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Il Giappone rappresenta una delle economie più avanzate al mondo, un affascinante mix di tradizione millenaria e innovazione tecnologica all’avanguardia. Negli ultimi anni, il Paese del Sol Levante ha aperto sempre più le sue porte ai professionisti stranieri, creando un ecosistema favorevole per chi desidera lavorare in Giappone. Con un tasso di disoccupazione tra i più bassi al mondo (appena il 2,5% nel 2024) e una popolazione che invecchia rapidamente, le opportunità per i talenti internazionali sono in continua crescita.
Questo articolo è una guida completa per chi sogna di trasferirsi e lavorare in Giappone, analizzando ogni aspetto essenziale: dalle procedure burocratiche ai settori più promettenti, dai consigli pratici alle sfide culturali da affrontare. Che tu sia un professionista esperto, un neolaureato o semplicemente affascinato dalla cultura giapponese, questa guida ti fornirà tutte le informazioni necessarie per intraprendere questo entusiasmante percorso professionale e di vita.
Perché lavorare in Giappone
La decisione di vivere e lavorare in Giappone può trasformare radicalmente la tua carriera e la tua vita. Ecco i principali vantaggi che rendono questa scelta così attraente:
1) Opportunità professionali uniche
Il Giappone ospita alcune delle aziende più innovative e prestigiose al mondo, dalle multinazionali tecnologiche come Sony, Nintendo e Toyota, a startup emergenti che stanno rivoluzionando settori come l’intelligenza artificiale, la robotica e le energie rinnovabili. La carenza di manodopera causata dall’invecchiamento della popolazione ha creato una domanda crescente di talenti stranieri qualificati, con competenze linguistiche e tecniche specifiche.
2) Qualità della vita e sicurezza
Il Giappone vanta uno dei più alti standard di vita al mondo. I tassi di criminalità sono estremamente bassi, le infrastrutture pubbliche sono efficienti e moderne, e il sistema sanitario è all’avanguardia. Le città sono pulite e ben organizzate, con un eccellente equilibrio tra natura e ambiente urbano. La sensazione di sicurezza e tranquillità che si respira anche nelle grandi metropoli come Tokyo è un fattore determinante per molti espatriati che scelgono di stabilirsi qui a lungo termine.
3) Stipendi e benefici competitivi
Gli stipendi in Giappone, specialmente nelle grandi città e nei settori ad alta specializzazione, sono generalmente competitivi. Le aziende giapponesi offrono spesso pacchetti di benefici attraenti che possono includere bonus semestrali significativi, assicurazione sanitaria complementare, sussidi per l’alloggio, abbonamenti ai trasporti pubblici e programmi di formazione continua.
4) Immersione culturale e crescita personale
Lavorare in Giappone significa immergersi in una cultura ricca e affascinante, con oltre 2000 anni di storia. Questa esperienza offre l’opportunità unica di apprendere una nuova lingua, sviluppare una mentalità globale, acquisire competenze interculturali sempre più richieste nel mercato del lavoro internazionale ed espandere la propria rete professionale in Asia.
Requisiti fondamentali per trasferirsi in Giappone
Per realizzare il sogno di lavorare in Giappone, è fondamentale conoscere i requisiti basilari e pianificare con anticipo. Ecco gli elementi essenziali di cui avrai bisogno:
Visti lavorativi: tipologie e requisiti
Il sistema dei visti giapponesi è strutturato in base alle qualifiche professionali e al tipo di lavoro. Le principali categorie di visto per lavoratori includono il Visto Ingegnere/Specialista in Scienze Umanistiche/Servizi Internazionali per professionisti qualificati con laurea o esperienza equivalente; il Visto Insegnante di Lingue specifico per insegnanti di lingue straniere; il Visto Artista/Intrattenimento per performer, artisti, atleti professionisti; il Visto Altamente Qualificato con percorso accelerato alla residenza permanente per professionisti con competenze rare; e il Visto Working Holiday disponibile per cittadini di paesi specifici, che permette di lavorare per un anno (disponibile per italiani dai 18 ai 30 anni).
Per ottenere un visto lavorativo, generalmente è necessario avere un’offerta di lavoro da un’azienda giapponese, possedere qualifiche rilevanti (solitamente almeno una laurea) e dimostrare competenze pertinenti al ruolo.
Conoscenza della lingua giapponese
Sebbene in alcuni settori internazionali sia possibile lavorare utilizzando principalmente l’inglese, la conoscenza del giapponese rappresenta un vantaggio significativo e in molti casi è un requisito imprescindibile. I livelli di competenza linguistica in Giappone sono misurati attraverso il Japanese Language Proficiency Test (JLPT), che va dal livello N5 (base) al livello N1 (avanzato).
