assenteismo sul lavoro

L’assenteismo sul lavoro è un fenomeno sempre più rilevante all’interno delle aziende, che si manifesta quando un dipendente si assenta dal lavoro in modo ripetuto o prolungato, spesso senza una giustificazione valida. Questo comportamento, che può sembrare individuale, ha in realtà un impatto significativo sull’intero sistema aziendale. Le conseguenze dell’assenteismo possono essere profonde, influenzando non solo la produttività, ma anche il morale dei colleghi e l’efficienza operativa dell’organizzazione.

La questione dell’assenteismo sul lavoro non riguarda solo i lavoratori, ma anche i datori di lavoro, i quali si trovano spesso a dover gestire gli effetti negativi di questa mancanza di presenza regolare, con costi crescenti e difficoltà nella gestione del personale. Capire cosa sia l’assenteismo, quali ne siano le cause e quali possano essere le conseguenze legali sia per il dipendente che per l’azienda, è fondamentale per poter adottare misure preventive e correttive efficaci.

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Affrontare il tema dell’assenteismo dal lavoro non solo è necessario per evitare ripercussioni economiche, ma è anche essenziale per mantenere un ambiente di lavoro positivo e sano. Discutere di questo tema significa offrire ai datori di lavoro soluzioni concrete per ridurre il fenomeno e aiutare i dipendenti a trovare l’equilibrio tra lavoro e vita personale, prevenendo le assenze non giustificate. Inoltre, comprendere la legge sull’assenteismo sul lavoro e come denunciare correttamente i casi di abuso può fare la differenza tra un’azienda efficiente e una che fatica a raggiungere i propri obiettivi.

Che cos’è l’assenteismo sul lavoro

L’assenteismo sul lavoro si riferisce all’assenza ricorrente o prolungata di un dipendente dal luogo di lavoro senza una giustificazione valida o accettata dall’azienda. È un fenomeno che può essere difficile da gestire per i datori di lavoro, poiché non si tratta solo di occasionali assenze legittime per malattia o emergenze personali, ma di un comportamento sistematico che può compromettere la produttività e la stabilità del team.

L’assenteismo lavoro può includere diverse forme, come l’assenza per intere giornate, ritardi cronici o partenze anticipate rispetto all’orario previsto, fino ad arrivare a situazioni in cui il lavoratore non rispetta i suoi impegni lavorativi in modo continuativo.

Assenteismo lavoro giustificato e ingiustificato

È importante distinguere tra assenteismo giustificato e assenteismo ingiustificato:

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  • Assenteismo giustificato: include tutte le assenze che sono coperte da un motivo legittimo, come malattie documentate da certificati medici, emergenze familiari, permessi accordati dal datore di lavoro o ferie regolarmente pianificate. Questi tipi di assenze sono generalmente previsti dalla legge e dalle politiche aziendali e non sono considerati problematici a meno che non diventino troppo frequenti o mal gestiti
  • Assenteismo ingiustificato: si verifica quando il lavoratore si assenta senza un motivo valido, senza avvisare in anticipo o senza fornire la documentazione richiesta. Questo tipo di comportamento può portare a conseguenze disciplinari, poiché viola i regolamenti aziendali e compromette l’efficienza operativa.

Assenteismo lavoro saltuario e cronico

L’assenteismo sul lavoro può essere ulteriormente classificato in saltuario e cronico:

  • Assenteismo saltuario: consiste in assenze sporadiche, di solito occasionali e non pianificate. Queste possono essere difficili da prevedere e spesso non rappresentano un grosso problema se rimangono isolate. Tuttavia, se le assenze diventano frequenti e non hanno una giustificazione adeguata, possono trasformarsi in un problema più serio
  • Assenteismo cronico: è un fenomeno di lunga durata, caratterizzato da assenze regolari e costanti, che si protrae per un periodo prolungato. Questo tipo di assenteismo è spesso indicativo di problemi più profondi, come malattie croniche, insoddisfazione lavorativa o conflitti interni, e richiede un intervento diretto da parte del datore di lavoro.

