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Nel mondo del lavoro, è fondamentale conoscere i propri diritti e le tutele a cui si ha diritto, soprattutto quando si tratta di salute e sicurezza. Una delle tematiche più rilevanti in questo contesto è quella della malattia professionale. Ma cosa si intende per malattia professionale e perché è così importante comprendere a fondo questo concetto?
La malattia professionale è una patologia che il lavoratore sviluppa a causa dell’esposizione prolungata a fattori di rischio presenti nell’ambiente di lavoro. A differenza dell’infortunio sul lavoro, che è un evento improvviso e accidentale, la malattia professionale si manifesta lentamente, in seguito a un’esposizione continua a condizioni dannose, come sostanze chimiche, agenti biologici, rumore e vibrazioni, o posture scorrette mantenute per lunghi periodi.
Esempi di malattie professionali possono includere patologie respiratorie (come l’asma o la silicosi nei lavoratori esposti a polveri), malattie dermatologiche (come dermatiti causate da sostanze chimiche), patologie muscolo-scheletriche (come la sindrome del tunnel carpale o la lombalgia cronica) e disturbi psicologici (come lo stress lavorativo o il burnout).
Approfondiamo nei prossimi paragrafi tutto quello che c’è da sapere sulla malattia professionale, focalizzandoci sui seguenti aspetti:
- malattia professionale definizione e cosa si intende per malattia professionale
- quando una malattia si considera professionale e tempo per riconoscimento malattia professionale
- malattia professionale vantaggi e svantaggi
- malattia professionale esempi
Cosa si intende per malattia professionale
Partiamo da malattia professionale definizione. La definizione di malattia professionale varia in base alla normativa di ogni Paese, ma, in generale, si riferisce a qualsiasi malattia contratta in modo diretto o indiretto a causa dell’attività lavorativa svolta. In Italia, la malattia professionale è disciplinata dall’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) e da altre normative specifiche che regolamentano la salute e la sicurezza sul lavoro.
“Una malattia professionale è una patologia la cui causa principale è l’esposizione a fattori di rischio presenti sul posto di lavoro o direttamente connessi all’attività lavorativa svolta dal dipendente”: capire cosa si intende per malattia professionale è fondamentale per diverse ragioni:
1) Tutela dei diritti del lavoratore
Conoscere la definizione di malattia professionale aiuta i lavoratori a essere consapevoli dei loro diritti in caso di contrazione di una patologia legata al lavoro. Sapere quando una malattia può essere considerata professionale permette di richiedere i benefici previsti dalla legge, come l’indennità economica, le cure mediche a carico dell’INAIL, o il riconoscimento di un’invalidità.
2) Riconoscimento e prevenzione delle malattie professionali
La definizione aiuta a riconoscere i sintomi e i segnali precoci delle malattie professionali, permettendo interventi tempestivi per prevenire un aggravamento delle condizioni di salute del lavoratore. Inoltre, conoscere quali sono le malattie professionali comuni favorisce una maggiore consapevolezza e responsabilità da parte dei datori di lavoro nell’adottare misure preventive adeguate.
3) Obblighi legali per le aziende
Le aziende hanno l’obbligo di garantire un ambiente di lavoro sicuro e salubre. La definizione di malattia professionale impone ai datori di lavoro di adottare tutte le misure necessarie per prevenire l’insorgenza di queste patologie tra i propri dipendenti. La mancata adozione di tali misure può comportare gravi conseguenze legali e sanzioni.
4) Supporto economico e assicurativo
Una chiara comprensione della malattia professionale facilita l’accesso ai benefici economici e alle tutele offerte dall’INAIL o da altre assicurazioni obbligatorie. Questi benefici includono il pagamento delle cure mediche, l’indennità giornaliera per inabilità temporanea, e, in caso di riconoscimento di un’invalidità permanente, un’indennità o una rendita.
