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Oggigiorno, il successo di un’organizzazione dipende in gran parte da una gestione efficace della catena di approvvigionamento (supply chain). Uno degli attori chiave responsabili di questa gestione è il supply chain manager o responsabile della catena di approvvigionamento.
Il supply chain manager ricopre una posizione strategica e complessa all’interno di un’azienda, in quanto si occupa di garantire l’efficienza operativa, il flusso regolare delle merci e, in generale, la soddisfazione del cliente. Il ruolo del supply chain manager è multidisciplinare e richiede competenze in logistica, gestione degli approvvigionamenti, pianificazione e coordinamento.
Esploriamo nei prossimi paragrafi tutte le caratteristiche più importanti di questa figura professionale, focalizzandoci su:
- supply chain manager cosa fa
- le principali competenze di un supply chain manager
- come diventare supply chain manager
- supply chain manager stipendio
Supply chain manager cosa fa
Se ti stai chiedendo un supply chain manager cosa fa, partiamo proprio da questo. Tra le principali responsabilità di questa figura ci sono:
1) Pianificazione della domanda e dell’offerta
Il supply chain manager è responsabile della previsione della domanda futura dei prodotti o servizi dell’azienda. Utilizzando dati storici, trend di mercato, informazioni sulle promozioni pianificate e altri fattori influenti, il supply chain manager deve sviluppare una previsione accurata della domanda. Questa attività è essenziale per garantire che l’azienda disponga delle giuste quantità di prodotti o servizi per soddisfare i bisogni dei clienti senza incorrere in scorte eccessive o carenze.
2) Gestione degli approvvigionamenti
Il supply chain manager lavora a stretto contatto con i fornitori per assicurarsi che l’azienda riceva in modo tempestivo e affidabile le materie prime, i componenti o i prodotti finiti necessari per la produzione o la distribuzione. Questa attività svolta dal supply chain manager comporta la valutazione e la selezione di fornitori, la negoziazione di contratti, la gestione dei rapporti con i fornitori esistenti e la ricerca di nuove fonti di approvvigionamento per garantire la diversificazione e la riduzione dei rischi.
3) Logistica e distribuzione
Il supply chain manager cosa fa? Questa figura si occupa della progettazione e dell’ottimizzazione dei flussi logistici all’interno dell’azienda, attività che include la pianificazione delle rotte di trasporto, il monitoraggio delle spedizioni e la gestione di magazzini e centri di distribuzione. Un’efficace gestione logistica mira a ridurre i tempi di consegna, i costi di trasporto e gli sprechi, garantendo allo stesso tempo una consegna tempestiva e accurata ai clienti.
4) Gestione degli inventari
Una delle responsabilità chiave del supply chain manager è la gestione degli inventari. Si tratta di un’attività che consiste nel garantire che l’azienda mantenga il giusto livello di scorte, né troppo elevato (per evitare costi eccessivi di magazzino e obsolescenza) né troppo basso (per evitare carenze e perdite di vendite). Il supply chain manager deve, quindi, sviluppare modelli di riordino e politiche di gestione degli inventari per ottimizzare l’utilizzo delle risorse finanziarie e garantire la disponibilità dei prodotti quando necessario.
5) Ottimizzazione dei processi
Il supply chain manager è responsabile dell’ottimizzazione dei processi all’interno della catena di approvvigionamento. Ciò comporta l’analisi e il miglioramento dei flussi di lavoro, l’identificazione di inefficienze e il loro risanamento. L’implementazione di nuove tecnologie e sistemi informativi può essere cruciale per automatizzare processi e migliorare la visibilità e la tracciabilità dei flussi logistici.
6) Valutazione delle prestazioni
Il supply chain manager ha, inoltre, il compito di monitorare costantemente le prestazioni della supply chain. Utilizzando KPI (Key Performance Indicators) e metriche specifiche, questa figura valuta l’efficienza e l’efficacia delle operazioni, identifica le aree di miglioramento e sviluppa piani di azione correttivi per raggiungere gli obiettivi prefissati.
