cover letter con ia

Ogni giorno migliaia di professionisti inviano la stessa cover letter a decine di aziende, cambiando soltanto il nome dell’azienda nel primo paragrafo. Il risultato? Un tasso di risposta inferiore al 2% e la frustrazione crescente di chi si chiede perché, nonostante le competenze giuste, il telefono non squilla mai. La verità scomoda è questa: i recruiter impiegano mediamente 6 secondi per decidere se una candidatura merita attenzione e una lettera di presentazione generica comunica un messaggio devastante ancora prima che venga letta: “Non ho dedicato tempo a comprendere la vostra azienda, probabilmente non sono davvero interessato a questa posizione”.

L’intelligenza artificiale sta ribaltando questo scenario, ma non nel modo che molti immaginano. Non si tratta di chiedere all’IA di scrivere una lettera al posto nostro per poi inviarla identica a tutti. Si tratta invece di utilizzare l’IA come uno strumento strategico di analisi e personalizzazione che permette di decodificare ogni singola offerta di lavoro, identificare le priorità nascoste dell’azienda e costruire una narrazione che dimostri non solo competenza, ma anche comprensione profonda del contesto in cui si andrebbe a operare.

Parla gratis con un Coach Jobiri

  • Il tuo primo colloquio è gratuito

  • Sessioni online per supportarti ovunque tu sia

  • +150.000 persone hanno già scelto il nostro servizio

Il problema invisibile che affonda le candidature

La maggior parte dei professionisti in cerca di lavoro sottovaluta drasticamente l’importanza della personalizzazione. Dopo aver investito ore nella stesura di un curriculum impeccabile, molti trattano la cover letter come un’appendice obbligatoria da compilare velocemente. Questo errore di valutazione nasce da una falsa convinzione: che il CV contenga tutte le informazioni rilevanti e che la lettera sia solo una formalità.

In realtà, la cover letter svolge una funzione completamente diversa e insostituibile. Mentre il curriculum elenca competenze ed esperienze, la lettera di presentazione costruisce il ponte tra il proprio percorso professionale e le esigenze specifiche dell’azienda. È lo strumento che risponde alla domanda cruciale che ogni recruiter si pone: “Perché dovrei scegliere proprio questa persona per questa posizione specifica, in questo momento particolare della nostra organizzazione?”. Una cover letter generica non può rispondere a questa domanda perché non la affronta nemmeno.

Consideriamo il caso di Marco, project manager con dieci anni di esperienza che si candida per una posizione in un’azienda che sta attraversando una fase di trasformazione digitale. La sua lettera generica parla di “capacità di gestione progetti complessi” e “leadership di team internazionali”. Competenze valide, certo, ma che potrebbero applicarsi a migliaia di posizioni diverse. Una lettera personalizzata con l’aiuto dell’IA, invece, avrebbe analizzato l’offerta di lavoro identificando termini chiave come “change management”, “resistenza al cambiamento” e “integrazione di nuovi strumenti digitali”. La narrazione sarebbe stata costruita attorno a esempi specifici di come Marco ha gestito transizioni simili, utilizzando il linguaggio stesso dell’azienda e dimostrando comprensione delle sfide che sta affrontando.

Come l’intelligenza artificiale decodifica le priorità nascoste

L’IA eccelle nell’individuare pattern e connessioni che sfuggono all’occhio umano, specialmente quando si è stanchi dopo aver letto decine di offerte di lavoro. Un’offerta non è solo un elenco di requisiti: è un documento stratificato che contiene indizi preziosi sulle priorità reali dell’azienda, sulla cultura organizzativa e sulle sfide operative che il nuovo assunto dovrà affrontare.

Contatta un consulente di carriera

I nostri career coach possono aiutarti a trovare un nuovo lavoro e nella tua crescita professionale

Quando si utilizza l’intelligenza artificiale per analizzare un’offerta di lavoro, il primo passo è chiederle di identificare non solo le competenze richieste, ma anche i temi ricorrenti, il tono utilizzato, le soft skills implicite e le parole che compaiono con maggiore frequenza. Un’azienda che ripete termini come “innovazione”, “sperimentazione” e “autonomia decisionale” cerca un profilo molto diverso da una che enfatizza “processi consolidati”, “compliance” e “attenzione ai dettagli”. Entrambe le posizioni potrebbero avere lo stesso titolo, ma richiedono narrazioni completamente diverse nella cover letter.

