
Indice dei contenuti
- Come affrontare la maternità in disoccupazione?
- Indennità di maternità in disoccupazione: chi ne ha diritto?
- Maternità in disoccupazione: quanto spetta?
- Come si può richiedere la maternità in disoccupazione
- Opportunità della maternità in disoccupazione
- L’importanza di prepararsi per il rientro nel mercato del lavoro
Affrontare la maternità in un periodo di disoccupazione può essere una sfida significativa. Quando ci si trova senza lavoro e in attesa di un bambino, è fondamentale conoscere i propri diritti e le opportunità disponibili per garantire una sicurezza economica durante il periodo di maternità. Una delle opzioni più importanti è la possibilità di richiedere l’indennità di maternità in disoccupazione, misura che offre un sostegno finanziario essenziale in questa fase della vita.
Non si parla spesso della condizione di maternità in disoccupazione ma è un tema di grande rilevanza: sapere come funziona e quali sono i requisiti per accedere a questo beneficio può fare la differenza tra affrontare il periodo con serenità o trovarsi in difficoltà economiche.
La disoccupazione, già di per sé un momento complesso, può sembrare ancora più incerta durante la gravidanza, ma l’indennità di maternità offre un aiuto concreto. Con una comprensione chiara delle modalità di accesso a questo supporto, le donne possono concentrarsi sul loro benessere e su quello del loro bambino, avendo la tranquillità di un aiuto economico garantito.
Come affrontare la maternità in disoccupazione?
L’indennità di maternità in disoccupazione è un beneficio economico riconosciuto alle donne che, trovandosi già in stato di disoccupazione, diventano madri. Questo tipo di indennità ha l’obiettivo di sostenere economicamente le donne che non hanno un lavoro attivo, ma che hanno comunque maturato determinati diritti contributivi durante precedenti esperienze lavorative. L’indennità di maternità in disoccupazione viene erogata dall’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) e garantisce un aiuto durante il periodo della maternità, anche se non si è attualmente occupate o si riceve un sussidio di disoccupazione, come la NASpI.
Differenze tra maternità ordinaria e maternità in disoccupazione
Sebbene in entrambi i casi l’obiettivo sia proteggere economicamente la madre durante il periodo della gravidanza e del puerperio, esistono differenze significative tra la maternità ordinaria (per lavoratrici attive) e la maternità in disoccupazione:
1) Stato occupazionale
- La maternità ordinaria si applica alle donne occupate con un regolare contratto di lavoro
- La maternità in disoccupazione, invece, è riservata a quelle donne che hanno perso il lavoro ma soddisfano specifici requisiti contributivi.
2) Modalità di erogazione
- L’indennità di maternità ordinaria viene versata dal datore di lavoro in sostituzione alla retribuzione e il calcolo si basa sullo stipendio medio percepito negli ultimi mesi di lavoro
- Per la maternità in disoccupazione, l’indennità viene calcolata sulla base del trattamento NASpI o in riferimento alla retribuzione media percepita durante l’ultimo lavoro.
3) Durata del congedo
- Entrambe le forme di indennità coprono un periodo complessivo di 5 mesi: 2 mesi prima della data presunta del parto e 3 mesi dopo il parto. Al termine del quale, se si è in stato di disoccupazione, si torna a percepire la NASpI.
Indennità di maternità in disoccupazione: chi ne ha diritto?
Per ottenere l’indennità di maternità durante la disoccupazione, è essenziale soddisfare una serie di requisiti specifici, i quali garantiscono che il sostegno economico venga erogato a chi ne ha effettivamente diritto, offrendo un aiuto concreto in un momento particolarmente delicato della vita. Vediamo chi può beneficiare della maternità in disoccupazione, le situazioni particolari che possono influenzare l’accesso a questo diritto e le eccezioni o condizioni speciali.