Assenteismo sul lavoro: le principali cause

L’assenteismo sul lavoro può derivare da una vasta gamma di cause, che vanno da problemi personali a difficoltà di gestione aziendale. Comprendere queste cause è essenziale per identificare soluzioni efficaci e prevenire che il fenomeno diventi un problema radicato all’interno dell’organizzazione. Di seguito esploriamo alcune delle cause più comuni che possono portare all’assenteismo sul lavoro:

1) Stress lavorativo e burnout

Una delle principali cause di assenteismo sul lavoro è lo stress lavorativo. Quando i dipendenti sono sottoposti a un carico di lavoro eccessivo, a ritmi di lavoro frenetici o a pressioni continue, è probabile che inizino a sentirsi sopraffatti. Questo stato di tensione prolungata può portare al burnout, una condizione di esaurimento fisico, mentale ed emotivo. I lavoratori in burnout tendono ad assentarsi frequentemente per cercare sollievo o per riprendersi dalla stanchezza accumulata. Lo stress e il burnout possono anche portare a problemi di salute fisica e mentale, aumentando ulteriormente il rischio di assenze prolungate.

2) Problemi di salute fisica o mentale

La salute fisica e mentale dei dipendenti gioca un ruolo cruciale nell’assenteismo. Condizioni croniche come mal di schiena, emicranie, malattie cardiovascolari o disturbi muscoloscheletrici possono costringere i lavoratori a prendere frequenti giorni di malattia. Allo stesso modo, problemi di salute mentale come depressione, ansia o disturbi del sonno possono influenzare la capacità di un individuo di concentrarsi e partecipare attivamente al lavoro. In questi casi, le assenze possono essere frequenti e prolungate se il dipendente non riceve il supporto necessario per gestire la sua condizione.

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3) Mancanza di motivazione o insoddisfazione lavorativa

Un altro fattore importante che contribuisce all’assenteismo dal lavoro è la mancanza di motivazione. Quando un dipendente non trova più stimolante il proprio lavoro o si sente insoddisfatto, può sviluppare una tendenza a evitare l’ambiente di lavoro, preferendo prendersi giorni di assenza non giustificati. Questa mancanza di motivazione può derivare da vari fattori, tra cui una mancanza di riconoscimento da parte dei superiori, l’assenza di opportunità di crescita professionale, mansioni monotone o un ambiente di lavoro tossico. L’insoddisfazione lavorativa è spesso un segnale di allarme che il datore di lavoro dovrebbe monitorare e affrontare con tempestività.

4) Conflitti sul posto di lavoro

I conflitti interpersonali tra colleghi o tra dipendenti e dirigenti possono anch’essi essere una causa significativa di assenteismo sul lavoro. Se un dipendente si sente vittima di mobbing sul lavoro, discriminazione o tensioni continue con i colleghi, è probabile che cerchi di evitare il posto di lavoro. Un ambiente di lavoro conflittuale può rendere lo spazio lavorativo scomodo o addirittura ostile, spingendo i dipendenti ad assentarsi come meccanismo di fuga o difesa.

5) Fattori esterni: difficoltà familiari e logistiche

Non tutti i motivi di assenteismo sono legati direttamente all’ambiente di lavoro. Difficoltà familiari come problemi con i figli, necessità di prendersi cura di un familiare malato o tensioni nella vita privata possono influire sulla presenza di un dipendente. Allo stesso modo, problemi logistici come il traffico, i ritardi nei mezzi di trasporto pubblici o distanze significative da percorrere ogni giorno per raggiungere il posto di lavoro possono scoraggiare i dipendenti e aumentare il tasso di assenze.

Conseguenze dell’assenteismo sul lavoro per il lavoratore

L’assenteismo sul lavoro comporta gravi conseguenze per il lavoratore che adotta questo comportamento. Le assenze ingiustificate o eccessive possono influenzare negativamente la carriera, le finanze e la reputazione di un dipendente, nonché portare a provvedimenti disciplinari e legali. Quali sono le principali conseguenze dell’assenteismo sul lavoratore?

1) Penalità economiche e disciplinari

Uno dei primi effetti tangibili dell’assenteismo sul lavoro sono le penalità economiche. Quando un lavoratore si assenta senza una valida giustificazione, può perdere la retribuzione per i giorni non lavorati. In molti casi, l’assenza ingiustificata comporta una decurtazione dello stipendio, in quanto non rientra nelle assenze pagate (come malattia o ferie regolari).

Oltre a questo, il datore di lavoro può applicare sanzioni disciplinari come richiami verbali o scritti, sospensioni temporanee o, nei casi più gravi, il licenziamento. In Italia, le normative sull’assenteismo consentono all’azienda di intraprendere azioni disciplinari quando le assenze non giustificate superano un certo limite o quando sono reiterate nel tempo.

