessione Internet affidabile. Questa flessibilità geografica può essere particolarmente utile per le aziende che desiderano accedere a talenti internazionali e/o espandere la loro presenza in nuovi mercati.

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2) Riduzione degli spostamenti

Il remote working elimina o riduce notevolmente la necessità di spostarsi per recarsi in ufficio. Ciò comporta un risparmio di tempo e denaro per i dipendenti e riduce l’inquinamento legato ai trasporti.

3) Utilizzo delle nuove tecnologie

La tecnologia svolge un ruolo fondamentale nel remote working. Strumenti come videoconferenze, chat online, e-mail e software di collaborazione consentono ai dipendenti di rimanere connessi, comunicare e collaborare efficacemente anche a distanza.

4) Autonomia e flessibilità temporale

I professionisti che svolgono il proprio lavoro da remoto possono godere di una maggiore autonomia nella gestione del proprio tempo e delle proprie attività lavorative. Questa flessibilità lavorativa porta, ovviamente, ad un miglioramento della produttività e del loro benessere, riducendo insoddisfazione e casi di burnout da lavoro.

I vantaggi del remote working per le aziende

Il remote working presenta poi anche tutta una serie di vantaggi per le aziende che decidono di fare propria questa modalità lavorativa:

1) Accesso a un pool internazionale di talenti

Una delle maggiori “attrazioni” del remote working per le aziende è la possibilità di accedere a talenti provenienti da tutto il mondo. Le aziende, in questo modo, non sono più limitate nella ricerca di candidati nel proprio Paese di appartenenza, ma possono attingere più facilmente a una vasta rete internazionale di professionisti altamente qualificati.

2) Maggiore retention dei dipendenti

Se con il remote working aumenta il benessere, la serenità e la soddisfazione dei dipendenti, questi ultimi saranno anche più propensi a non cambiare azienda, contribuendo notevolmente a ridurre il turnover di candidati.

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3) Riduzione dei costi operativi

Le aziende, grazie al remote working, possono risparmiare notevolmente sui costi operativi, come l’affitto di spazi per uffici, servizi di pulizia e altre spese correlate alla sede fisica degli spazi adibiti ad uffici. Ciò può portare, inoltre, anche ad un miglioramento della redditività.

4) Miglioramento della continuità aziendale

La possibilità di lavorare da remoto può aumentare la resilienza dell’azienda in situazioni di emergenza, come disastri naturali o eventi imprevisti, come appunto lo è stata la pandemia da Covid-19. I dipendenti possono, in questo modo, continuare a svolgere il loro lavoro anche se non possono accedere fisicamente agli spazi dell’ufficio.

5) Aumento della produttività

Nonostante le preoccupazioni iniziali riguardo alla supervisione dei dipendenti in remote working, molte aziende hanno riscontrato un aumento della produttività. La maggior parte dei lavoratori si concentra meglio e riesce a portare a termine in modo più efficace ed efficiente gli obiettivi prefissati.

6) Sostenibilità ambientale

Riducendo gli spostamenti e l’uso di risorse fisiche legate agli uffici, il remote working contribuisce alla sostenibilità ambientale.

Differenze tra smart working e remote working

Proviamo adesso a capire nei dettagli quali sono le differenze tra smart working e remote working, espressioni che vengono solitamente usate come sinonimi ma che, in realtà, presentano differenze concettuali di non poco conto.

Remote working

Il remote working si concentra principalmente sulla posizione fisica dei dipendenti, permettendo a questi ultimi di eseguire il proprio lavoro ovunque. In altre parole, i dipendenti lavorano da remoto, ma le loro mansioni e le modalità di lavoro potrebbero rimanere invariate rispetto a quelle svolte all’interno di un ufficio tradizionale (per esempio, in termini di orari stabiliti, di ore di lavoro da svolgere e così via). Possiamo dire, dunque, che il remote working rappresenta una sorta di ampliamento o prolungamento di quello che veniva chiamato in passato “telelavoro”, che esiste da anni e che con il remote working ha acquisito maggiore stabilità e chiarezza anche in termini contrattuali.

Smart working

Lo smart working, invece, ha a che fare con un approccio più olistico che ha rivoluzionato il modo di concepire il lavoro. Lo smart working, infatti, rispetto al remote working mira ad ottimizzare l’efficienza e la produttività dei dipendenti attraverso una combinazione di flessibilità nella posizione lavorativa, autonomia nella gestione del tempo e degli obiettivi, nonché nell’uso intelligente della tecnologia. In pratica, lo smart working può includere il remote working ma non si limita ad esso.

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