Per la maggior parte dei lavori aziendali in contesti giapponesi, è consigliabile raggiungere almeno il livello N2, mentre per posizioni in aziende internazionali o startup tecnologiche, potrebbe essere sufficiente un livello N3 o N4 accompagnato da ottima padronanza dell’inglese.
Qualifiche professionali riconosciute
Alcuni settori professionali in Giappone richiedono specifiche certificazioni riconosciute dalle autorità giapponesi. Ad esempio, professioni mediche e sanitarie, servizi legali, architettura e ingegneria civile, contabilità e finanza regolamentata necessitano di particolari qualifiche. È importante verificare in anticipo se la tua qualifica professionale è riconosciuta in Giappone o se sono necessari esami supplementari o procedure di convalida.
Documenti necessari
Per prepararti al trasferimento, dovrai raccogliere un passaporto valido con almeno un anno di validità rimanente, certificati di laurea e transcript accademici, lettere di referenze da precedenti datori di lavoro, certificato di stato civile (se applicabile), certificato di penalità (casellario giudiziale) e foto formato tessera con specifiche giapponesi.
Lavorare in Giappone: i settori più produttivi e richiesti
Conoscere i settori più dinamici dell’economia giapponese è fondamentale per individuare le migliori opportunità di lavoro in Giappone. Ecco i campi che offrono le prospettive più promettenti:
Tecnologia e IT
Il Giappone è alla continua ricerca di talenti nel settore tecnologico, con una domanda particolarmente elevata per sviluppatori software (soprattutto per AI, cloud computing, cybersecurity), data scientist, ingegneri IoT, esperti di blockchain e fintech e UX/UI designer con competenze internazionali. Le aziende giapponesi stanno investendo massicciamente nella trasformazione digitale, creando numerose opportunità per professionisti IT con una prospettiva globale.
Insegnamento dell’inglese
L’insegnamento dell’inglese rimane una delle porte d’ingresso più accessibili per lavorare in Giappone. Le opportunità includono il Programma JET (Japan Exchange and Teaching), le scuole di lingua private (eikaiwa), l’insegnamento nelle scuole internazionali e le lezioni aziendali per professionisti. I requisiti minimi generalmente includono una laurea in qualsiasi disciplina e la madrelingua inglese (o un livello equivalente certificato). Per chi è alle prime esperienze, può essere un ottimo punto di partenza per vivere e lavorare in Giappone.
Finanza e servizi bancari
Con Tokyo che si conferma tra i principali centri finanziari mondiali, il settore offre interessanti opportunità per professionisti con competenze in investment banking, gestione patrimoniale, fintech, compliance internazionale e analisi di rischio. La conoscenza del giapponese è particolarmente apprezzata, ma esistono anche nicchie dove l’inglese è la lingua principale.
Turismo e ospitalità
Con il boom turistico che il Giappone sta vivendo nel post-pandemia, il settore dell’ospitalità è in forte espansione. Ci sono opportunità negli hotel internazionali, come guide turistiche multilingue, nella gestione di esperienze culturali, nel marketing turistico internazionale e nei servizi di concierge di lusso. La capacità di parlare più lingue (italiano, inglese e giapponese) rappresenta un vantaggio significativo in questo settore.
Settore manifatturiero
Nonostante l’automazione crescente, il Giappone mantiene una forte tradizione manifatturiera con opportunità per ingegneri meccanici ed elettronici, specialisti in controllo qualità, manager della catena di approvvigionamento, designer industriali ed esperti in sostenibilità e produzione verde.
Come trovare lavoro in Giappone
La ricerca di opportunità per lavorare in Giappone richiede un approccio strategico. Ecco le principali modalità per individuare e candidarsi alle posizioni aperte:
Ricerca dall’estero vs. ricerca in loco
La ricerca dall’estero è più sicura dal punto di vista economico e permette di arrivare in Giappone con visto e contratto già pronti, ma offre meno possibilità di networking diretto e richiede generalmente tempistiche più lunghe. La ricerca in loco, possibile con visto turistico (90 giorni) o Working Holiday, offre maggiori opportunità di networking e colloqui di persona, dimostra impegno e determinazione ai potenziali datori di lavoro, ma richiede un investimento iniziale per soggiorno e mantenimento.
Piattaforme di ricerca lavoro specifiche
Le principali risorse online per trovare lavoro in Giappone includono Daijob.com, specializzata in posizioni bilingui; CareerCross, focalizzata su professionisti stranieri; GaijinPot Jobs, con un’ampia gamma di offerte per espatriati; LinkedIn Japan, con crescente presenza di aziende giapponesi; Wantedly, popolare tra startup e aziende innovative; e Robert Walters Japan per posizioni di medio-alto livello.