2) Possibili conseguenze legali

L’assenteismo prolungato o reiterato può avere conseguenze legali. Se il comportamento del dipendente viola i termini del contratto di lavoro o le normative aziendali, il datore di lavoro può avviare un procedimento legale per giustificare il licenziamento. Il licenziamento per giusta causa è uno scenario comune nei casi di assenteismo cronico e ingiustificato.

Inoltre, se un lavoratore fornisce false giustificazioni per coprire le proprie assenze, come certificati medici falsi o dichiarazioni mendaci, può essere soggetto a denunce penali per truffa o falsificazione di documenti. Questo tipo di condotta è particolarmente grave e può avere ripercussioni legali a lungo termine, con il rischio di dover affrontare processi legali e pene pecuniarie.

3) Perdita di opportunità di carriera

L’assenteismo sul lavoro ha anche un forte impatto sulla crescita professionale del dipendente. Un lavoratore che si assenta frequentemente e senza motivi validi viene percepito come poco affidabile e poco professionale. Questo può influire negativamente sulle opportunità di avanzamento di carriera, riducendo la possibilità di ottenere promozioni, aumenti salariali o nuove responsabilità all’interno dell’azienda.

Inoltre, i lavoratori assenti non partecipano attivamente alla vita aziendale, perdendo occasioni di crescita personale, formazione interna e coinvolgimento in progetti chiave. Il loro contributo al successo dell’azienda può essere percepito come marginale, il che limita ulteriormente la possibilità di fare carriera.

4) Reputazione personale e professionale

L’assenteismo sul lavoro frequente influisce negativamente sulla reputazione personale e professionale del lavoratore. La reputazione è un elemento fondamentale per costruire relazioni di fiducia con i colleghi e i superiori, ed è alla base di una carriera di successo. Quando un dipendente è assente frequentemente o senza giustificazione, il suo impegno e la sua affidabilità vengono messi in discussione, non solo dai datori di lavoro, ma anche dai colleghi.

Questo può portare a un deterioramento dei rapporti con il team e a una riduzione delle opportunità di collaborazione. Una reputazione negativa può seguire un lavoratore anche al di fuori dell’azienda, influenzando potenziali datori di lavoro futuri, i quali potrebbero avere riserve nell’assumere una persona con un passato di assenteismo.

Conseguenze dell’assenteismo sul lavoro per il datore di lavoro

L’assenteismo sul lavoro può avere un impatto significativo sul datore di lavoro, influenzando la produttività, i costi operativi e il morale del team. Mentre il dipendente può subire le conseguenze dirette delle proprie assenze, il datore di lavoro deve affrontare una serie di problemi che vanno dalla gestione delle risorse umane alla continuità operativa. Vediamo di seguito  le principali conseguenze che l’assenteismo sul lavoro comporta per le aziende.

1) Diminuzione della produttività aziendale

L’assenteismo sul lavoro influisce in modo diretto sulla produttività aziendale. Ogni volta che un dipendente è assente, le sue mansioni rimangono temporaneamente scoperte o devono essere assegnate ad altri colleghi. Questo porta inevitabilmente a un rallentamento delle attività quotidiane, poiché i colleghi che devono sostituire l’assente potrebbero non essere sufficientemente preparati o potrebbero già avere carichi di lavoro pesanti.

Il mancato raggiungimento delle scadenze e il calo dell’efficienza possono diventare la norma in un ambiente in cui l’assenteismo è frequente, compromettendo la capacità dell’azienda di raggiungere gli obiettivi a breve e lungo termine. In settori che richiedono una presenza fisica costante, come la produzione o il servizio clienti, l’assenteismo può avere effetti particolarmente devastanti sulla performance generale.

2) Aumento dei costi operativi

L’assenteismo si traduce in costi aggiuntivi per l’azienda. In primo luogo, vi sono i costi legati alla copertura temporanea del lavoratore assente, che può includere l’assunzione di personale temporaneo o straordinari pagati ai dipendenti che devono sopperire alla mancanza del collega. Anche la formazione del personale temporaneo può rappresentare un costo significativo, soprattutto se le assenze sono prolungate o imprevedibili.

