bossing sul lavoro

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È solo leadership decisa o si tratta di bossing sul lavoro? Dove si traccia un confine? Ci siamo posti queste domande in quanto distinguere i comportamenti di una guida assertiva dai comportamenti tossici di un datore di lavoro che pratica un vero e proprio “abuso di potere” nei confronti dei dipendenti può essere a volte complicato.

Per rendere i confini tra queste due pratiche meno sfumati, abbiamo pensato di occuparci nei prossimi paragrafi del fenomeno del bossing sul lavoro. Il bossing sul posto di lavoro si manifesta, appunto, quando un datore di lavoro esercita il proprio potere in modo oppressivo, creando un ambiente di lavoro ostile e soffocante per i dipendenti che ne fanno parte.

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Questa forma di abuso di potere va ben oltre la semplice gestione autoritaria e si può spingere verso azioni che possono includere intimidazioni sistematiche, frequenti critiche non costruttive, assegnazione di compiti impossibili da svolgere o estremamente degradanti e l’isolamento intenzionale di un dipendente o di un gruppo di dipendenti. A differenza di una leadership forte, che mira a motivare e ispirare, il bossing su lavoro degrada, demoralizza e, in ultima analisi, erode il tessuto di fiducia e rispetto all’interno dell’organizzazione.

Nel panorama lavorativo odierno, caratterizzato da una crescente attenzione verso il benessere fisico e mentale dei dipendenti, riconoscere e affrontare un fenomeno come quello del bossing sul lavoro assume un’importanza sempre più cruciale.

Nei prossimi paragrafi ci focalizzeremo, dunque, su che cos’è il bossing sul lavoro, quali sono i principali segnali con cui si manifesta e le principali conseguenze che comporta, bossing sul lavoro come comportarsi e quali strategie le aziende possono mettere in atto per arginare il fenomeno.

Bossing sul lavoro: cos’è

Il termine “bossing sul lavoro” descrive una forma di abuso psicologico e di potere da parte di un superiore nei confronti dei dipendenti. Tale condotta va oltre la semplice gestione autoritaria, poichè entra nel territorio dell’oppressione e dell’intimidazione, creando un ambiente di lavoro tossico che può avere ripercussioni profonde sul benessere mentale e fisico e sulla produttività dei dipendenti.

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Differenza tra bossing sul lavoro e leadership ferma ma giusta

La linea che separa il bossing da una gestione ferma ma giusta è sottile ma significativa. Una leadership decisa si caratterizza per aspettative elevate ma ragionevoli, comunicazione chiara e rispetto reciproco tra manager e dipendenti. Il leader, pur mantenendo standard elevati, supporta attivamente il team, fornendo feedback costruttivi e incentivando lo sviluppo professionale dei dipendenti.

Al contrario, il bossing sul posto di lavoro si manifesta attraverso un esercizio del potere che mira a intimidire, svalutare e controllare in maniera eccessiva, spesso senza giustificazione razionale o necessità operativa. L’intento è quello di mantenere il dominio assoluto, piuttosto che promuovere un ambiente di lavoro costruttivo.

Bossing sul lavoro: i principali campanelli d’allarme

Di seguito, abbiamo selezionato i principali segnali d’allarme con cui il fenomeno del bossing sul posto di lavoro può manifestarsi:

1) Intimidazioni e minacce

Usare il proprio status per intimidire i dipendenti, come minacciare la sicurezza del loro impiego senza motivo valido o creare un clima di paura costante.

2) Critiche costanti e non costruttive

Sminuire la fiducia e l’autostima dei dipendenti attraverso critiche continue e spesso ingiustificate, senza fornire mai un feedback positivo o costruttivo.

3) Isolamento e marginalizzazione

Escludere intenzionalmente alcuni dipendenti da riunioni, email, progetti o decisioni chiave, limitando così le loro opportunità di contribuire o avanzare all’interno dell’organizzazione.

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4) Sovraccarico ingiustificato di lavoro

Assegnare carichi di lavoro irrealistici con scadenze impossibili, spesso senza il supporto necessario o la distribuzione equa delle responsabilità all’interno del team.

5) Controllo eccessivo

Limitare indebitamente l’autonomia dei dipendenti ed esigere di approvare ogni minimo dettaglio delle loro attività, anche quando non necessario, soffocando l’innovazione e la creatività.

Riconoscere questi segnali è il primo passo per i dipendenti e l’organizzazione per affrontare e contrastare attivamente questa dinamica dannosa. Pensi di star vivendo una situazione simile ma non riesci a riconoscerla del tutto e hai bisogno di parlarne con una persona esperta? Condividi la tua esperienza con un career coach di Jobiri, la prima piattaforma online basata su AI. Parlandone con un esperto, hai l’opportunità non solo di capire se si tratta realmente del fenomeno del bossing, ma anche di capire nello specifico quali azioni concrete mettere in atto per contrastarlo. Clicca qui per prenotare una prima sessione gratuita di career coaching.