L’IA può anche confrontare l’offerta di lavoro con informazioni pubbliche sull’azienda, identificando allineamenti o discrepanze significative. Se un’azienda manifatturiera tradizionale cerca improvvisamente esperti di sostenibilità ambientale, questo segnala probabilmente una trasformazione strategica in corso. La cover letter personalizzata non si limiterà a elencare esperienze in sostenibilità, ma costruirà una narrazione attorno alla capacità di guidare trasformazioni culturali in contesti consolidati. Per approfondire come personalizzare anche il CV utilizzando strategie simili, scopri perché un curriculum generico ti rende invisibile sul mercato del lavoro.

Il metodo strategico per personalizzare con l’IA

La personalizzazione efficace di una cover letter attraverso l’intelligenza artificiale segue un processo strutturato in tre fasi che trasforma un documento generico in uno strumento di persuasione mirato. La prima fase è l’analisi approfondita. Si inserisce l’intera offerta di lavoro nell’IA chiedendole di estrarre non solo i requisiti formali, ma anche di identificare le competenze trasversali richieste, il livello di seniority effettivo, i possibili pain point dell’azienda e il tipo di contributo che ci si aspetta nei primi 90 giorni. Questa analisi fornisce la mappa strategica su cui costruire la narrazione.

La seconda fase è la mappatura delle proprie esperienze. Si chiede all’IA di confrontare il proprio background professionale con l’analisi dell’offerta, identificando le esperienze più rilevanti e suggerendo come presentarle in modo che rispondano direttamente alle esigenze individuate. Questa non è semplice riformulazione: è ricalibrazione strategica del proprio posizionamento. La stessa esperienza può essere narrata in modi radicalmente diversi a seconda del contesto. Un progetto di digitalizzazione può essere presentato enfatizzando l’innovazione tecnologica per un’azienda tech, o la gestione del cambiamento per un’organizzazione tradizionale, o l’efficienza operativa per un contesto fortemente orientato ai risultati.

La tua situazione professionale non ti soddisfa?

Affidati ai nostri coach per trovare impiego, cambiare lavoro o crescere professionalmente come hanno già fatto 150.000 persone

career_coaching_vs_career_counseling

La terza fase è la costruzione della narrazione personalizzata. Si utilizza l’IA per strutturare la lettera seguendo un arco narrativo che cattura immediatamente l’attenzione, dimostra comprensione delle sfide specifiche dell’azienda e presenta il proprio valore in termini direttamente collegati a quelle sfide. L’apertura non sarà mai “Mi candido per la posizione di…”, ma piuttosto un’affermazione che dimostra insight sul settore o sull’azienda. Per esempio: “Mentre il settore bancario affronta la sfida di bilanciare trasformazione digitale e gestione del rischio, la mia esperienza in implementazioni di sistemi fintech in contesti regolamentati può offrire proprio quella prospettiva ibrida che la vostra posizione richiede”.

Se vuoi padroneggiare queste tecniche avanzate di personalizzazione, l’ebook “CV intelligente” di Jobiri offre strategie concrete ed efficaci per utilizzare l’IA nella costruzione di un curriculum impeccabile. Acquistalo subito qui e trasforma il tuo approccio alle prossime candidature.

Esempi concreti di trasformazione della cover letter grazie all’IA

Osserviamo come cambia una cover letter quando viene personalizzata strategicamente con l’IA.

Elena, HR specialist con cinque anni di esperienza, si candida per una posizione in un’azienda che sta espandendosi rapidamente. La sua versione generica recita: “Ho maturato cinque anni di esperienza nella gestione delle risorse umane, occupandomi di recruiting, onboarding e sviluppo del personale. Sono una persona precisa, orientata al team e con ottime capacità organizzative”. Dopo aver utilizzato l’IA per analizzare l’offerta, Elena scopre che l’azienda ha triplicato il numero di dipendenti nell’ultimo anno e cerca qualcuno che possa “strutturare i processi HR scalabili” e “mantenere la cultura aziendale durante la crescita rapida”.