Inoltre, l’assenteismo sul lavoro ripetuto e non gestito può aumentare i costi indiretti legati alla riduzione della produttività, alla gestione del turnover e alla necessità di rivedere le politiche di gestione delle risorse umane. In alcuni casi, l’azienda potrebbe essere costretta a investire in programmi di prevenzione e benessere per ridurre il fenomeno, che pur rappresentando un costo iniziale, potrebbe essere una strategia utile a lungo termine.

3) Impatto negativo sulla motivazione del team

Le assenze frequenti di uno o più dipendenti possono avere un forte impatto negativo sul morale dei colleghi. Quando un lavoratore si assenta ripetutamente, il carico di lavoro aggiuntivo spesso ricade sugli altri membri del team. Questo può generare stress, frustrazione e risentimento, poiché i colleghi potrebbero sentirsi sovraccaricati e costretti a svolgere mansioni al di fuori del loro ambito di responsabilità.

Nel tempo, questo può portare a una diminuzione della motivazione e dell’engagement all’interno del team, aumentando il rischio di burnout e di ulteriori assenze. Un clima lavorativo negativo può diffondersi rapidamente, danneggiando la coesione e la collaborazione tra i dipendenti, con effetti a cascata sulla performance complessiva dell’organizzazione.

4) Problemi organizzativi e di gestione

L’assenteismo sul lavoro crea anche problemi organizzativi per i manager e i responsabili delle risorse umane. Gestire le assenze in modo efficace richiede tempo e risorse, specialmente quando le assenze sono imprevedibili e croniche. I manager devono riorganizzare i turni, trovare sostituti temporanei e cercare di mantenere la produttività nonostante le assenze. Questo porta a una maggiore complessità nella gestione del personale, che può rallentare i processi decisionali e compromettere l’efficienza operativa.

Inoltre, l’assenteismo può creare disparità tra i dipendenti presenti e quelli assenti, con conseguente difficoltà nel mantenere l’equità all’interno del team. I lavoratori che rispettano sempre i loro impegni possono sentirsi trascurati o meno considerati rispetto a quelli che sono frequentemente assenti ma non affrontano conseguenze immediate. Questo squilibrio può portare a una riduzione del senso di appartenenza e responsabilità da parte dei dipendenti.

Legge assenteismo sul lavoro in Italia

La legislazione italiana disciplina attentamente le assenze dei dipendenti, distinguendo tra assenze giustificate e ingiustificate, e prevede precise regole su come gestirle. Per i datori di lavoro e i lavoratori, è fondamentale conoscere queste normative per evitare contenziosi e per tutelare i diritti di entrambe le parti. Di seguito vediamo cosa dice la legge sull’assenteismo sul lavoro, quali sono i diritti e doveri dei lavoratori e dei datori di lavoro e come è possibile denunciare i casi di assenteismo.

Legge assenteismo sul lavoro: diritti e doveri del lavoratore e del datore di lavoro

La normativa italiana distingue chiaramente tra assenze giustificate e assenze ingiustificate. Le assenze giustificate includono situazioni come malattia, maternità, infortunio, permessi parentali, ferie, permessi sindacali e congedi stabiliti dalla legge. Queste assenze sono regolate dai contratti collettivi di lavoro e dalla legislazione vigente, e devono essere comunicate tempestivamente al datore di lavoro, presentando la documentazione necessaria, come i certificati medici in caso di malattia.

In caso di assenza ingiustificata, ossia quando il dipendente non fornisce un motivo valido o non rispetta le modalità di comunicazione dell’assenza, il datore di lavoro ha il diritto di adottare provvedimenti disciplinari, che vanno dal richiamo formale fino al licenziamento per giusta causa. La gestione delle assenze ingiustificate è disciplinata dai contratti collettivi e dalle normative sul rapporto di lavoro, che stabiliscono i tempi e le modalità con cui il datore può agire contro il lavoratore inadempiente.

Come denunciare l’assenteismo sul lavoro: processi e documentazione necessaria

Se il datore di lavoro rileva un caso di assenteismo ingiustificato, deve seguire una serie di passaggi per formalizzare la contestazione e tutelarsi legalmente. Il processo per denunciare l’assenteismo sul lavoro inizia generalmente con una lettera di contestazione disciplinare. Questo documento deve essere inviato al dipendente non appena si verifica l’assenza ingiustificata, e deve contenere:

  • Una descrizione dettagliata dell’assenza
  • Le date in cui l’assenza si è verificata
  • Una richiesta di spiegazioni da parte del lavoratore entro un termine specifico, che di solito è di cinque giorni.

