Il fenomeno del “Job creep”: cos’è e cosa comporta? - Jobiri

Viene chiamato “job creep o “work creep” il fenomeno che sta serpeggiando in Italia soprattutto tra professionisti con un certo bagaglio di esperienze alle spalle. “Job creep” significa letteralmente “lavoro serpeggiante o strisciante”: si tratta di un fenomeno che, nato nel 2000 e scomparso poi con la crisi finanziaria del 2008, sta ritornando in voga più potente che mai.

A parlare del ritorno del job creep sono stati i media inglesi che hanno appunto messo in evidenza una diffusione nuovamente ampia del work creep, diffusione che ora sta interessando anche il nostro Paese.

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Data la diffusione sempre più capillare del fenomeno del job creep, esploreremo la tematica nei prossimi paragrafi, focalizzandoci su creep significato e creeper significato, quali sono i sintomi più comuni del job creep, quali le conseguenze e le principali soluzioni per attenuare il job creep.

Job creep: in cosa consiste?

Se ti stai chiedendo “creep significato”, “creeper significato”, “significato creep” o “in cosa consiste il job creep”, risolviamo subito tutti i tuoi dubbi. Come detto prima, il termine “job creep” significa “lavoro strisciante”: che cosa si intende con questa espressione?

Concretamente, il job creep consiste nella tendenza a voler fare sempre di più sul lavoro, con l’obiettivo di ricevere riconoscimenti e promozioni. In altre parole, i professionisti che mettono in atto il job creep sono coloro che si rendono sempre e volontariamente disponibili a lavorare, anche fuori dall’orario di lavoro, la sera e nei weekend.

Detto in altre parole, il job creep è quel fenomeno che si verifica in ambito lavorativo quando le responsabilità di un dipendente iniziano a espandersi oltre il loro ruolo originale o le aspettative iniziali, senza un adeguato aumento della retribuzione o del riconoscimento. Questa tendenza può essere sia sottile che graduale, e questa caratteristica la rende difficile da identificare e affrontare fino a quando non ha già avuto un impatto significativo sul benessere del dipendente.

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Alla base della diffusione di questo fenomeno c’è sicuramente la pandemia del 2020 che ha riportato in auge lo smartworking e modalità di lavoro ibride che, sostanzialmente, agevolano l’iperconnessione e la possibilità di non staccare mai veramente dalle proprie attività lavorative.

Job creep: quali sono i “sintomi”?

A proposito del creeper significato, i job creeper sono appunto,  quei lavoratori che sono disposti a fare sempre di più, senza limiti di orari. Infatti, per i professionisti che vivono questa situazione, non esistono più le consuete 8 ore di lavoro al giorno per 5 giorni: esiste solo il desiderio di lavorare dicendo “si” a qualunque richiesta.

Questa eccessiva disponibilità viene messa in pratica soprattutto al fine di ottenere riconoscimenti (che sono nella maggior parte dei casi minimi) e approvazione da parte del capo. E’ utile anche sottolineare che alla base di questa tendenza c’è un forte interesse del dipendente nei confronti dell’azienda e/o del settore in cui sta lavorando.

Come si evince da quanto detto sopra, dunque, il job creep è un lavoro definito strisciante perchè si insinua nella vita dei professionisti in maniera tale da non creare più confini tra vita privata e vita professionale. A differenza del workaholism, la dipendenza da lavoro che colpisce maggiormente i manager provocando in loro un senso di vuoto quando sono lontani dal pc, il job creep è, al contrario, una tendenza messa in atto per raggiungere degli obiettivi.

Peccato, però, che questi obiettivi, ossia promozioni o riconoscimenti, nella maggior parte dei casi non vengono per niente o scarsamente raggiunti, lasciando i dipendenti in balia di una vita professionale non sana.

I principali “sintomi”, dunque, per riconoscere il job creep sono i seguenti:

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1) Incremento graduale delle responsabilità

Il job creep avviene quando a un impiegato vengono assegnate progressivamente più mansioni o progetti di quanto previsto dal suo ruolo iniziale. Spesso, questo incremento di responsabilità non è accompagnato da un adeguato aumento di retribuzione o avanzamento di carriera.