5) Riduzione dei costi indiretti
Una maggiore conoscenza delle malattie professionali contribuisce a ridurre i costi indiretti associati a queste patologie, come l’assenteismo, la riduzione della produttività e il turnover del personale. Investire nella prevenzione delle malattie professionali è un investimento nella salute e nel benessere dei lavoratori, che si traduce in una maggiore efficienza e competitività aziendale.
Quando una malattia si considera professionale?
Riconoscere una malattia professionale non è sempre semplice, poiché i sintomi possono manifestarsi lentamente e le cause potrebbero essere molteplici. Tuttavia, è fondamentale capire quando una malattia si considera professionale per poter ottenere il riconoscimento e i benefici previsti dalla legge.
Una malattia si considera professionale quando è contratta a causa dell’attività lavorativa svolta e dell’esposizione a fattori di rischio specifici presenti nell’ambiente di lavoro. In altre parole, per essere riconosciuta come malattia professionale, la patologia deve essere direttamente collegata alle condizioni di lavoro o all’uso di determinati strumenti, sostanze o macchinari.
Per stabilire se una malattia è professionale, è necessario soddisfare alcuni criteri chiave:
1) Esposizione prolungata a rischi professionali
La malattia deve essere causata dall’esposizione prolungata a fattori di rischio presenti nel luogo di lavoro, come sostanze chimiche tossiche, polveri, rumori intensi, vibrazioni, posture scorrette o radiazioni. L’esposizione deve essere legata alla mansione svolta e non ad altre attività extra lavorative.
2) Inerenza all’attività lavorativa
La patologia deve essere strettamente legata al tipo di lavoro svolto dal dipendente. Ad esempio, un’asma allergica sviluppata da un operatore chimico esposto costantemente a solventi o sostanze irritanti potrebbe essere considerata una malattia professionale.
3) Riconoscimento da parte dell’INAIL
In Italia, per ottenere il riconoscimento della malattia professionale, è necessario presentare la documentazione all’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro), che valuterà se la patologia rientra nelle tabelle delle malattie professionali previste dalla legge. Esistono due tipi di liste: la “Tabella delle malattie professionali” per l’industria e quella per l’agricoltura. Queste tabelle elencano le malattie che sono riconosciute come professionali in relazione a specifiche attività lavorative.
4) Causalità sufficiente e dimostrabile
È necessario dimostrare che la malattia è stata causata principalmente dall’attività lavorativa. Per fare ciò, occorre raccogliere prove come referti medici, perizie, testimonianze e documentazione sulle condizioni lavorative. Il medico competente o un medico specialista può giocare un ruolo cruciale in questa fase di riconoscimento.
Il processo di riconoscimento della malattia professionale
Il riconoscimento della malattia professionale è un passaggio cruciale per ottenere le tutele previste dalla legge, come le cure mediche a carico dell’INAIL, l’indennità economica e, in alcuni casi, il riconoscimento di un’invalidità permanente. Tuttavia, questo processo può essere complesso e richiede una conoscenza approfondita delle fasi e delle procedure necessarie.
Il riconoscimento di una malattia professionale prevede diverse fasi e procedure che coinvolgono sia il lavoratore che il datore di lavoro, l’INAIL e, spesso, il medico competente. Ecco i principali passaggi da seguire:
1) Riconoscimento dei sintomi e valutazione iniziale
Il primo passo per ottenere il riconoscimento di una malattia professionale è che il lavoratore riconosca i sintomi sospetti che potrebbero essere collegati all’attività lavorativa. Se il lavoratore avverte sintomi persistenti che potrebbero essere riconducibili a una malattia professionale (come dolori, disturbi respiratori, irritazioni cutanee o disturbi psichici), deve consultare il medico di base o il medico competente aziendale per una prima valutazione.
2) Consultazione del medico competente
Il medico competente è la figura incaricata di monitorare la salute dei lavoratori in relazione ai rischi presenti nel luogo di lavoro. Se il medico ritiene che i sintomi del lavoratore possano essere collegati all’attività professionale, procederà con ulteriori accertamenti e diagnosi. In alcuni casi, il medico competente può richiedere visite specialistiche, esami diagnostici o test di laboratorio per confermare l’origine professionale della malattia.