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Le principali competenze di un supply chain manager
Un supply chain manager deve possedere una combinazione di competenze tecniche, capacità gestionali e soft skills per svolgere con successo tutte le sue attività. Vediamo quali sono le principali skills che questa figura deve possedere:
1) Conoscenza della supply chain
Il supply chain manager deve avere una conoscenza approfondita di tutti gli aspetti della supply chain, compresi i processi di approvvigionamento, la gestione degli inventari, la logistica, la distribuzione e la pianificazione della domanda e dell’offerta.
2) Competenze tecniche
La capacità di analizzare dati e informazioni è fondamentale per prendere decisioni informate sulla gestione della supply chain. Il supply chain manager deve, quindi, essere in grado di utilizzare strumenti e tecniche analitiche per identificare tendenze, prevedere la domanda e valutare le prestazioni. L’uso di sistemi informativi e software per la gestione della supply chain è sempre più comune. Il supply chain manager dovrebbe essere a suo agio nell’utilizzare strumenti tecnologici e comprendere i vantaggi che possono offrire per ottimizzare le operazioni.
3) Pianificazione
La capacità di pianificare in modo strategico è essenziale per bilanciare la domanda e l’offerta, ottimizzare gli inventari e garantire un flusso efficiente delle merci.
4) Ottime capacità relazionali
Un buon supply chain manager, poi, deve avere competenze di gestione delle relazioni con i fornitori, inclusa la capacità di negoziare contratti, monitorare le prestazioni dei fornitori e gestire situazioni di conflitto.
5) Leadership
Essendo una figura di spicco all’interno dell’azienda, il supply chain manager deve possedere un’ottima capacità di leadership e quindi essere in grado di motivare il team e guidare gli sforzi verso il comune obiettivo di raggiungere gli obiettivi della supply chain.
6) Gestione del cambiamento
La supply chain è un ambiente in continua evoluzione. E’ importante, quindi, che il supply chain manager sia flessibile e in grado di adattarsi ai cambiamenti del mercato, della tecnologia e delle esigenze dei clienti.
7) Gestione del rischio
La capacità di identificare e gestire i rischi associati alla supply chain è fondamentale per garantire la continuità operativa e la resilienza dell’azienda.
Come diventare supply chain manager
Dopo aver visto il supply chain manager cosa fa e quali sono le sue principali skills, focalizziamo l’attenzione su come diventare supply chain manager e su quali sono, quindi, i principali percorsi di studio che puoi scegliere per ricoprire questo ruolo:
1) Laurea in ingegneria
Una prima opzione percorribile per diventare supply chain manager è la laurea in ingegneria, un percorso di studio che permette di approfondire tematiche quali la gestione dei processi, analisi dei dati e modellazione, tecnologia e sistemi informativi, ecc.
2) Laurea in economia
Nonostante la laurea in economia sia piuttosto generica, questa può essere comunque un’ottima scelta per diventare un supply chain manager. Tra le tematiche affrontate in questo percorso di studio e che possono essere applicate alla gestione della supply chain ci sono analisi e statistica, gestione delle operazioni e logistica, finanza e contabilità, economia aziendale.
3) Master
Oltre alla laurea, può essere molto utile scegliere di seguire un master, per esempio, in supply chain management o un MBA con una specializzazione in supply chain. Si tratta di due opzioni preziose che servono a te che vuoi diventare supply chain manager per sviluppare ulteriormente le competenze manageriali e per comprendere a fondo le dinamiche aziendali. Sicuramente la scelta di un master aiuta maggiormente i candidati a distinguersi con più facilità nell’attuale mercato del lavoro.
Supply chain manager stipendio
Per quanto riguarda, infine, il supply chain manager stipendio, quest’ultimo per una figura junior si aggira intorno ai 35.000/40.000 euro lordi annui. Per un supply chain manager senior, invece, lo stipendio oscilla tra 45.000 e i 70.000 euro e oltre.
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