Il lavoratore ha il diritto di rispondere alla contestazione e di fornire eventuali giustificazioni. Se le spiegazioni non sono ritenute sufficienti, il datore di lavoro può procedere con ulteriori sanzioni, come la sospensione o il licenziamento per giusta causa. È importante che il datore di lavoro segua con precisione la procedura prevista, poiché eventuali errori formali potrebbero invalidare la sanzione disciplinare o esporsi a contenziosi legali.

Casi in cui l’assenteismo sul lavoro può portare al licenziamento legittimo

Secondo la normativa italiana, il licenziamento per assenteismo può essere considerato legittimo solo in alcuni casi specifici. L’assenteismo ingiustificato deve essere tale da compromettere il rapporto di fiducia tra il lavoratore e il datore di lavoro. I principali casi in cui il licenziamento può essere ritenuto legittimo includono:

  • Assenze prolungate e ingiustificate: quando il dipendente si assenta per un periodo prolungato senza fornire adeguate giustificazioni e non rispetta le richieste di spiegazione del datore di lavoro
  • Ripetizione sistematica delle assenze: se il lavoratore si assenta frequentemente e senza giustificazione, rendendo impossibile una corretta organizzazione del lavoro
  • Comportamenti fraudolenti: quando il dipendente fornisce documenti falsi per giustificare la sua assenza, come certificati medici falsificati o dichiarazioni ingannevoli.

In tutti questi casi, il licenziamento è considerato legittimo solo se il datore di lavoro rispetta le procedure previste dalla legge e dai contratti collettivi.

Diritti del lavoratore: protezione da licenziamenti ingiustificati

Il lavoratore ha diritti specifici per proteggersi da licenziamenti ingiustificati o abusi da parte del datore di lavoro. Se un dipendente ritiene di essere stato licenziato ingiustamente a causa di assenze legittime, può ricorrere al giudice del lavoro per richiedere il reintegro o un risarcimento economico. È fondamentale che il lavoratore conservi tutta la documentazione che giustifica le sue assenze (certificati medici, permessi autorizzati, ecc.) e che rispetti le procedure di comunicazione stabilite dalla legge.

I tribunali tendono a valutare ogni caso in base alle circostanze specifiche e alle prove presentate, e un licenziamento per giusta causa sarà considerato legittimo solo se rispetta tutte le normative previste.

Conoscere la legislazione sull’assenteismo lavoro è fondamentale per entrambe le parti: i datori di lavoro devono garantire che le procedure vengano seguite correttamente per evitare controversie, mentre i lavoratori devono essere consapevoli dei propri diritti per tutelarsi da eventuali abusi o licenziamenti illegittimi.

Strategie per prevenire e gestire l’assenteismo sul lavoro

Prevenire e gestire l’assenteismo sul lavoro è una sfida che richiede un approccio proattivo da parte dei datori di lavoro. Affrontare il problema con soluzioni mirate non solo migliora la produttività aziendale, ma può anche favorire un ambiente di lavoro più sano e motivante per i dipendenti. Analizziamo di seguito alcune delle strategie più efficaci per ridurre l’assenteismo e migliorare la gestione delle assenze, sia giustificate che ingiustificate.

1) Miglioramento dell’ambiente di lavoro e politiche di welfare aziendale

Uno degli approcci più efficaci per prevenire l’assenteismo è creare un ambiente di lavoro positivo che favorisca il benessere dei dipendenti. Le aziende che investono in politiche di welfare aziendale tendono a ridurre il tasso di assenze. Alcune misure includono:

  • Promuovere un equilibrio tra vita lavorativa e personale: incentivare i dipendenti a prendere ferie regolari e offrire flessibilità nell’orario di lavoro può contribuire a ridurre lo stress e prevenire il burnout
  • Offrire benefit legati alla salute: programmi di assistenza sanitaria, abbonamenti a palestre o altre iniziative per migliorare il benessere fisico e mentale dei dipendenti possono ridurre le assenze per motivi di salute
  • Creare un ambiente di lavoro sicuro e confortevole: migliorare le condizioni fisiche del luogo di lavoro, garantendo sicurezza e comfort, può prevenire malattie e infortuni sul lavoro che portano all’assenza dei dipendenti.