Bossing sul lavoro: le principali conseguenze sui dipendenti

Il bossing sul lavoro è un fenomeno distruttivo che, oltre a compromettere l’ambiente lavorativo, incide profondamente sul benessere psicologico e fisico dei dipendenti coinvolti. L’analisi degli effetti che questo fenomeno provoca gettano luce sulle profonde conseguenze che il bossing può avere non solo sul lavoro ma anche sulla vita personale.

Effetti sulla salute mentale

Il bossing sul posto di lavoro può provocare numerosi disturbi psicologici, tra cui:

  • Stress e ansia cronici: la paura costante di essere umiliati, criticati o addirittura licenziati può portare a livelli elevati di stress e ansia, influenzando la capacità di concentrazione e la produttività
  • Depressione: la sensazione di impotenza e la costante negatività possono tradursi in depressione, rendendo difficile per i dipendenti trovare gioia anche nelle attività al di fuori del lavoro
  • Perdita di autostima: l’esposizione continua a comportamenti denigratori può erodere la fiducia in se stessi e la propria autostima, influenzando negativamente l’immagine personale e la percezione delle proprie capacità.

Effetti sulla salute fisica

Gli effetti del bossing sul lavoro non si limitano alla sfera mentale, ma possono manifestarsi anche a livello fisico:

  • Problemi del sonno: lo stress e l’ansia possono portare a insonnia o disturbi del sonno, compromettendo il benessere generale e la capacità di recupero
  • Sintomi psicosomatici: mal di testa cronici, dolori muscolari, problemi gastrointestinali e altri disturbi possono essere esasperati o innescati dallo stress lavorativo
  • Esaurimento: la costante pressione e l’ambiente negativo possono portare al burnout, una condizione di esaurimento fisico ed emotivo con conseguenze a lungo termine sulla salute.

Bossing sul lavoro: come distinguerlo da altri tipi di conflitti lavorativi

Identificare i segnali di allarme del bossing sul lavoro è essenziale per intervenire precocemente e prevenire danni maggiori al benessere dei dipendenti. Molti comportamenti tipici del bossing sul lavoro possono inizialmente sembrare gesti di leadership assertiva o conflitti lavorativi normali, ma è importante saperli distinguere per ciò che realmente sono: abusi di potere.

Come distinguere il bossing sul lavoro da altre tipologie di dinamiche o di conflitti sul lavoro? Innanzitutto, possiamo sicuramente affermare che, mentre il bossing sul lavoro è caratterizzato da un modello di comportamento persistente e dannoso, altri tipi di conflitti lavorativi possono essere occasionali e spesso risolvibili attraverso comunicazione e mediazione. Tra i criteri per distinguere il bossing sul lavoro da normali conflitti lavorativi rientrano:

  • Persistenza vs occasionalità: il bossing si manifesta come un comportamento costante e persistente nel tempo, non come un evento isolato o occasionale
  • Disequilibrio di potere: il bossing implica un chiaro disequilibrio di potere, poichè il datore di lavoro si arroga un’autorità smisurata ed ha un’influenza significativa sulle vittime, a differenza dei conflitti tra colleghi di pari livello
  • Impatto sul benessere: i comportamenti di bossing hanno un impatto diretto e negativo sul benessere fisico e mentale della vittima, oltre a compromettere la sua produttività e soddisfazione lavorativa
  • Assenza di obiettivi costruttivi: mentre i conflitti possono talvolta sorgere da differenze di opinioni con l’intento di migliorare il lavoro o i risultati, il bossing non ha obiettivi costruttivi ed ha lo scopo di sminuire o controllare il dipendente.

Bossing sul lavoro come comportarsi: strategie e consigli pratici

Affrontare il bossing sul lavoro richiede coraggio, resilienza e una strategia ben pianificata. Proteggere il proprio benessere mentale e fisico è, infatti, fondamentale, così come importante è documentare e affrontare questi comportamenti nocivi in modo costruttivo. Di seguito, alcuni consigli pratici su come comportarsi e proteggersi dal bossing sul lavoro:

1) Documenta ciò che ti accade

Documenta e riporta in un diario o altrove ogni episodio di bossing sul posto di lavoro, includendo date, orari, descrizioni dettagliate degli eventi, testimoni e qualsiasi altra comunicazione pertinente (e-mail, note, messaggi). Questa documentazione sarà fondamentale se deciderai di presentare un reclamo formale.

2) Prenditi cura di te

In presenza di un fenomeno come il bossing sul lavoro , è essenziale trovare strategie per preservare il proprio benessere. Scegli di praticare la meditazione, l’esercizio fisico, una dieta equilibrata e la ricerca di hobby e attività al di fuori del lavoro: sono tutti svaghi che possono aiutarti a gestire lo stress e a mantenere l’equilibrio.

3) Cerca supporto

Parla della tua situazione con colleghi di fiducia, amici o familiari. Considera anche il supporto di un professionista della salute mentale o di un esperto di carriera come un career coach. Sentirsi ascoltati e supportati è vitale.

4) Informati su diritti e risorse

Informati sui tuoi diritti come lavoratore dipendente e sulle politiche interne della tua azienda riguardanti il mobbing sul lavoro e il bossing. Questa conoscenza ti fornirà una base solida per agire.