Requisiti specifici per le donne disoccupate
Per avere diritto all’indennità di maternità in disoccupazione, è necessario rispettare alcuni criteri ben definiti:
- Disoccupazione effettiva: la lavoratrice deve essere disoccupata al momento della domanda di maternità, ossia non avere alcun contratto di lavoro attivo. È importante che la disoccupazione sia certificata e formalmente riconosciuta
- Maturazione dei contributi: è richiesto un minimo di 26 settimane di contributi previdenziali versati nei due anni precedenti l’inizio del congedo di maternità. Anche chi ha avuto impieghi discontinui o part-time può comunque maturare i contributi necessari
- Cessazione del lavoro recentemente: se la lavoratrice ha cessato il suo ultimo rapporto di lavoro, questa interruzione deve essere avvenuta da meno di 60 giorni prima dell’inizio del periodo di maternità. Se sono trascorsi più di 60 giorni, potrebbe non essere possibile accedere all’indennità di maternità
- Iscrizione ai centri per l’impiego: le lavoratrici devono essere regolarmente iscritte ai centri per l’Impiego come disoccupate e attivamente alla ricerca di un nuovo lavoro, anche se la maternità rappresenta una pausa temporanea nella loro disponibilità all’impiego. L’iscrizione attesta lo stato di disoccupazione e certifica la volontà di reinserirsi nel mondo del lavoro, un passaggio fondamentale per dimostrare il diritto all’indennità.
Situazioni particolari: sussidio di disoccupazione e NASpI
Oltre ai requisiti generali, ci sono alcune situazioni particolari che influenzano l’accesso alla maternità in disoccupazione. Ecco alcuni scenari comuni:
- Beneficiarie della NASpI: se la lavoratrice è già beneficiaria del sussidio di disoccupazione NASpI, ha diritto a ricevere l’indennità di maternità in disoccupazione. In questi casi, il sussidio NASpI viene temporaneamente sospeso durante il periodo di maternità e sostituito dall’indennità di maternità, che di solito corrisponde a un importo pari almeno al trattamento NASpI. Alla fine del periodo di maternità, il sussidio NASpI riprende fino al termine naturale
- Assenza di NASpI: le donne che non ricevono la NASpI ma soddisfano i requisiti contributivi possono comunque richiedere l’indennità di maternità in disoccupazione. L’importo verrà calcolato sulla base della retribuzione media percepita durante l’ultimo lavoro.
Eccezioni o condizioni speciali
Esistono alcuni casi particolari e condizioni speciali che possono influenzare l’accesso all’indennità di maternità in disoccupazione:
- Lavoratrici intermittenti o con contratti a chiamata: anche le lavoratrici con contratti intermittenti o a chiamata, che non hanno un impiego fisso e continuativo, possono avere diritto all’indennità di maternità se hanno versato i contributi minimi richiesti. In questi casi, è necessario verificare attentamente il numero di settimane lavorate e i contributi versati
- Maternità per lavoratrici agricole: le lavoratrici del settore agricolo hanno regole specifiche per accedere all’indennità di maternità in disoccupazione. La particolarità del loro impiego, spesso stagionale o discontinuo, richiede la verifica del numero di giornate lavorate e contributi versati
- Lavoratrici domestiche: anche le lavoratrici domestiche e badanti possono beneficiare della maternità in disoccupazione se rispettano i requisiti contributivi minimi. In questo caso, l’indennità viene calcolata sulla base dei contributi effettivamente versati dal datore di lavoro
- Lavoratrici iscritte alla gestione separata INPS: le donne che hanno versato contributi alla Gestione Separata INPS, come libere professioniste o lavoratrici autonome, hanno accesso a una forma di tutela simile alla maternità in disoccupazione. Tuttavia, le regole di calcolo e i requisiti contributivi possono essere differenti rispetto alle lavoratrici dipendenti.
In tutti questi casi è consigliabile rivolgersi ai patronati o agli enti locali competenti.
Maternità in disoccupazione: quanto spetta?
L’importo dell’indennità di maternità in disoccupazione è un aspetto fondamentale per le donne che si trovano senza lavoro e desiderano conoscere l’aiuto economico a cui hanno diritto.