La versione personalizzata, quindi, diventa: “Quando un’azienda passa da trenta a cento dipendenti in diciotto mesi, i processi informali che funzionavano iniziano a creare colli di bottiglia e la cultura originaria rischia di disperdersi. Ho affrontato esattamente questa sfida in StartupTech, dove ho progettato un sistema di onboarding modulare che ha ridotto del 40% il time-to-productivity dei nuovi assunti, mantenendo al contempo i rituali che definivano la nostra identità. La vostra crescita da cinquanta a centosessanta dipendenti presenta dinamiche simili, e la mia esperienza nello strutturare HR scalabili senza burocratizzare l’organizzazione può accelerare questa transizione critica”.

La differenza è evidente. La prima versione è corretta ma interscambiabile. La seconda dimostra comprensione specifica delle sfide dell’azienda, utilizza dati concreti e posiziona le competenze di Elena come soluzione diretta a un problema identificato. L’IA ha permesso di trasformare esperienze generiche in risposte precise a esigenze specifiche.

Un altro esempio significativo è quello di Davide, ingegnere informatico che risponde a un’offerta per uno sviluppatore backend in una fintech. L’analisi con l’IA rivela che l’azienda cerca non solo competenze tecniche, ma qualcuno che comprenda le implicazioni normative del settore finanziario. La sua cover letter personalizzata quindi non si limita a elencare linguaggi di programmazione, ma apre con: “Lo sviluppo di sistemi di pagamento richiede una mentalità ibrida: l’agilità dello sviluppo software unita alla rigorosità dei contesti regolamentati. Nei miei tre anni in BankingSoft ho imparato che la vera sfida non è scrivere codice elegante, ma costruire architetture che siano simultaneamente performanti, sicure e audit-compliant”. Questa apertura posiziona immediatamente Davide come qualcuno che comprende il contesto operativo, non solo la tecnologia.

Errori da evitare nella personalizzazione della cover letter con l’IA

Nonostante le potenzialità dell’IA, molti professionisti commettono errori che annullano i benefici della personalizzazione. Il primo e più grave è utilizzare l’output dell’IA senza rielaborazione personale. Una cover letter generata interamente dall’IA e copiata letteralmente ha un tono riconoscibile: formale fino all’artificiosità, con frasi perfette sintatticamente ma prive di autenticità. I recruiter esperti riconoscono immediatamente questo stile e lo interpretano come mancanza di impegno genuino.

L’IA deve funzionare come copilota strategico, non come ghostwriter. Fornisce analisi, suggerisce strutture, identifica connessioni, ma la voce finale deve essere autenticamente personale. Dopo aver ricevuto la bozza dall’IA, bisogna riscriverla inserendo esempi specifici della propria esperienza, adottando un tono che rifletta la propria personalità professionale e aggiungendo dettagli che solo chi ha vissuto quelle esperienze può conoscere. Una frase come “Ho gestito la transizione al lavoro remoto durante la pandemia” diventa “Quando il nostro team di venti persone è passato al remoto in quarantotto ore, ho capito che il vero problema non era la tecnologia ma il senso di isolamento. Ho introdotto rituali digitali settimanali che hanno mantenuto la coesione del team, portando i nostri score di engagement da 6.2 a 8.4 su 10”.

Il secondo errore è la sovra personalizzazione superficiale. Inserire il nome dell’azienda quindici volte nella lettera o fare riferimenti eccessivi alla mission aziendale pubblicata sul sito non costituisce vera personalizzazione. I recruiter riconoscono questa tattica e la trovano manipolatoria piuttosto che genuina. La personalizzazione autentica si dimostra attraverso la comprensione delle sfide operative, non attraverso la ripetizione di slogan aziendali.

Il terzo errore è ignorare il contesto più ampio della propria ricerca di lavoro. Se ci si trova in una fase di reinserimento dopo un periodo di disoccupazione, burnout o licenziamento, la cover letter personalizzata deve affrontare questo aspetto con onestà strategica, trasformando potenziali debolezze in punti di forza. L’IA può aiutare a riformulare esperienze difficili in termini di crescita e resilienza, ma solo se viene fornito il contesto completo. In questi casi, prenotare una consulenza gratuita di career coaching può fare la differenza tra una narrazione difensiva e una strategia di posizionamento vincente.

La sinergia tra CV e cover letter personalizzati

La cover letter personalizzata raggiunge il massimo impatto quando lavora in sinergia con un curriculum altrettanto mirato. Mentre il CV deve rimanere relativamente stabile nella struttura ma adattarsi nei dettagli enfatizzati, la cover letter ha la flessibilità di costruire narrazioni completamente diverse per contesti diversi. L’IA permette di mantenere questa coerenza strategica analizzando sia il CV che l’offerta di lavoro, suggerendo quali esperienze evidenziare nella lettera e come collegarle ai punti del curriculum.