2) Comunicazione trasparente e supporto ai dipendenti

Una comunicazione aperta e trasparente tra datore di lavoro e dipendenti è essenziale per prevenire l’assenteismo. I lavoratori devono sentirsi liberi di esprimere le proprie difficoltà o problemi personali senza paura di ripercussioni. Strategie efficaci in questo senso includono:

  • Feedback regolari e dialogo aperto: le sessioni di feedback aiutano a mantenere un canale di comunicazione continuo, in cui i lavoratori possono discutere eventuali problemi o preoccupazioni legati al lavoro o alla loro vita personale
  • Supporto psicologico e coaching: offrire servizi di supporto psicologico, come consulenze interne o esterne, aiuta i dipendenti a gestire meglio lo stress e le sfide personali, riducendo così le assenze legate al disagio mentale.

3) Monitoraggio e gestione delle performance

Implementare un sistema di monitoraggio delle performance e delle assenze è cruciale per individuare potenziali problemi di assenteismo prima che diventino cronici. I datori di lavoro possono utilizzare i dati per comprendere meglio i modelli di assenze e intervenire tempestivamente. Alcune strategie includono:

  • Report regolari sulle assenze: tenere traccia delle assenze e analizzare i dati per identificare tendenze o dipendenti che mostrano segnali di assenteismo ripetuto. Ciò consente di agire in modo preventivo
  • Colloqui di rientro: dopo un’assenza, è utile condurre un breve colloquio di rientro con il dipendente per capire le cause dell’assenza e valutare eventuali necessità di supporto o adattamenti
  • Programmi di gestione del rischio: creare politiche aziendali che prevedano specifiche procedure per la gestione delle assenze ripetute, incluse misure disciplinari o piani di miglioramento.

4) Incentivi per ridurre l’assenteismo

Gli incentivi possono essere un ottimo modo per incoraggiare i dipendenti a ridurre il tasso di assenze. Premi e riconoscimenti possono motivare i lavoratori a mantenere una buona presenza, soprattutto se collegati a obiettivi di gruppo o individuali. Alcuni esempi di incentivi includono:

  • Premi per la presenza costante: offrire bonus o premi ai dipendenti che mantengono un’alta frequenza lavorativa può ridurre l’assenteismo ingiustificato
  • Riconoscimento del team: in alcune aziende, incentivare il raggiungimento di obiettivi di presenza a livello di team può favorire la collaborazione e la responsabilità condivisa
  • Flessibilità come incentivo: invece di punire l’assenza, premiare la presenza con maggiore flessibilità, come la possibilità di lavorare da casa o di gestire autonomamente il proprio orario, può migliorare la soddisfazione lavorativa.

5) Prevenire e gestire l’assenteismo dal lavoro attraverso la formazione

Formare i manager e i responsabili delle risorse umane a riconoscere i primi segnali di assenteismo sul lavoro può prevenire il fenomeno prima che diventi un problema cronico. È fondamentale che il personale incaricato della gestione del team sia preparato per affrontare il tema con sensibilità e prontezza. Alcuni aspetti della formazione includono:

  • Riconoscere i segnali di stress e malessere: formare i manager a individuare segnali precoci di burnout, stress o insoddisfazione permette di intervenire rapidamente con soluzioni appropriate
  • Gestione del conflitto: la formazione su come gestire i conflitti interni tra dipendenti o tra dipendenti e superiori è essenziale per ridurre l’assenteismo legato a problemi interpersonali
  • Consapevolezza della salute mentale: aumentare la consapevolezza sulla salute mentale nel luogo di lavoro e fornire strumenti per affrontare ansia, depressione e altre condizioni può contribuire a creare un ambiente di supporto.

6) Creare politiche di smart working e flessibilità

In un mondo sempre più digitale, molte aziende hanno implementato politiche di smart working o lavoro flessibile, che possono aiutare a ridurre l’assenteismo sul lavoro. Consentire ai dipendenti di lavorare da casa o di gestire i propri orari riduce le difficoltà logistiche e offre una maggiore flessibilità per gestire le esigenze personali. Alcune misure utili sono:

  • Telelavoro: consentire ai dipendenti di lavorare da remoto in modo occasionale o continuativo può ridurre la necessità di assenze fisiche
  • Orari flessibili: offrire orari di lavoro personalizzati consente ai dipendenti di gestire meglio i propri impegni personali e familiari, riducendo l’assenteismo.

Le strategie descritte sopra non solo aiutano a prevenire e ridurre l’assenteismo, ma possono anche migliorare il clima aziendale, aumentare la soddisfazione dei dipendenti e favorire una maggiore produttività.

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