Calcolo dell’indennità di maternità in disoccupazione
L’importo dell’indennità di maternità in disoccupazione dipende da vari fattori, ma in linea generale, viene calcolato in base alla retribuzione media percepita nell’ultimo lavoro o, se si percepisce il sussidio di disoccupazione NASpI, l’importo si basa sul trattamento NASpI.
Ecco le principali modalità di calcolo:
- Se si percepisce la NASpI, l’indennità di maternità dipende dall’importo che la lavoratrice riceve con la NASpI. Quindi, per l’intero periodo di maternità, verrà erogata una somma equivalente al sussidio di disoccupazione. Al termine del periodo di maternità, la NASpI riprende fino alla sua naturale conclusione
- Se la lavoratrice non percepisce la NASpI ma ha maturato almeno 26 settimane di contributi negli ultimi due anni, l’indennità viene calcolata sulla base della retribuzione media giornaliera degli ultimi rapporti di lavoro. In questo caso, l’importo giornaliero dell’indennità è pari all’80% della retribuzione media giornaliera.
Durata del sussidio: quanto dura la maternità in disoccupazione?
La maternità in disoccupazione, come la maternità ordinaria, copre un periodo complessivo di 5 mesi:
- 2 mesi prima del parto: l’indennità inizia a essere erogata due mesi prima della data presunta del parto
- 3 mesi dopo il parto: l’indennità continua per i tre mesi successivi alla nascita del bambino.
Come si può richiedere la maternità in disoccupazione
Presentare domanda per ottenere l’indennità di maternità in disoccupazione è un passaggio cruciale per ricevere il sostegno economico durante la gravidanza. Di seguito, esaminiamo nel dettaglio i passaggi da seguire per inoltrare la richiesta all’INPS, la documentazione necessaria per completare la pratica e i tempi di attesa e modalità di erogazione del sussidio.
Passaggi dettagliati per presentare la domanda all’INPS
1) Accesso al portale INPS
- Il primo passo per fare domanda è accedere al sito ufficiale dell’INPS (www.inps.it)
- Per accedere ai servizi online, è necessario disporre di un’identità digitale come SPID, CIE (Carta d’Identità Elettronica), o CNS (Carta Nazionale dei Servizi). Se non si dispone di questi strumenti, è possibile richiederli seguendo le istruzioni presenti sul sito dell’INPS.
2) Navigazione nel portale
- Una volta effettuato l’accesso, dal menù principale seleziona la sezione “Prestazioni e Servizi” e cerca il servizio “Indennità di maternità” oppure “NASpI e altre indennità di disoccupazione” e seleziona l’opzione che permette di inviare la richiesta per la maternità in disoccupazione.
3) Compilazione della domanda
- Compila i campi richiesti inserendo i tuoi dati anagrafici, i dettagli relativi alla tua situazione lavorativa e la data presunta del parto (che dovrà essere certificata con un documento medico)
- Se stai già percependo il sussidio di disoccupazione NASpI, l’importo della NASpI sarà temporaneamente sospeso e sostituito dall’indennità di maternità, quindi assicurati di segnalare questa condizione.
4) Invio della domanda
- Dopo aver compilato tutti i campi e allegato la documentazione necessaria (vedi sezione successiva), potrai inviare la domanda telematicamente
- Una volta inviata la domanda, riceverai una ricevuta di avvenuta presentazione, che potrai conservare per monitorare lo stato della richiesta.
5) Supporto alternativo
- Se non sei in grado di fare la domanda autonomamente online, puoi anche rivolgerti a un Patronato o a un consulente del lavoro che ti assisterà nella compilazione e presentazione della domanda presso l’INPS
Documentazione necessaria per richiedere l’indennità di maternità in disoccupazione
Per completare la domanda di indennità di maternità in disoccupazione, è fondamentale allegare una serie di documenti che attestano la tua situazione personale e lavorativa. Ecco i principali documenti richiesti:
1) Certificato di gravidanza
Il certificato medico che attesta la gravidanza e la data presunta del parto è uno dei documenti principali. Questo certificato può essere rilasciato dal proprio medico curante o da un ginecologo.