Questa sinergia è particolarmente importante quando si risponde a posizioni che richiedono un cambio di settore o di funzione. La cover letter diventa lo strumento che spiega e giustifica il salto, mentre il CV fornisce le evidenze concrete. Per esempio, un professionista che passa dal settore privato al non-profit non può semplicemente elencare le proprie esperienze aziendali e sperare che il recruiter faccia le connessioni. La cover letter personalizzata costruisce il ponte narrativo, spiegando come competenze apparentemente distanti siano in realtà trasferibili e preziose nel nuovo contesto.

Hai dubbi su quali obiettivi professionali perseguire? Leggi qui un approfondimento completo su come chiarire la direzione strategica con l’IA può aiutarti a definire il tuo posizionamento.

L’IA facilita, dunque, questa sinergia permettendo di testare diverse versioni della propria storia professionale. Si può chiedere di generare tre diverse aperture per la cover letter, ciascuna enfatizzando un aspetto diverso del proprio background, e poi valutare quale risuona meglio con il tono dell’offerta di lavoro. Questa sperimentazione rapida, che richiederebbe ore senza l’IA, diventa questione di minuti, permettendo di ottimizzare ogni candidatura senza sacrificare la qualità per la velocità.

Il valore strategico del tempo risparmiato

Uno degli argomenti più convincenti per utilizzare l’IA nella personalizzazione delle cover letter è il tempo che libera per attività a maggior valore aggiunto. La personalizzazione manuale di una lettera di presentazione richiede mediamente da 45 minuti a 1 ora: bisogna leggere attentamente l’offerta, fare ricerche sull’azienda, identificare i collegamenti con la propria esperienza, strutturare la narrativa e scrivere il testo. Con un processo di ricerca attivo che prevede 10 candidature settimanali, questo significa 7-10 ore dedicate esclusivamente alla scrittura di cover letter.

L’IA riduce questo tempo a 15-20 minuti per lettera personalizzata di alta qualità. Questo non significa produrre contenuti superficiali più velocemente, ma accelerare le fasi di analisi e bozza iniziale, lasciando al professionista il tempo per la rielaborazione personale e l’aggiunta di dettagli autentici. Le 5-6 ore risparmiate ogni settimana possono essere reinvestite in networking strategico, preparazione ai colloqui o sviluppo di competenze, attività che hanno un impatto diretto sul successo della ricerca di lavoro ma che spesso vengono trascurate per mancanza di tempo.

Questo vantaggio temporale è ancora più critico per chi sta gestendo una ricerca di lavoro mentre è ancora occupato, una situazione comune tra i middle manager e gli executive che valutano nuove opportunità senza poter dedicare l’intera giornata alla ricerca. L’IA permette di mantenere una strategia di candidatura personalizzata e di alta qualità anche con limiti temporali severi, evitando la tentazione di inviare lettere generiche per raggiungere un numero target di candidature.

Per massimizzare l’efficacia del tuo tempo e imparare a integrare l’IA in ogni aspetto della ricerca di lavoro, prenota ora una prima consulenza gratuita di career coaching con Jobiri e scopri come costruire una strategia personalizzata per la tua situazione professionale specifica.

Adattare il tono e lo stile senza perdere autenticità grazie all’IA

Una delle sfide più sottili della personalizzazione è adattare il tono della cover letter al contesto aziendale senza tradire la propria voce professionale. Una startup che enfatizza “ambiente informale” e “team affiatato” richiede un approccio diverso da una multinazionale che cerca “professionisti strutturati” per “processi enterprise”. L’IA può analizzare il linguaggio dell’offerta e suggerire registri appropriati, ma il professionista deve assicurarsi che il tono adottato sia sostenibile e autentico.

Questo equilibrio è particolarmente delicato per chi proviene da contesti aziendali molto diversi da quello a cui si candida. Un executive abituato a comunicazioni formali che si candida per una posizione in una startup tech innovativa deve trovare il modo di apparire flessibile e adattabile senza risultare artificioso. L’IA può aiutare identificando il vocabolario specifico del settore e suggerendo come riformulare esperienze tradizionali in linguaggio più agile, ma sta al candidato decidere fino a dove spingersi senza tradire la propria identità professionale.

