osservatorio Jobiri

L’Osservatorio Jobiri “In cerca di futuro: cosa blocca i giovani nella ricerca lavoro” svela il lato nascosto della disoccupazione giovanile: non è solo questione di posti vacanti, ma di un sistema che ha smesso di funzionare.

Un giovane cambierà tra i 7 e i 10 datori di lavoro durante la sua carriera. Come prepariamo le nuove generazioni a questa sfida?

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Il grido silenzioso di una generazione abbandonata

Immagina di essere catapultato in un labirinto senza mappa. Le pareti cambiano posizione continuamente. Non ci sono indicazioni chiare. E tu sei solo. Questa non è la trama di un film distopico, ma la realtà quotidiana di quasi l’80% dei giovani italiani quando cercano lavoro.

L’ultimo Osservatorio Jobiri “In cerca di futuro: cosa blocca i giovani nella ricerca lavoro” ha raccolto le testimonianze di oltre 1.100 giovani tra i 18 e i 29 anni, rivelando un quadro allarmante: il 77% dichiara di non ricevere un supporto adeguato nella ricerca di lavoro. Un sistema che dovrebbe accompagnare, formare e sostenere, ma che invece lascia soli i suoi protagonisti proprio nel momento più delicato del loro percorso professionale.

“Non possiamo continuare a rispondere a problemi nuovi con soluzioni vecchie”, affermano i fondatori di Jobiri, Claudio e Roberto Sponchioni. “Quelle ricette del passato che un tempo davano qualche certezza sono ormai un ricordo lontano. L’Italia sta compromettendo il suo futuro e quello dei suoi giovani.”

I numeri di una crisi sempre più evidente

I dati parlano chiaro e dipingono un quadro preoccupante che va ben oltre la semplice disoccupazione:

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  • Il 68% dei giovani vive con ansia il processo di ricerca lavoro
  • L’89% non sa come presentare efficacemente le proprie esperienze
  • Il 72% ha profili LinkedIn poco curati o inefficaci
  • Il 77% si presenta ai colloqui senza un’adeguata preparazione

Ma forse il dato più inquietante riguarda i servizi pubblici per l’impiego: in Italia, ogni operatore di un centro per l’impiego deve occuparsi di 254 disoccupati, contro i 54 della Francia e i 30 della Germania. Come può un sistema così sovraccarico rispondere efficacemente ai bisogni di una generazione che affronta il mercato del lavoro più complesso e volatile della storia?

Emozioni che paralizzano: quando la paura blocca il futuro

L’Osservatorio Jobiri ha rivelato un aspetto spesso ignorato nella discussione sulla disoccupazione giovanile: la dimensione emotiva della ricerca di lavoro.

“La ricerca di lavoro non è un semplice percorso di invio candidature: è un viaggio emotivo”, si legge nel report. Un viaggio che per molti giovani si trasforma in un’esperienza traumatica, dominata da:

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  • Ansia (68%) – L’emozione più diffusa, capace di bloccare persino la scrittura di una candidatura
  • Confusione (65%) – Non sapere quale strada intraprendere
  • Solitudine (41%) – La sensazione di essere soli, senza un supporto adeguato
  • Rassegnazione (36%) – Dopo tanti tentativi falliti, molti giovani smettono di credere nelle proprie capacità

Queste emozioni negative non sono solo un effetto collaterale della ricerca di lavoro, ma diventano esse stesse un ostacolo, in un circolo vizioso che riduce le possibilità di successo e abbassa progressivamente le aspettative professionali dei giovani.

Curriculum inefficaci: la prima porta chiusa

In un mercato dove ogni posizione lavorativa riceve decine, se non centinaia di candidature, il curriculum di un giovane può essere scartato in pochi secondi. I dati dell’Osservatorio Jobiri mostrano che:

  • L’87% dei giovani usa descrizioni generiche e poco focalizzate sui risultati
  • L’84% non inserisce le parole chiave necessarie per superare i filtri di selezione
  • Il 58% presenta CV con formati difficili da leggere o contenuti pedanti

A complicare il quadro, molte aziende utilizzano software di intelligenza artificiale per analizzare i CV automaticamente, lasciando all’occhio umano solo i candidati selezionati dagli algoritmi. In questo scenario, un curriculum inadeguato non è solo un documento poco efficace, ma una porta chiusa verso potenziali opportunità.