2) Dichiarazione dello stato di disoccupazione
È necessario dimostrare di essere formalmente disoccupate, attraverso la dichiarazione di immediata disponibilità (DID) che si ottiene al momento dell’iscrizione ai centri per l’impiego. Se stai percependo la NASpI, sarà sufficiente indicare questo dato nella domanda.
3) Ultimo rapporto di lavoro
Se hai recentemente cessato un rapporto di lavoro, sarà necessario fornire una copia della lettera di licenziamento o della risoluzione consensuale del contratto, per dimostrare la cessazione dell’attività lavorativa entro i termini previsti (meno di 60 giorni).
4) Codice IBAN
Dovrai fornire l’IBAN del tuo conto corrente bancario o postale, sul quale desideri ricevere l’indennità di maternità. Assicurati che i dati siano corretti per evitare ritardi nell’erogazione.
5) Altra documentazione
Nel caso in cui siano presenti situazioni particolari (come contratti intermittenti o lavoro domestico), potrebbero essere richiesti ulteriori documenti che attestano le settimane di contributi maturati o la retribuzione media giornaliera.
Tempi di attesa e modalità di erogazione dell’indennità di maternità in disoccupazione
Una volta inviata la domanda e verificata la documentazione, l’INPS procederà alla valutazione della richiesta. Ecco cosa aspettarsi in termini di tempistiche e modalità di erogazione:
1) Tempi di attesa
- Generalmente, l’INPS impiega circa 30 giorni per elaborare la domanda e comunicare l’esito. Durante questo periodo, è possibile monitorare lo stato della richiesta accedendo al proprio profilo sul sito INPS o chiedendo supporto tramite il patronato
- In caso di documentazione incompleta o errori nella compilazione, i tempi potrebbero allungarsi poiché sarà necessario fornire integrazioni.
2) Modalità di erogazione
- L’indennità di maternità viene erogata direttamente dall’INPS sul conto corrente indicato nella domanda. Il pagamento avviene mensilmente e copre l’intero periodo di maternità, che comprende i 2 mesi precedenti al parto e i 3 mesi successivi.
3) Comunicazione dell’esito
- Una volta approvata la domanda, riceverai una comunicazione ufficiale da parte dell’INPS, via e-mail o tramite il tuo account online, che ti informerà dell’accettazione della richiesta e delle date di pagamento dell’indennità
- In caso di rifiuto della domanda, l’INPS indicherà le ragioni del rigetto, permettendoti di correggere eventuali errori o presentare ricorso.
Opportunità della maternità in disoccupazione
L’indennità di maternità in disoccupazione rappresenta un importante sostegno economico, mentre la preparazione per il rientro nel mercato del lavoro e l’accesso a specifici strumenti di supporto possono offrire ulteriori vantaggi a lungo termine.
Come l’indennità di maternità in disoccupazione può aiutare a mantenere una certa stabilità economica
Uno dei principali vantaggi dell’indennità di maternità in disoccupazione è la possibilità di garantire una certa stabilità economica durante la gravidanza e il periodo successivo al parto, nonostante la mancanza di un’occupazione attiva. Ecco come:
- Sostegno finanziario continuo: l’indennità di maternità in disoccupazione permette di ricevere un reddito anche durante il periodo di inattività lavorativa. Per molte donne, questa è una forma essenziale di supporto economico, che contribuisce a coprire le spese quotidiane e le necessità legate alla maternità
- Continuità con il sussidio di disoccupazione: se si sta già percependo la NASpI, l’indennità di maternità garantisce una continuità nel ricevimento del sussidio, che viene temporaneamente sostituito dall’indennità di maternità, senza che si interrompa il flusso economico. Dopo il termine del congedo, la NASpI riprende fino alla sua scadenza naturale
- Protezione durante la gravidanza e il post-partum: la maternità in disoccupazione offre una protezione sociale, riconoscendo che la gravidanza e il periodo post-partum sono momenti delicati in cui è difficile cercare un nuovo lavoro. Con l’indennità, le neo-mamme possono concentrarsi sul proprio benessere e quello del loro bambino senza l’ansia di trovare subito un impiego.
