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L’evento di presentazione e le ragioni del nuovo modello

Questa mattina, il 3 dicembre 2025, presso Palazzo Merulana a Roma, si è tenuto l’evento dal titolo ‘Governance della comunicazione professionale: competenze certificate e responsabilità’. Durante l’iniziativa, Manageritalia ha presentato un innovativo modello pilota per la certificazione delle competenze dei comunicatori professionali, sviluppato in collaborazione con la Saa – School of Management dell’Università di Torino, ente accreditato da Accredia come organismo di certificazione conforme alla normativa Uni 11483:2021.

Nel contesto attuale, dove oltre 35.000 professionisti sono coinvolti nel settore della comunicazione all’interno di aziende, pubbliche amministrazioni, enti e il terzo settore, la richiesta di certificazione diventa cruciale. Se si aggiungono figure emergenti come influencer, content creator e social media manager, il bacino potenziale supera 40.000 profili.

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La comunicazione professionale oggi rappresenta una funzione strategica chiave per aziende e istituzioni. Secondo Manageritalia, è necessario superare l’improvvisazione e valorizzare competenze solide, valutabili e riconosciute. In questo senso, la certificazione mira a promuovere qualità, trasparenza e responsabilità nelle pratiche comunicative.

Obiettivi, livelli e struttura della certificazione

Il nuovo modello proposto da Manageritalia in collaborazione con la School of Management dell’Università di Torino prevede tre livelli di qualificazione: junior, expert e senior. Questi livelli riflettono il grado di esperienza e specializzazione raggiunto dal professionista, permettendo un percorso di crescita e posizionamento nel settore.

La certificazione interesserà i principali ambiti: comunicazione d’impresa, pubblica, istituzionale, politica e sociale, con particolare attenzione al terzo settore. La validità del certificato sarà di sei anni, con una verifica intermedia dopo tre anni, e potrà essere rinnovata mediante un aggiornamento professionale di sessanta ore ogni tre anni.

L’iter di valutazione prevede analisi del curriculum, verifica requisiti formativi e di esperienza, prove scritte (quiz e domande aperte) e una prova orale finale. Questo processo rigoroso garantisce che solo i professionisti qualificati possano ottenere la certificazione, in linea con gli standard della normativa UNI 11483:2021.

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Per chi desidera posizionarsi in modo distintivo nel campo della comunicazione, conoscere le soft skills nel CV e le competenze trasversali è ormai fondamentale secondo le richieste del mercato attuale.

I protagonisti e le parole chiave emerse durante il dibattito

Ad aprire il confronto è stato Simone Pizzoglio, vicepresidente di Manageritalia, che ha sottolineato quanto la certificazione delle competenze sia oggi «un passaggio imprescindibile». Nel suo intervento, Pizzoglio ha evidenziato la necessità di tutelare chi opera seriamente nel settore, garantendo una comunicazione di qualità, trasparente e affidabile per aziende, istituzioni e cittadini.

Davide Caregnato, direttore della Saa – School of Management dell’Università degli Studi di Torino, ha rimarcato il ruolo strategico dei comunicatori professionali nello sviluppo di organizzazioni pubbliche, private e non profit. Il percorso di accreditamento mira a fornire alle organizzazioni un riconoscimento formale delle competenze, con ricadute positive su tutto il sistema economico-sociale.

Tra gli altri protagonisti istituzionali e di settore presenti alla tavola rotonda: Gianluca Comin (presidente Comin&Partners), Gianmario Mariniello (portavoce Ministero del Lavoro), Martina Marmotta (HR di Italo), Fabio Miotti (portavoce Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Maura Mormile (CCO Secursat), Rita Palumbo (Vicepresidente Manageritalia Executive Professional), Francesco Pessa (Head Marketing & Communication Gruppo Ini), e Giacomo Riccio (Technical Project Manager Uni). Molti degli ospiti hanno sottolineato l’urgenza di fissare criteri oggettivi e condivisi per distinguere la vera professionalità.

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Valore strategico e opportunità per il settore della comunicazione

Per Rita Palumbo, la certificazione rappresenta «uno strumento essenziale per garantire competenze riconosciute, processi trasparenti e corretti». Il nuovo modello proposto da Manageritalia contribuisce a rafforzare il dialogo tra istituzioni, imprese e società, offrendo standard chiari e verificabili che si allineano ai principi di etica e servizio democratico.

Il processo include anche la disponibilità di percorsi formativi specificatamente pensati per i futuri candidati all’esame di certificazione, promuovendo al contempo una cultura della certificazione attraverso momenti di aggiornamento e confronto tra professionisti.

Il costo per sostenere l’esame di certificazione è fissato in 450 euro e la gestione della procedura è affidata alla School of Management dell’Università di Torino, accreditata secondo la UNI CEI EN ISO/IEC 17024. Ciò rafforza ulteriormente la credibilità e il riconoscimento del titolo anche in ottica europea.

Per chi vuole distinguersi in questo campo, comprendere cos’è il networking è un passo indispensabile per la crescita e l’efficace valorizzazione della propria professionalità.

Implicazioni, prospettive e importanza per il mercato del lavoro

L’avvio di questo nuovo percorso di certificazione rappresenta un salto di qualità per l’intero comparto della comunicazione professionale. Non solo tutela le organizzazioni che necessitano di professionisti qualificati, ma rafforza identità e riconoscimento formale per quanti operano in Italia in questo settore.

Secondo i promotori, la scelta di Manageritalia riafferma che è fondamentale considerare la comunicazione non soltanto come un talento creativo, ma come una vera e propria professione regolamentata, basata su criteri precisi e competenze dimostrabili. La trasparenza e la qualità diventano quindi leve di sviluppo e di governance, anche nell’era della intelligenza artificiale.

La partecipazione riscontrata durante l’evento attesta un interesse diffuso e conferma la volontà di abbracciare standard, regole e nuove opportunità di aggiornamento continuo, potenziando la cultura della professionalità. Sul mercato del lavoro, iniziative di questo tipo possono favorire una maggior occupabilità e aiutare tanti comunicatori ad affrontare meglio ostacoli nella ricerca del lavoro e processi di selezione competitivi.

Per approfondire strumenti specifici e aumentare le opportunità di inserimento lavorativo nella comunicazione, può essere utile scoprire le strategie per creare un network professionale efficace e duraturo.

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