La chiave è comprendere che personalizzazione non significa camaleontismo. Si tratta di presentare gli aspetti del proprio profilo più rilevanti per quel contesto specifico, non di fingere di essere qualcuno che non si è. Se un’azienda cerca un profilo radicalmente diverso da chi si è professionalmente, forse quella non è l’opportunità giusta e nessuna cover letter personalizzata potrà colmare quel divario fondamentale. L’IA, utilizzata correttamente, aiuta a capire se c’è allineamento genuino tra il proprio profilo e l’opportunità, evitando di sprecare tempo ed energia in candidature destinate al fallimento.

Misurare l’efficacia della personalizzazione con l’IA

Come in ogni strategia professionale, è fondamentale misurare l’impatto della personalizzazione delle cover letter attraverso metriche concrete. Il primo indicatore è il tasso di risposta: quante candidature personalizzate con l’IA generano un contatto da parte del recruiter rispetto alle candidature precedenti con lettere generiche? Un professionista che passa da un tasso di risposta del 2% al 12-15% con cover letter personalizzate ha una evidenza chiara dell’efficacia dell’approccio.

Il secondo indicatore è la qualità delle opportunità. Le risposte che si ricevono corrispondono effettivamente al livello e al tipo di posizione ricercata? Una personalizzazione superficiale potrebbe generare più risposte ma da posizioni non allineate con gli obiettivi di carriera. Una personalizzazione strategica invece attrae opportunità più mirate, anche se numericamente inferiori, perché dimostra fit autentico tra profilo e posizione.

Il terzo indicatore, spesso trascurato, è il feedback ricevuto durante i colloqui. Quando un recruiter o hiring manager menziona esplicitamente la cover letter o fa riferimento a punti specifici sollevati nella lettera, questo conferma che il documento è stato letto, compreso e apprezzato. Molti candidati scoprono solo in fase di colloquio che la loro cover letter personalizzata è stata il fattore decisivo che ha portato alla selezione del loro CV tra centinaia di altri.

Il futuro della candidatura: personalizzazione scalabile

L’evoluzione dell’IA sta portando verso un futuro in cui la personalizzazione di alta qualità non sarà più un lusso per poche candidature selezionate, ma lo standard per ogni applicazione. Gli strumenti di IA stanno diventando sempre più sofisticati nel comprendere non solo il contenuto esplicito delle offerte di lavoro, ma anche i segnali impliciti sul tipo di candidato ideale e sulla cultura aziendale.

Questa evoluzione cambia il paradigma della ricerca di lavoro. Invece di scegliere tra quantità (molte candidature generiche) e qualità (poche candidature personalizzate), diventa possibile combinare entrambe: volume elevato di candidature ciascuna genuinamente personalizzata. Questo vantaggio competitivo è particolarmente rilevante in momenti di transizione professionale, quando la pressione di trovare rapidamente una nuova posizione potrebbe spingere verso approcci quantitativi che sacrificano la qualità.

Per i professionisti che stanno navigando periodi difficili – reinserimento dopo licenziamento, recupero da burnout, uscita da ambienti tossici – questa capacità di mantenere personalizzazione e volume diventa ancora più critica. Ogni candidatura rappresenta non solo un’opportunità professionale ma anche un investimento emotivo, e ricevere risposte positive diventa importante non solo strategicamente ma anche psicologicamente. L’IA permette di affrontare la ricerca di lavoro con maggiore efficacia senza aumentare lo stress e l’affaticamento emotivo.

Vuoi approfondire tutte le strategie per utilizzare l’intelligenza artificiale nel tuo percorso di carriera? I manuali professionali di Jobiri ti guidano passo dopo passo nell’integrazione dell’IA nella tua ricerca di lavoro, dalla personalizzazione dei documenti alla preparazione dei colloqui. Clicca qui e acquista il manuale professionale più adatto a te!

Conclusione: dalla standardizzazione alla rilevanza

Il mercato del lavoro contemporaneo premia la rilevanza, non la perfezione formale. Una cover letter impeccabile nella forma ma generica nel contenuto perde sistematicamente contro una lettera magari meno levigata stilisticamente ma che dimostra comprensione autentica delle esigenze aziendali e capacità di contribuire da subito. L’intelligenza artificiale ha democratizzato l’accesso a questo livello di personalizzazione, rendendola accessibile a tutti i professionisti.

