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Il contagio da Coronavirus è partito da Wuhan e ha continuato a diffondersi, infettando oltre 2.165.500 persone in tutto il mondo finora. Il virus ha raggiunto anche l’Italia, con più di 168.941 contagi (per i dati aggiornati clicca qui). La forte diffusione del virus ha scatenato il timore di una recessione economica, il crollo delle borse e una contrazione del mercato del lavoro. Abbiamo esaminato quali siano in Italia le professioni a rischio Coronavirus. Il database sulle professioni realizzato dall’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP) include informazioni per 800 occupazioni analizzate su oltre 300 variabili tra cui attività, competenze e condizioni di lavoro.
Abbiamo esaminato vari fattori che potrebbero rendere una particolare professione più a rischio di contagio: il rischio di esposizione a malattie e infezioni, la vicinanza fisica con altre persone, il
contatto diretto con il pubblico e la frequenza di lavoro in un luogo controllato dal punto di vista ambientale.
Medici, infermieri e soccorritori sono da sempre i più a rischio in caso di focolai epidemici. Ma oltre a questi gruppi di occupazioni, sono tante le professioni a rischio Coronavirus, che potrebbero essere a rischio di contrarre o diffondere il contagio.
Quali sono le professioni a rischio Coronavirus?
Medici ed Infermieri
Professionisti come dottori, infermieri, medici di famiglia, terapisti e molte altre specializzazioni legate all’ambito sanitario dominano la cima della lista di lavori con frequente esposizione a malattie e infezioni. Questi professionisti lavorando in stretta vicinanza con altre persone, aumentano il rischio di essere contagiati.
Le persone che lavorano negli ospedali o in altri contesti sanitari potrebbero affrontare una grande esposizione al Coronavirus in caso di epidemia più ampia. Come riporta il Corriere della Sera, oltre 3.000 operatori sanitari in Cina sono stati infettati dal virus COVID-19.
Soccorritori, vigili del fuoco e agenti di polizia
Soccorritori, vigili del fuoco, paramedici, conducenti di ambulanze e agenti di polizia sono i primi ad affrontare un focolaio epidemico insieme a medici ed infermieri.
Come per la prima categoria di occupazioni, i soccorritori tendono ad avere un alto rischio di esposizione a malattie ed infezioni. Secondo l’INAPP anche agenti di polizia, vigili del fuoco, conducenti di ambulanze e gli assistenti sociali sono in cima alla lista delle occupazioni dove è richiesto un forte contatto con il pubblico.
Personale a contatto con il pubblico nel settore dei servizi
Le persone che producono e servono cibo, consegnano merci e lavorano nei supermercati o nei negozi al dettaglio potrebbero subire gravi conseguenze a causa di un focolaio da Coronavirus. Parrucchieri, estetisti, personale nei fast food, fisioterapisti o preparatori atletici lavorano a stretto contatto fisico con i loro clienti e colleghi. Venditori, concierge, receptionist, cassieri, camerieri, corrieri, lavorano tutti direttamente con il pubblico e ciò li rende professioni a rischio Coronavirus.
Operai, artigiani e professioni non qualificate
Sempre più aziende stanno prendendo precauzioni contro il coronavirus, inclusa l’attivazione di modalità di
lavoro flessibili come lo smart working per mitigare la diffusione della malattia. Ma non tutte le professioni permettono questo grado di flessibilità.
Operai, artigiani, facchini, addetti al carico/scarico merci e altre professioni a forte intensità di lavoro manuale potrebbero non avere le risorse o le opzioni per lavorare da casa (“Cosa posso fare se la scuola di mio figlio è chiusa e non posso permettermi di lavorare da casa?”) e potrebbero dover affrontare decisioni difficili.
Professioni nel settore del trasporto persone
Aerei, treni, bus sono spazi chiusi, spesso affollati e rappresentano quindi luoghi che potrebbero contribuire alla diffusione del coronavirus. Gli assistenti di volo, i piloti delle compagnie aeree, gli autisti o il personale di treni, bus e navi, lavorando a stretto contatto con i passeggeri rientrano nell’elenco dei lavori con un rischio di esposizione a malattie e infezioni.
Niente panico: “Aiutiamoci l’un con l’altro”
“Aiutiamoci l’un con l’altro” è il video di Amadeus con i consigli per ridurre il rischio Coronavirus. Il Ministero della Salute, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha lanciato la campagna per prevenire il contagio da Coronavirus. Ecco le buone pratiche quotidiane che aiutano a contenere il rischio:
Job Coach e Copywriter con grande esperienza nel settore lavoro e digital, Federica ha un background umanistico combinato a competenze tecniche di career advisory, marketing e comunicazione. Esperta di carriera e nello sviluppo di contenuti per fare scelte professionali vincenti, Federica è in grado di trasformare concetti complessi in messaggi chiari e utili per vivere la propria professionalità in maniera più appagante.