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Modifiche alla norma su pensioni e riscatto della laurea
La manovra di dicembre 2025 ha portato all’attenzione della Commissione Bilancio del Senato un’importante normativa riguardante le pensioni e il riscatto della laurea. Dopo vivaci polemiche, il Governo ha annunciato una sostanziale correzione: le nuove regole, anziché applicarsi retroattivamente, avranno effetto solo per il futuro. Nessun lavoratore che ha già beneficiato del riscatto degli anni universitari vedrà cambiare la propria posizione previdenziale.
La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato che «qualsiasi modifica dovrà valere soltanto in prospettiva». L’emendamento dovrebbe essere rivisto per garantire la tutela dei diritti acquisiti da chi ha già riscattato la laurea. Questa scelta mira ad assicurare certezze agli oltre 590.000 lavoratori interessati dal prepensionamento.
In parallelo, la revisione della finestra mobile prevista dalla manovra solleva altri interrogativi. Dal 2032 la maturazione dei requisiti per la pensione anticipata avrà tempistiche progressivamente estese, riducendo l’impatto del riscatto della laurea per i nuovi richiedenti. Queste scelte riflettono una rinnovata attenzione agli equilibri del sistema previdenziale italiano.
L’annuncio delle modifiche rende ancora più attuali le questioni di occupabilità e progettazione di carriera. Per chi si inserisce nel mercato del lavoro dopo la laurea, è fondamentale valutare aspetti come employability e occupabilità, soprattutto di fronte a frequenti cambi normativi.
Reazioni politiche e sindacali alle nuove misure
Le reazioni da parte di Lega, partiti di opposizione e sindacati non si sono fatte attendere. Il Coordinatore Nazionale Dipartimenti Lega Armando Siri ha ribadito la netta contrarietà della Lega al testo riformulato, affermando che nessuna normativa dovrebbe mai elevare i parametri dell’età pensionabile o penalizzare chi ha esercitato il riscatto della laurea.
Il partito ha ufficialmente depositato un subemendamento per chiedere la soppressione della disposizione ritenuta ingiusta. Si contesta la logica della “finestra mobile” e dell’allungamento dei tempi di accesso al prepensionamento. Anche Cgil, Cisl e Uil hanno sollevato critiche forti definendo la norma “abnorme”.
Secondo Cgil, la nuova normativa rischiava di spostare l’età contributiva a 44 anni e 2 mesi entro il 2035 e di 46 anni e 9 mesi per chi ha riscattato la laurea. La Cisl parla di “misure pesanti ed incomprensibili” che gravano su chi ha già sostenuto sacrifici economici. Dal lato Uil si denuncia l’ulteriore rinvio dell’uscita dal mondo lavorativo.
Il tema della pianificazione della carriera professionale assume un ruolo sempre maggiore per i giovani laureati che intendono valorizzare le proprie competenze. Risulta fondamentale apprendere come identificare le parole chiave nel curriculum più rilevanti per rispondere ai cambi delle regole previdenziali.
Il dibattito parlamentare e conseguenze sulla manovra
Durante la sessione della Commissione Bilancio del Senato del 17 dicembre 2025, le discussioni si sono concentrate anche su altri emendamenti della manovra, tra cui il controverso pagamento dell’imposta di bollo da 500 euro sui trasferimenti di contante tra 5.000 e 10.000 euro. Tuttavia, l’emendamento proposto da Fratelli d’Italia è stato rapidamente ritirato.
Parallelamente, si va verso il ritiro delle modifiche relative alla rivalutazione dell’oro da investimento, presentate sia da Lega che da Forza Italia. Tali proposte avrebbero introdotto risorse stimate fino a 2 miliardi di euro, ma sono emerse numerose perplessità sui rischi associati.
Si lavora inoltre ad una potenziale riformulazione degli emendamenti riguardanti il condono edilizio e la sanatoria, in vista di un testo unico che possa mettere ordine tra le misure proposte. Il calendario dei lavori prevede sedute notturne per giungere ad un testo definitivo, con la discussione in Aula a Palazzo Madama fissata per il 22 e 23 dicembre 2025.
Lo scenario in Parlamento resta quindi piuttosto fluido, sia per le richieste di modifica alle norme, sia per la necessità di garantire coperture economiche adeguate. In questo contesto, per i giovani che si apprestano a inserirsi nel mondo del lavoro, conoscere cosa significa trovare lavoro dopo la laurea e aggiornarsi sulle riforme è diventato essenziale.
Iter di approvazione e prospettive future del sistema previdenziale
L’iter parlamentare della manovra si presenta particolarmente complesso, con la necessità di approvare le riforme in tempi stretti. Il testo definitivo dovrà essere licenziato dalla Camera dei Deputati entro il 30 dicembre 2025, dopo il passaggio al Senato previsto per il 22 e 23 dicembre. Nel frattempo, i lavori in Commissione Bilancio proseguono ad oltranza in attesa della nuova formulazione sulle pensioni.
Nonostante le difficoltà, il Governo punta a dar prova di capacità di dialogo e ascolto delle esigenze sociali. Restano però aperte molte incognite su come la riforma delle pensioni e il prepensionamento si tradurranno in pratica, soprattutto dopo l’abbandono della retroattività.
Nelle prossime settimane si attendono nuovi confronti all’interno delle Istituzioni e tra le parti sociali. L’obiettivo è di trovare soluzioni che garantiscano solidità al sistema previdenziale, tutelando al tempo stesso la situazione previdenziale di chi ha costruito la propria carriera o ne sta pianificando l’avvio.
Per chi desidera gestire al meglio la transizione verso il mondo del lavoro, resta cruciale acquisire informazioni aggiornate su tutte le fasi della carriera, dallo studio alle scelte contrattuali, tenendo conto dell’evoluzione normativa e delle opportunità, così da presentarsi come candidato perfetto.
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