addetta alle politiche attive del lavoro

Le politiche del lavoro comprendono azioni e iniziative economiche, fiscali e sociali che influenzano la domanda e l’offerta di lavoro, nonché l’interazione tra le due. L’obiettivo primario di questi interventi è tutelare l’occupazione collettiva.

Le azioni dei governi nell’ambito delle politiche per il lavoro si dividono in due grandi macro categorie: le politiche attive del lavoro (PAL) e le politiche passive per il lavoro. Mentre le prime misure si riferiscono ad una serie di azioni volte a migliorare l’accesso al mercato del lavoro per i disoccupati e in generale al corretto funzionamento del mercato del lavoro, le ultime hanno l’obiettivo di garantire una fonte di reddito alle persone che restano senza lavoro  (ad esempio, il sussidio di disoccupazione).

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Gli obiettivi delle Politiche Attive del Lavoro

L’ente deputato alla promozione e al controllo delle politiche del lavoro è ANPAL – Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro e sono entrate in vigore alla fine del settembre 2015 con il D.Lgs. 150/2015, uno degli ultimi decreti del cosiddetto “Jobs Act”.

I programmi di politiche attive del lavoro quindi, rispetto a quelle passive, hanno il compito di favorire l’incontro tra domanda e offerta nel mercato del lavoro, con una serie di attività gestite a livello nazionale o regionale.

La normativa può essere complicata e non è sempre facile per una persona disoccupata capire se può beneficiare di queste misure. Bisogna considerare fattori come l’età, da quanto tempo si è disoccupati, e altre caratteristiche sociali o anagrafiche. Non da ultimo bisogna considerare la Regione di residenza, dato che spesso i programmi a sostegno dell’occupazione variano a secondo del territorio di riferimento.

Chi sono i beneficiari principali delle politiche attive per il lavoro

Le politiche attive per il lavoro si rivolgono a disoccupati o persone sottoccupate (lavoratori che hanno un impiego ma vorrebbero lavorare di più, ad esempio perché lavorano part-time ma desiderano un full-time), inattivi, persone alla ricerca di un primo impiego o lavoratori appartenenti alle categorie protette.

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L’obiettivo di queste attività e migliorare l’occupabilità delle persone disoccupate, per favorire il reinserimento veloce all’interno del mercato del lavoro.

Tra i soggetti beneficiari delle PAL troviamo:

  • Giovani nella fascia di età 15 -24 anni (prioritari) e giovani nella fascia età 25 – 29 anni inoccupati o disoccupati (destinatari del progetto Garanzia Giovani).
  • Persone disoccupate in possesso del Naspi (nuova assicurazione sociale per l’impiego) da almeno 4 mesi.
  • Disoccupati Over 50.
  • Donne (in riferimento all’ambito di tutela alle pari opportunità).
  • Categorie protette, svantaggiate e ultra-svantaggiate.
  • Lavoratori che sono sospesi dal lavoro: CIG in deroga, CIG Straordinaria o Procedura concorsuale.
  • Disoccupati adulti.
  • Immigrati.
  • Lavoratori in mobilità.

Se desideri conoscere meglio i servizi di Jobiri o capire se potresti beneficiare delle misure di politiche attive del lavoro, contattaci e ti risponderemo il prima possibile.

Esempi pratici di attività svolte nell’ambito delle PAL

  • Consulenza e assistenza nell’attività di accompagnamento al lavoro. Rientrano in questa categoria attività di orientamento professionale, bilancio competenze, revisione del Curriculum, tramite un supporto personalizzato e diretto con la persona disoccupata o in piccoli gruppi. Queste attività sono particolarmente efficaci per i lavoratori che sono da poco rimasti disoccupati.
  • Training e formazione professionale. Gli effetti della formazione professionale sono particolarmente positivi nel lungo periodo, e indicati per i disoccupati che intendono riqualificarsi o cambiare settore lavorativo.
  • Tirocinio o stage. Sono misure volte a facilitare la transazione dalla scuola al mercato del lavoro, rivolte principalmente a neo diplomati o neo laureati. L’azienda presso cui il lavoratore svolgerà il tirocinio o stage deve mettere a disposizione un tutor, ovvero una persona incaricata di trasferire allo stagista le conoscenze e le competenze richieste dal piano formativo.

Cercare lavoro quando si è disoccupati non è semplice, e spesso ci si trova a fronteggiare diversi pregiudizi da parte delle aziende. Il datore di lavoro potrebbe chiedersi: perché questa persona è disoccupata? È stata licenziata? Non ha abbastanza esperienza o competenze?

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