Networking e fiere del lavoro
Il networking rimane uno strumento potente per chi cerca di trasferirsi e lavorare in Giappone. È possibile partecipare a fiere del lavoro internazionali (sia online che in presenza), eventi di networking professionale nelle principali città giapponesi, gruppi LinkedIn specifici per settore e per espatriati in Giappone, associazioni professionali di categoria e alumni network delle università giapponesi.
Agenzie di recruiting specializzate
Affidarsi a recruiter specializzati può facilitare notevolmente la ricerca. Agenzie come Michael Page Japan, Hays Japan, Morgan McKinley, JAC Recruitment e Pasona hanno una conoscenza approfondita del mercato locale e possono guidarti attraverso l’intero processo di candidatura e assunzione.
Lavorare in Giappone: il processo di candidatura e assunzione
Il processo di selezione per lavorare in Giappone presenta peculiarità culturali e procedurali che è bene conoscere per aumentare le probabilità di successo.
CV in stile giapponese (Rirekisho)
Il curriculum tradizionale giapponese, noto come Rirekisho, segue un formato standardizzato molto diverso da quello occidentale, con una struttura cronologica rigorosa, foto formato tessera obbligatoria, informazioni personali dettagliate, enfasi su educazione e cronologia lavorativa completa, e meno spazio per soft skill e obiettivi di carriera. Per posizioni in aziende internazionali, è generalmente accettato un CV in stile occidentale in inglese, ma è consigliabile avere anche una versione in formato Rirekisho per aziende più tradizionali.
Colloqui di lavoro: cosa aspettarsi
I colloqui di lavoro in Giappone tendono ad essere più formali rispetto agli standard occidentali. È fondamentale la puntualità assoluta (arrivare 10-15 minuti prima), l’abbigliamento formale (completo scuro per uomini, tailleur per donne), l’inchino formale all’ingresso e all’uscita, il linguaggio rispettoso e tono moderato. Sono comuni domande dettagliate sulla cronologia lavorativa, mentre c’è meno enfasi sulle domande comportamentali o situazionali. Nelle aziende più internazionali, il processo può includere anche assessment center, test attitudinali o prove pratiche.
Negoziazione delle condizioni lavorative
La negoziazione salariale in Giappone è generalmente meno diretta rispetto all’Occidente. I pacchetti retributivi sono spesso standardizzati in base a età ed esperienza, la contrattazione aggressiva può essere vista negativamente, ed è meglio discutere di benefici complessivi piuttosto che solo di stipendio base. È importante informarsi in anticipo sugli standard di mercato per il proprio ruolo. Per professionisti stranieri altamente qualificati, c’è generalmente più flessibilità negoziale, soprattutto nelle aziende internazionali.
Vivere e lavorare in Giappone: aspetti pratici
Una volta ottenuto il lavoro, è fondamentale organizzare gli aspetti logistici per vivere e lavorare in Giappone serenamente.
Trovare alloggio
Il mercato immobiliare giapponese presenta alcune particolarità come il key money (reikin), una somma non rimborsabile equivalente a 1-2 mesi di affitto da pagare al proprietario; il deposito cauzionale, generalmente 1-2 mesi di affitto; e la garanzia, spesso è richiesto un garante giapponese (molte aziende offrono questo servizio ai dipendenti stranieri). Inoltre, gli appartamenti nelle grandi città tendono ad essere molto più piccoli rispetto agli standard occidentali.
Le principali opzioni di alloggio includono appartamenti privati, una soluzione a lungo termine che richiede garanzie e depositi significativi; share house, un’opzione economica e flessibile, ideale per i primi mesi; Leo Palace e altri serviced apartments, ammobiliati e con contratti flessibili, perfetti per la transizione e UR Apartments, gestiti dal governo, che non richiedono key money o garante.
Sistema sanitario
Il Giappone vanta un sistema sanitario universale di alta qualità. È obbligatorio iscriversi al National Health Insurance (NHI) o all’assicurazione aziendale. Il sistema copre il 70% delle spese mediche. Gli ospedali e le cliniche hanno standard elevati, ma ci possono essere alcune barriere linguistiche, soprattutto fuori dalle grandi città. È consigliabile identificare in anticipo strutture mediche con personale multilingue nella propria area.