3) Denuncia all’INAIL
Una volta confermata la natura professionale della malattia, il medico (sia di base che competente) è tenuto a compilare il certificato medico di malattia professionale e a inviarlo telematicamente all’INAIL. Il lavoratore deve poi denunciare formalmente la malattia al proprio datore di lavoro entro 15 giorni dalla diagnosi, fornendo una copia del certificato medico. Il datore di lavoro, a sua volta, deve inviare all’INAIL la denuncia di malattia professionale entro 5 giorni dal ricevimento della comunicazione da parte del lavoratore.
4) Accertamento da parte dell’INAIL
L’INAIL avvia un processo di accertamento per valutare la fondatezza della richiesta di riconoscimento della malattia professionale. Questa fase include l’analisi della documentazione presentata, il confronto con le tabelle delle malattie professionali, e l’eventuale esame da parte di medici specialisti dell’INAIL. Se necessario, l’INAIL può richiedere ulteriori informazioni al datore di lavoro, al lavoratore o al medico competente.
5) Esito del riconoscimento
Al termine dell’istruttoria, l’INAIL comunica l’esito della valutazione al lavoratore e al datore di lavoro. Se la malattia viene riconosciuta come professionale, l’INAIL eroga le prestazioni economiche previste (come l’indennità giornaliera per inabilità temporanea) e provvede al pagamento delle cure mediche necessarie. Se la malattia non viene riconosciuta, il lavoratore ha la possibilità di presentare ricorso.
Documentazione necessaria e ruolo del medico competente
Per ottenere il riconoscimento della malattia professionale, è fondamentale raccogliere e presentare tutta la documentazione richiesta. Il medico competente gioca un ruolo cruciale in questo processo, poiché è responsabile di monitorare la salute dei lavoratori e di identificare eventuali patologie legate all’attività lavorativa.
1) Documentazione necessaria
- Certificato medico iniziale: deve essere redatto dal medico di base o dal medico competente e inviato telematicamente all’INAIL. Questo certificato attesta la diagnosi della malattia e la presunta causa professionale
- Cartella clinica e referti medici: include tutti i documenti relativi a visite mediche, esami diagnostici, test di laboratorio e altre indagini mediche che confermano la diagnosi e l’origine professionale della malattia
- Documentazione lavorativa: contratto di lavoro, descrizione delle mansioni svolte, valutazione dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relazione sulle condizioni ambientali dell’azienda
- Denuncia di malattia professionale: il lavoratore deve presentare una denuncia scritta al datore di lavoro entro 15 giorni dalla diagnosi. Il datore di lavoro, a sua volta, deve inoltrare la denuncia all’INAIL entro 5 giorni dal ricevimento della comunicazione
- Eventuale documentazione supplementare: lettere di contestazione, verbali di sopralluogo, relazioni di ispezione o perizie tecniche che possano comprovare la presenza di fattori di rischio sul luogo di lavoro.
2) Ruolo del medico competente
Il medico competente è fondamentale per il riconoscimento della malattia professionale. Oltre a fornire la diagnosi iniziale, il medico deve monitorare la salute del lavoratore, coordinare le visite specialistiche necessarie e supportare il lavoratore nella raccolta della documentazione medica. Il medico competente può anche svolgere un ruolo attivo nel processo di accertamento dell’INAIL, fornendo chiarimenti o ulteriori dettagli su richiesta.
Tempo per riconoscimento malattia professionale: quanto tempo ci vuole?
Il tempo per il riconoscimento della malattia professionale può variare in base a diversi fattori, come la complessità della patologia, la disponibilità della documentazione necessaria, e la durata delle indagini da parte dell’INAIL.
1) Denuncia e accertamenti iniziali
Dopo la presentazione della denuncia da parte del lavoratore e del datore di lavoro, l’INAIL avvia il processo di accertamento. Questa fase può richiedere da 15 a 30 giorni, durante i quali vengono esaminati i certificati medici, le cartelle cliniche e la documentazione fornita.