La domanda non è più se utilizzare l’IA nella personalizzazione delle cover letter, ma come utilizzarla strategicamente mantenendo autenticità e voce personale. I professionisti che padroneggiano questo equilibrio stanno già vedendo risultati tangibili: più colloqui, opportunità più allineate, processi di selezione più brevi. Per chi sta attraversando momenti di transizione o incertezza professionale, questa capacità di comunicare valore in modo mirato e persuasivo può fare la differenza tra mesi di ricerca frustrante e un nuovo capitolo di carriera che inizia con il piede giusto.

Prompt pronti all’uso per personalizzare la tua cover letter con l’IA

Copia e utilizza questi prompt inserendo le tue informazioni specifiche tra parentesi quadre:

1) Analisi approfondita dell’offerta di lavoro

Analizza questa offerta di lavoro e identifica: 1) le competenze tecniche richieste, 2) le soft skills implicite, 3) i possibili pain point dell’azienda, 4) il livello di seniority effettivo, 5) le priorità nascoste basate su linguaggio e tono. Offerta: [incolla qui il testo completo dell’offerta di lavoro]

2) Mappatura delle esperienze rilevanti

Ho questo background professionale: [descrivi in 3-5 punti le tue esperienze più significative]. L’offerta di lavoro richiede: [elenca i requisiti principali identificati]. Suggerisci quali delle mie esperienze sono più rilevanti per questa posizione e come posso presentarle per rispondere direttamente alle esigenze identificate nell’offerta.

3) Creazione dell’apertura personalizzata

Devo scrivere una cover letter per questa posizione: [titolo della posizione] in [nome azienda] che opera nel settore [settore]. L’analisi dell’offerta ha rivelato che cercano qualcuno che possa [principale sfida/esigenza]. Crea 3 diverse aperture impattanti (massimo 3-4 righe ciascuna) che dimostrino comprensione del contesto e catturino immediatamente l’attenzione, evitando frasi standard come “mi candido per la posizione di…”.

4) Trasformazione di esperienze in soluzioni

Ho realizzato questo progetto/raggiunto questo risultato: [descrivi un’esperienza specifica con dati quantitativi se possibili]. L’azienda a cui mi candido affronta queste sfide: [descrivi le sfide identificate nell’offerta]. Aiutami a riformulare questa esperienza come soluzione diretta a quelle sfide, utilizzando un linguaggio che risuoni con il tono dell’offerta di lavoro.

5) Personalizzazione per cambio settore/funzione

Provengo da [settore/funzione attuale] e mi candido per una posizione in [settore/funzione target]. Le mie competenze trasferibili includono: [elenca 3-4 competenze chiave]. Aiutami a costruire un paragrafo della cover letter che spieghi il valore di questa transizione e come le mie competenze possano offrire una prospettiva unica nel nuovo contesto, trasformando la diversità di background in vantaggio competitivo.

6) Gestione di gap o transizioni difficili

Sto cercando di rientrare nel mercato del lavoro dopo [licenziamento/burnout/pausa di carriera/contesto tossico]. Voglio affrontare questo aspetto nella cover letter in modo onesto ma strategico, trasformandolo in dimostrazione di resilienza e crescita. Il mio periodo di transizione mi ha permesso di: [cosa hai imparato/sviluppato]. Aiutami a formulare 2-3 frasi che inquadrino positivamente questo percorso.

7) Verifica coerenza tono e autenticità

Ho scritto questa bozza di cover letter: [incolla il testo]. L’azienda target ha questo tipo di cultura/tono: [descrivi tono dell’offerta e comunicazione aziendale]. Analizza se il tono della mia lettera è appropriato e autentico, suggerendo modifiche per allinearlo meglio al contesto senza risultare artificioso. Identifica anche eventuali frasi troppo generiche che dovrei personalizzare ulteriormente.

8) Ottimizzazione finale e controllo qualità

Questa è la versione finale della mia cover letter: [incolla il testo completo]. Verifica: 1) che ogni affermazione sia supportata da esempi concreti, 2) che il linguaggio non sia troppo formale o artificiale, 3) che ci siano collegamenti chiari tra le mie esperienze e i requisiti della posizione, 4) che l’apertura catturi l’attenzione e la chiusura includa una call-to-action chiara. Suggerisci miglioramenti specifici.

Condividi questa storia, scegli tu dove!

Post correlati

Senza impegno e 100% gratis