Come affrontare il bossing sul lavoro in modo costruttivo

1) Comunicazione diretta

Se ti senti sicuro, considera la possibilità di affrontare il problema direttamente con il tuo datore di lavoro, mettendo in evidenza le conseguenze dannose che il suo comportamento arreca al tu lavoro e al tuo benessere. Molte volte, una conversazione aperta (soprattutto se dall’altra parte c’è un interlocutore disposto a comprendere ed ascoltare) può portare a cambiamenti positivi.

2) Utilizza canali formali

Se il comportamento persiste o non ti senti a tuo agio a discuterne direttamente, utilizza i canali formali disponibili. Questo può includere parlare con il reparto HR, il tuo sindacato, o qualsiasi altra figura di supporto designata all’interno della tua organizzazione.

3) Consulenza legale

In casi estremi o se non vedi miglioramenti, potrebbe essere necessario rivolgerti ad un consulente legale per comprendere le opzioni che hai a disposizione e proteggere i tuoi diritti.

4) Valuta altre opportunità

In alcune situazioni, potrebbe essere nel tuo migliore interesse cercare opportunità di lavoro altrove. La tua salute fisica e mentale rimangono sempre e comunque sicuramente la tua priorità.

Nessuno dovrebbe sentirsi impotente di fronte a un fenomeno come il bossing sul lavoro. Adottando strategie proattive per proteggere il tuo benessere e utilizzando i canali appropriati per affrontare il comportamento abusivo, è possibile trovare una via d’uscita da queste circostanze difficili. Se stai vivendo una situazione del genere e hai deciso di valutare altre opportunità di lavoro, affidati al supporto di un career coach di Jobiri, il primo consulente digitale intelligente basato su AI. L’esperienza di un esperto di carriera ti sarà d’aiuto per la condivisione dell’esperienza negativa che hai vissuto, ma ti permetterà anche di trovare rapidamente e facilmente un nuovo lavoro in linea con il tuo profilo. Che cosa aspetti? Prenota oggi stesso la tua prima consulenza gratuita di career coaching qui!

Bossing sul lavoro: il ruolo delle aziende nel prevenire e affrontare il fenomeno

Le aziende svolgono un ruolo fondamentale nel prevenire il bossing sul lavoro e nel promuovere un ambiente di lavoro sano, sereno e rispettoso. Attraverso politiche HR chiare, programmi di formazione e una cultura aziendale incentrata sul rispetto, è possibile mitigare ed eliminare del tutto pratiche come il bossing sul lavoro. Ecco alcune misure chiave che le aziende possono adottare.

1) Politiche HR e normative interne

  • Codice di condotta chiaro: stabilire un codice di condotta aziendale che definisca esplicitamente cosa viene considerato un comportamento inaccettabile e cosa no, inclusi esempi specifici di bossing. Questo codice dovrebbe essere comunicato a tutti i dipendenti all’atto dell’assunzione e periodicamente riaffermato
  • Canali di segnalazione sicuri: creare canali sicuri e confidenziali attraverso cui i dipendenti possono segnalare comportamenti di bossing sul lavoro senza timore di ritorsioni. Questi canali dovrebbero garantire l’anonimato e una gestione imparziale delle segnalazioni
  • Procedure di indagine e intervento: sviluppare procedure chiare per indagare sulle segnalazioni di bossing e intervenire in modo appropriato. Queste procedure dovrebbero garantire che le accuse siano prese sul serio e gestite con equità e trasparenza.

2) Programmi di formazione e sviluppo

  • Formazione sulla leadership: offrire programmi di formazione obbligatori per tutti i manager e i supervisori sulle competenze di leadership, inclusi moduli specifici su come evitare comportamenti di bossing sul posto di lavoro e promuovere un ambiente di lavoro positivo
  • Sensibilizzazione sul bossing: organizzare sessioni di formazione e sensibilizzazione per tutti i dipendenti sulle dinamiche del bossing, i suoi effetti e le strategie per affrontarlo. Questo aiuta a creare una cultura aziendale di maggiore consapevolezza e supporto
  • Sviluppo delle competenze emotive: integrare nei programmi di formazione aziendale lo sviluppo delle competenze emotive e interpersonali, come l’empatia, la comunicazione efficace e la gestione dei conflitti.

3) Promuovere una cultura aziendale positiva

  • Valorizzare rispetto, diversità e inclusione: promuovere attivamente valori aziendali basati sul rispetto reciproco, l’inclusione e la diversità. Questo può essere raggiunto attraverso iniziative specifiche, promozione della diversità e politiche di inclusione attiva
  • Feedback e revisioni regolari: implementare un sistema di feedback a 360 gradi che permetta ai dipendenti di valutare anonimamente la performance dei loro superiori. Questo può aiutare a identificare precocemente potenziali problemi di leadership e a intervenire in modo costruttivo
  • Promuovere il benessere dei dipendenti: offrire programmi di supporto al benessere dei dipendenti, come accesso a consulenza psicologica, flessibilità lavorativa e iniziative di team building, contribuisce a ridurre lo stress e a creare un ambiente di lavoro più sano.

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