2) Valutazione medica e tecnica
La valutazione medica e tecnica da parte dei medici specialisti dell’INAIL e degli ispettori può richiedere ulteriori 30-60 giorni. Se vengono richiesti accertamenti specialistici o ulteriori indagini sul luogo di lavoro, il tempo necessario può aumentare.
3) Esito finale del riconoscimento
In totale, il tempo medio per ottenere il riconoscimento di una malattia professionale dall’INAIL può variare da 3 a 6 mesi. Tuttavia, in caso di patologie complesse o di richieste di documentazione aggiuntiva, i tempi possono prolungarsi fino a 12 mesi o più.
4) Ricorso in caso di esito negativo
Se il riconoscimento viene negato, il lavoratore ha 60 giorni di tempo per presentare ricorso amministrativo. Il ricorso sarà esaminato da una commissione medica superiore, e l’esito del ricorso può richiedere ulteriori 3-6 mesi.
Malattia professionale esempi
Esistono numerose malattie professionali riconosciute che possono variare a seconda del settore lavorativo. Ecco alcuni esempi comuni.
1) Malattie muscolo-scheletriche
Patologie come la sindrome del tunnel carpale, la tendinite e la lombalgia cronica sono molto diffuse tra i lavoratori che eseguono movimenti ripetitivi, sollevano carichi pesanti o mantengono posture scorrette per periodi prolungati, come operai, cassieri, addetti al magazzino e operatori di call center.
2) Malattie respiratorie
La silicosi (causata dall’inalazione di polvere di silice) e l’asbestosi (causata dall’esposizione all’amianto) sono comuni tra i lavoratori dell’edilizia e dell’industria pesante. Anche l’asma occupazionale è frequente tra coloro che lavorano in ambienti con esposizione a polveri, vapori chimici, solventi o agenti biologici.
3) Malattie della pelle
Le dermatiti da contatto (allergiche o irritative) sono spesso contratte da lavoratori che manipolano sostanze chimiche, detergenti aggressivi o materiali irritanti, come addetti alle pulizie, parrucchieri, operai di fabbrica e personale sanitario.
4) Malattie da agenti fisici
Le malattie causate da rumore (come la perdita uditiva indotta dal rumore) sono comuni tra lavoratori in ambienti rumorosi, come fabbriche, aeroporti e cantieri. Le patologie legate alle vibrazioni (come la sindrome del dito bianco o la sindrome da vibrazioni mano-braccio) colpiscono invece chi utilizza strumenti vibranti come martelli pneumatici e trapani.
5) Malattie tumorali
Alcune malattie tumorali possono essere riconosciute come professionali se è dimostrata l’esposizione a sostanze cancerogene sul luogo di lavoro, come il benzene (utilizzato in alcuni processi industriali) o l’amianto. È il caso di patologie come il mesotelioma pleurico o alcune forme di leucemia.
6) Disturbi psicologici
Patologie come il burnout (esaurimento emotivo legato allo stress lavorativo cronico), i disturbi d’ansia o la depressione possono essere riconosciute come malattie professionali se si dimostra che sono causate da un ambiente di lavoro tossico e condizioni di lavoro particolarmente gravose, stressanti o mal gestite.
Segnali e sintomi da monitorare per riconoscere una malattia professionale
Per riconoscere tempestivamente una malattia professionale, è importante prestare attenzione a specifici segnali e sintomi che potrebbero indicare l’insorgenza di una patologia legata all’attività lavorativa. Ecco alcuni sintomi comuni da monitorare:
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Dolori muscolari e articolari
Dolori persistenti alle articolazioni, alla schiena, ai polsi o alle spalle potrebbero indicare una patologia muscolo-scheletrica come la tendinite o la lombalgia cronica, specialmente se i sintomi peggiorano dopo l’attività lavorativa.