Sistema fiscale
Il sistema fiscale per chi sceglie di trasferirsi e lavorare in Giappone prevede un’imposta sul reddito progressiva (da 5% a 45%), tasse residenziali locali, contributi previdenziali obbligatori e convenzioni contro la doppia imposizione con molti paesi. Durante il primo anno fiscale in Giappone (che va da aprile a marzo), gli espatriati possono godere di alcune esenzioni fiscali.
Trasporti e mobilità
Il sistema di trasporto pubblico giapponese è estremamente efficiente e puntuale, capillare nelle aree urbane, relativamente costoso (molte aziende offrono sussidi), ma un po’ complesso da navigare inizialmente. Nelle grandi città come Tokyo, possedere un’auto è generalmente superfluo e costoso, mentre può essere più utile in aree rurali o città più piccole.
Costo della vita nelle principali città
Il costo della vita varia significativamente in base alla località. Tokyo è tra le città più costose al mondo, soprattutto per gli affitti. Osaka e Nagoya hanno costi più contenuti rispetto a Tokyo (circa 20-30% in meno). Le città di medie dimensioni offrono un ottimo equilibrio tra qualità della vita e costi, mentre le aree rurali sono decisamente più economiche, ma con meno opportunità lavorative per stranieri.
Studiare e lavorare in Giappone
Per molti, l’ingresso nel mondo del lavoro giapponese avviene attraverso percorsi di studio. Ecco come combinare studio e lavoro in Giappone:
Programmi di studio che permettono lavoro part-time
Con un visto da studente in Giappone, è possibile lavorare fino a 28 ore settimanali (40 durante le vacanze). Si può frequentare scuole di lingua giapponese (visto studente per 1-2 anni), università giapponesi (corsi di laurea e master, anche in inglese), programmi di scambio internazionale e tirocini formativi. Questa formula permette di migliorare il giapponese, sostenere parzialmente le spese di soggiorno, acquisire esperienza lavorativa locale e costruire un network professionale.
Transizione da studente a lavoratore
Il passaggio da visto studente a visto lavorativo è relativamente agevole in Giappone, se si trova un impiego pertinente al proprio percorso di studi. I vantaggi di questo percorso includono una maggiore facilità nel trovare lavoro essendo già sul territorio, la conoscenza della lingua e della cultura acquisita durante gli studi, la possibilità di partecipare alle job fair universitarie riservate agli studenti e periodi di ricerca lavoro estesi per i laureati in università giapponesi.
Opportunità post-laurea
Dopo la laurea in un’università giapponese, è possibile ottenere un visto speciale per la ricerca di lavoro della durata di 6-12 mesi. Durante questo periodo, è possibile partecipare al tradizionale processo di “shushoku katsudo” (ricerca lavoro), fare networking e colloqui senza le limitazioni del visto studente e lavorare part-time mentre si cerca un impiego a tempo pieno.
Lavorare in Giappone: sfide culturali e come superarle
Lavorare in Giappone significa affrontare un ambiente professionale con dinamiche uniche. Ecco le principali sfide e come gestirle efficacemente.
1) Differenze nell’ambiente lavorativo
L’ambiente di lavoro giapponese presenta alcune caratteristiche distintive come una gerarchia rigida con grande rispetto per anzianità e posizione, il consenso di gruppo con decisioni che richiedono spesso l’approvazione di molti stakeholder, la dedizione totale con aspettativa di ore di lavoro estese e lealtà all’azienda e una formalità elevata con protocolli precisi nelle interazioni professionali.
Per adattarsi efficacemente è consigliabile osservare attentamente le dinamiche prima di agire, rispettare la gerarchia senza rinunciare completamente al proprio stile, essere pazienti con i processi decisionali e trovare un equilibrio tra adattamento e autenticità.
2) Comunicazione efficace
La comunicazione in contesti professionali giapponesi è spesso indiretta e implicita, attenta a preservare l’armonia, rispettosa della gerarchia e non conflittuale. Alcuni consigli pratici includono imparare a leggere tra le righe, utilizzare un approccio indiretto nel dare feedback, prestare attenzione al linguaggio non verbale, evitare confronti diretti in pubblico e utilizzare il “nemawashi” (costruzione informale del consenso) prima delle riunioni formali.
3) Equilibrio vita-lavoro
Trovare un equilibrio tra vita professionale e personale può essere una sfida a causa della cultura delle lunghe ore lavorative, dell’importanza dei “nomikai” (uscite dopo lavoro), delle ferie spesso non utilizzate completamente e della pressione per conformarsi alle norme del gruppo. Alcune strategie per un equilibrio sano includono stabilire confini chiari fin dall’inizio, eccellere nel proprio ruolo per guadagnare flessibilità, scegliere aziende con cultura più internazionale e partecipare selettivamente agli eventi sociali aziendali.
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