LinkedIn: il potenziale inespresso

LinkedIn ha rivoluzionato il modo in cui si cercano e si offrono opportunità di lavoro. Eppure, la maggior parte dei giovani non sfrutta appieno le potenzialità di questa piattaforma:

  • Il 73% ha profili incompleti o poco curati
  • Il 68% usa foto non professionali o non ne ha affatto
  • Il 64% non pratica networking attivo
  • Il 57% non personalizza i contatti con i recruiter

“LinkedIn non è solo una vetrina per il proprio curriculum, ma una piattaforma strategica per costruire relazioni, dimostrare competenze e aumentare la propria visibilità agli occhi dei recruiter”, sottolinea l’Osservatorio. Ma senza una formazione adeguata e strumenti specifici, questo potenziale rimane inespresso.

Servizi al lavoro inadeguati: il sistema che non funziona

Le testimonianze raccolte dall’Osservatorio rivelano anche un quadro preoccupante dei servizi al lavoro in Italia:

  • Il 77% dei giovani dichiara di non aver ricevuto adeguata formazione su come affrontare la ricerca del lavoro
  • Il 75% denuncia una carenza di personale nei servizi pubblici
  • Il 74% lamenta l’uso di software obsoleti o inadeguati
  • Il 69% evidenzia una mancanza di offerte nelle banche dati

“Investire in servizi al lavoro all’avanguardia non è più un’opzione: è una necessità”, si afferma nello studio. “Le scuole, gli enti di formazione, le università, gli sportelli lavoro, gli Informagiovani ed i centri per l’impiego devono evolversi per garantire non solo il primo inserimento lavorativo, ma un accompagnamento che duri per l’intero arco della vita professionale.”

La risposta: innovazione e intelligenza artificiale al servizio dei giovani

Di fronte a questo scenario complesso, l’Osservatorio Jobiri non si limita a descrivere i problemi, ma propone soluzioni concrete. Jobiri ha creato il primo consulente digitale di carriera basato sull’intelligenza artificiale, offrendo agli utenti:

  • Una piattaforma che aggrega oltre 180.000 offerte di lavoro
  • Un CV Builder intelligente con suggerimenti personalizzati
  • Un sistema per creare e ottimizzare automaticamente il profilo LinkedIn
  • Video simulazioni di colloqui per allenarsi in un ambiente guidato e sicuro

“In Jobiri crediamo fermamente che il futuro del lavoro passi attraverso l’innovazione, ma soprattutto attraverso l’impegno collettivo”, dichiarano i fondatori. “Abbiamo creato il primo consulente digitale di carriera basato sull’intelligenza artificiale proprio per dare una risposta concreta e immediata alle sfide che i giovani affrontano ogni giorno.”

Non c’è più tempo da perdere

Il messaggio dell’Osservatorio Jobiri è chiaro: non possiamo più aspettare. Il tempo di agire è adesso. L’Italia non può permettersi di perdere una generazione di talenti, frustrati da un sistema che non riesce a supportarli adeguatamente.

La sfida richiede un approccio integrato che coinvolga istituzioni, aziende, operatori e i giovani stessi. Servono strumenti digitali all’avanguardia, formazione continua e un cambio di paradigma che metta i giovani al centro delle politiche per il lavoro.

“Il futuro dell’Italia si gioca oggi, nel presente di migliaia di giovani che ogni giorno cercano, spesso invano, di trovare il proprio posto nel mondo del lavoro”, si conclude nell’Osservatorio Jobiri. “Non lasciamo che il futuro dell’Italia si dissolva nell’inerzia. Facciamo la differenza. Investiamo nei giovani, investiamo nelle loro competenze, nel loro talento, nelle loro speranze. Insieme.”

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