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Problemi respiratori
Tosse cronica, respiro corto, affanno, oppressione toracica e altri sintomi respiratori potrebbero segnalare malattie polmonari come l’asma occupazionale o la silicosi, soprattutto in ambienti con esposizione a polveri, vapori chimici o agenti biologici.
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Irritazioni cutanee
Prurito, arrossamento, vesciche, desquamazione o lesioni cutanee ricorrenti possono essere sintomi di dermatiti da contatto causate dall’esposizione a sostanze chimiche o irritanti.
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Perdita dell’udito
Difficoltà a sentire o ronzio nelle orecchie (tinnito) dopo aver lavorato in un ambiente rumoroso potrebbero indicare una perdita uditiva indotta dal rumore.
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Affaticamento e disturbi psichici
Sensazione di stanchezza cronica, difficoltà di concentrazione, irritabilità, ansia, insonnia o depressione possono essere sintomi di stress lavorativo o burnout.
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Sintomi generali di malessere
Febbre, malessere generale, dolori muscolari, o sintomi che non migliorano con il riposo e che sembrano correlati all’esposizione a determinate condizioni lavorative possono indicare una malattia professionale.
Malattia professionale vantaggi e svantaggi
Il riconoscimento della malattia professionale è un processo che offre alcuni vantaggi ai lavoratori, ma può anche presentare alcuni svantaggi e implicazioni legali ed economiche per l’azienda. Comprendere questi aspetti è essenziale per valutare l’impatto di una malattia professionale sul rapporto di lavoro e sulle dinamiche aziendali.
Malattia professionale: vantaggi e svantaggi per il lavoratore
Il riconoscimento di una malattia professionale comporta una serie di vantaggi per il lavoratore, ma anche alcuni potenziali svantaggi da considerare:
1) Vantaggi per il lavoratore
- Accesso a cure mediche finanziate dall’INAIL
Una volta che la malattia professionale viene riconosciuta, l’INAIL copre tutte le spese mediche necessarie per il trattamento, inclusi farmaci, interventi chirurgici, riabilitazione e terapie specialistiche. Questo rappresenta un vantaggio significativo, poiché il lavoratore non deve sostenere costi di cura
- Indennità economica per inabilità temporanea
Durante il periodo di inabilità temporanea al lavoro causato dalla malattia professionale, il lavoratore ha diritto a un’indennità giornaliera pagata dall’INAIL. Questa indennità copre la perdita di guadagno derivante dall’impossibilità di lavorare e può variare in base alla gravità della patologia e al salario del lavoratore.
- Riconoscimento di inabilità permanente e rendita
Se la malattia provoca un’inabilità permanente, l’INAIL può riconoscere una rendita mensile commisurata al grado di inabilità, garantendo al lavoratore una fonte di reddito stabile a lungo termine. Questo è particolarmente vantaggioso in caso di gravi compromissioni fisiche o mentali che riducono la capacità lavorativa del soggetto.
- Tutela legale e diritto al risarcimento danni
In alcuni casi, il lavoratore può avere diritto a un risarcimento per danno biologico, morale o esistenziale, soprattutto se la malattia è stata causata da negligenza o mancato rispetto delle normative sulla sicurezza da parte del datore di lavoro.
- Protezione del lavoro
Il riconoscimento di una malattia professionale può offrire protezione contro il licenziamento illegittimo durante il periodo di inabilità. Il lavoratore non può essere licenziato per assenze legate alla malattia professionale, a meno che non sussistano altre cause giustificative.
2) Svantaggi per il lavoratore
- Procedure lunghe e complesse
Il processo di riconoscimento può essere lungo e complesso, richiedendo la raccolta di numerosa documentazione, perizie mediche, e un iter burocratico con tempi di attesa prolungati. Questo può creare frustrazione e stress per il lavoratore.
- Possibili conflitti con il datore di lavoro
La richiesta di riconoscimento di una malattia professionale può generare tensioni e conflitti con il datore di lavoro, soprattutto se implica responsabilità dirette dell’azienda per condizioni di lavoro non sicure
- Impatto sulla reputazione professionale
In alcuni casi, il riconoscimento di una malattia professionale potrebbe influire sulla reputazione del lavoratore, specialmente se il datore di lavoro o altri colleghi vedono la malattia come un segno di debolezza o incapacità.