L’importanza di prepararsi per il rientro nel mercato del lavoro
Nonostante l’indennità di maternità fornisca un sostegno economico temporaneo, è fondamentale che le neo-mamme disoccupate si preparino adeguatamente per il rientro nel mercato del lavoro. Ecco alcune strategie per farlo:
1) Formazione e aggiornamento delle competenze
Durante il periodo di maternità, si può approfittare del tempo per aggiornare le proprie competenze. Sono disponibili numerosi corsi online gratuiti o a basso costo che permettono di migliorare le conoscenze in ambiti specifici, come il digitale, le lingue, o le competenze tecniche. Un buon esempio è la possibilità di frequentare corsi di aggiornamento nel settore in cui si desidera rientrare, come digital marketing, gestione aziendale o tecnologie emergenti.
2) Revisione del CV e del profilo LinkedIn
Durante la maternità, può essere utile rivedere il proprio curriculum vitae e aggiornare il profilo LinkedIn, in modo da essere pronti a cercare nuove opportunità lavorative una volta terminato il congedo. Un CV aggiornato, insieme a una presenza professionale online curata, può fare la differenza nella ricerca di lavoro.
3) Networking e ricerca di opportunità
Anche durante la maternità, mantenere attivi i contatti professionali è una buona pratica. Partecipare a eventi virtuali, iscriversi a gruppi di settore su LinkedIn, e restare in contatto con colleghi o ex datori di lavoro possono facilitare il rientro nel mondo del lavoro. L’informazione proattiva su opportunità di lavoro future può essere un ottimo modo per rimanere nel circuito professionale.
Strumenti di supporto per le neo-mamme disoccupate
Per le neo-mamme disoccupate, esistono una serie di strumenti e servizi che possono fornire supporto non solo durante la maternità, ma anche nel percorso di rientro nel mondo del lavoro. Questi strumenti possono essere utili sia per ottenere informazioni, sia per ricevere consulenza e orientamento personalizzato.
- Centri per l’impiego: iscriversi al centro per l’impiego è fondamentale per rimanere attive nel mercato del lavoro anche durante la disoccupazione. Oltre a essere necessario per accedere a sussidi come la NASpI e l’indennità di maternità, i centri per l’impiego offrono spesso servizi di orientamento e consulenza professionale per aiutare le neo-mamme a pianificare il loro rientro nel lavoro
- Patronati e associazioni di supporto: i patronati e le associazioni di supporto alle famiglie offrono assistenza gratuita per la compilazione delle domande di maternità e disoccupazione. Questi enti possono anche offrire consulenza su temi come la gestione del lavoro e la conciliazione tra vita lavorativa e familiare
- Piattaforme di ricerca lavoro e consulenza online: piattaforme come Jobiri, che offrono strumenti di consulenza professionale online, sono un’opportunità preziosa per prepararsi al rientro nel mondo del lavoro. Con Jobiri, ad esempio, è possibile ricevere supporto personalizzato su come affrontare il colloquio di lavoro, migliorare il proprio CV, e accedere a strumenti di automazione per la ricerca attiva di nuove opportunità
- Bonus e agevolazioni per le neo-mamme: oltre all’indennità di maternità, esistono ulteriori agevolazioni come i bonus per famiglie (ad esempio, il bonus bebè o l’assegno unico per figli a carico), che possono essere richiesti in parallelo per ottenere ulteriore supporto economico. Inoltre, le neo-mamme disoccupate possono accedere anche ad agevolazioni fiscali e servizi gratuiti offerti dai Comuni per il supporto alle famiglie con neonati.
Affrontare la maternità durante un periodo di disoccupazione può sembrare un’esperienza complessa e scoraggiante, ma conoscere i propri diritti e utilizzare al meglio gli strumenti a disposizione può trasformare questa fase in un’opportunità di crescita e pianificazione per il futuro.
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