3) Impatti economici e legali per l’azienda
Per le aziende, il riconoscimento di una malattia professionale può avere significativi impatti economici e legali, che richiedono un’attenta gestione da parte del datore di lavoro:
Impatti economici
- Costi assicurativi aumentati
Quando un’azienda vede aumentare il numero di malattie professionali riconosciute, i premi assicurativi pagati all’INAIL possono aumentare. Questo può rappresentare un onere finanziario significativo, soprattutto per le piccole e medie imprese.
- Possibili risarcimenti e indennizzi
Se la malattia professionale è causata da condizioni di lavoro non sicure o da negligenza del datore di lavoro, l’azienda può essere chiamata a risarcire il lavoratore per i danni subiti. Questi risarcimenti possono includere danni biologici, morali, esistenziali o, in casi gravi, danni punitivi.
- Riduzione della produttività
L’assenza di lavoratori a causa di malattie professionali può ridurre la produttività aziendale e causare disagi organizzativi. Inoltre, l’azienda può incorrere in costi aggiuntivi per trovare personale sostitutivo o riorganizzare il lavoro.
Impatti legali
- Rischio di cause legali
In caso di riconoscimento di una malattia professionale, l’azienda può essere esposta a cause legali da parte del lavoratore per il risarcimento dei danni. Queste cause possono risultare in lunghi procedimenti giudiziari e costi legali elevati.
- Obbligo di adeguamento delle condizioni di lavoro
Se una malattia professionale viene riconosciuta, l’azienda può essere obbligata a modificare le condizioni di lavoro, adottando misure preventive o migliorative per evitare ulteriori casi simili. Questo potrebbe includere la revisione dei processi produttivi, l’introduzione di dispositivi di protezione individuale, o la riorganizzazione delle mansioni lavorative.
- Sanzioni amministrative e penali
L’azienda può essere soggetta a sanzioni amministrative o penali se viene dimostrato che non ha rispettato le normative sulla sicurezza sul lavoro, non ha fornito una formazione adeguata, o ha omesso le valutazioni del rischio necessarie.
Come ottenere supporto e consulenza legale in caso di malattia professionale
Quando si affronta una malattia professionale, ottenere un adeguato supporto legale può fare la differenza tra il successo e l’insuccesso del riconoscimento e del risarcimento. Ecco alcuni passi da seguire per ottenere il giusto sostegno:
1) Rivolgersi a un avvocato specializzato
È consigliabile consultare un avvocato specializzato in diritto del lavoro o in infortuni sul lavoro per comprendere meglio i propri diritti e le procedure necessarie per il riconoscimento della malattia professionale. L’avvocato può fornire una valutazione preliminare del caso e aiutare a raccogliere e preparare la documentazione necessaria.
2) Contattare i sindacati
I sindacati offrono spesso supporto legale gratuito o a costi ridotti per i propri iscritti. Possono assistere i lavoratori nella presentazione della denuncia all’INAIL, nel ricorso contro un eventuale rigetto del riconoscimento, e nelle trattative con il datore di lavoro.
3) Richiedere il supporto dell’INAIL
L’INAIL offre assistenza ai lavoratori nella presentazione delle domande di riconoscimento delle malattie professionali e nel fornire informazioni sui diritti e le tutele previste dalla legge. I lavoratori possono contattare direttamente le sedi INAIL per ottenere informazioni specifiche sul proprio caso.
4) Valutare le associazioni per la tutela dei diritti dei lavoratori
Esistono diverse associazioni e organizzazioni no profit che si dedicano alla tutela dei diritti dei lavoratori e che possono offrire supporto legale e consulenza in caso di malattia professionale. Queste organizzazioni possono aiutare a orientarsi tra le varie opzioni disponibili e a prendere decisioni informate.
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