2) Aspettative non chiare

Un altro aspetto del job creep è rappresentato dall’ambiguità riguardo alle aspettative del datore di lavoro. Senza linee guida chiare, i dipendenti possono sentirsi obbligati a superare i limiti del proprio ruolo per soddisfare le richieste non espresse o implicite dei loro datori di lavoro.

3) Progressiva perdita di equilibrio tra vita privata e lavoro

Il job creep spesso porta ad una vera e propria “invasione” delle ore lavorative nella vita privata, con impiegati che lavorano la sera, nei fine settimana, o durante le vacanze per tenere il passo con le crescenti richieste.

Esempi di job creep

1) Ore extra non pagate: nn dipendente che inizia regolarmente a lavorare oltre il suo orario di lavoro standard senza compensazione per far fronte all’aumento del carico di lavoro.

2) Assunzione di compiti altrui: un lavoratore che gradualmente si ritrova a svolgere mansioni che tradizionalmente appartengono a un altro ruolo o dipartimento, senza che questo sia riflettuto nel suo titolo di lavoro o nella sua retribuzione.

3) Incremento delle aspettative senza supporto: quando a un lavoratore vengono richiesti risultati sempre più ambiziosi senza un aumento delle risorse, della formazione o del tempo per realizzarli

Job creep: quali sono le principali conseguenze?

Vediamo adesso quali sono le principali conseguenze che un fenomeno come il job creep può avere sui professionisti.

Innanzitutto, bisogna sottolineare che questa tendenza a proporsi volontariamente a lavorare di più ed essere sempre disponibili può causare uno stress eccessivo dovuto sia al pesante carico di lavoro sia alla mancanza di svago e tempo libero.

Una situazione del genere, se prolungata nel tempo, può poi causare un vero e proprio burnout, ossia uno stato di esaurimento cronico causato dal lavoro. E’ normale, infatti, che appiattendosi i confini tra sfera privata e sfera professionale, diventa sempre più difficile per qualsiasi dipendente trovare del tempo per se stessi, per la famiglia e per gli amici.

Eppure, dovrebbe essere chiaro da un pezzo che il benessere fisico e psicologico dei dipendenti è direttamente proporzionale alla loro produttività e creatività. Il dilagare di un fenomeno come questo, però, fa riflettere sul fatto che la strada da fare è ancora lunga.

In sintesi, tra le più diffuse conseguenze del job creep rientrano:

1) Salute mentale e fisica compromessa

L’aumento dello stress può portare a problemi di salute mentale e fisica.

2) Diminuzione della produttività

Ironia della sorte, il job creep può effettivamente ridurre la produttività a lungo termine.

3) Alto tasso di turnover

I lavoratori insoddisfatti tendono a lasciare l’azienda, aumentando i costi di assunzione e formazione.

Job creep: consigli e soluzioni per affrontarlo

Affrontare il job creep richiede una strategia olistica che coinvolga sia i lavoratori che i datori di lavoro. Ecco alcuni consigli pratici e soluzioni per gestire efficacemente il job creep e promuovere un ambiente di lavoro equilibrato.

Per i dipendenti

1) Comunicazione aperta e onesta

Inizia dialogando con i tuoi superiori riguardo alle tue preoccupazioni. Sii specifico sulle tue osservazioni e su come il job creep stia influenzando il tuo lavoro e la tua vita personale. Prepara esempi concreti e proposte su come migliorare la situazione.

2) Stabilire confini chiari

Definisci limiti chiari tra lavoro e vita personale. Ad esempio, stabilisci orari in cui non sarai disponibile per le comunicazioni di lavoro, a meno che non si tratti di emergenze.

3) Gestione del tempo e prioritizzazione

Utilizza tecniche di gestione del tempo come la matrice di Eisenhower per prioritizzare compiti e progetti, focalizzandoti su ciò che è urgente e importante. Impara a dire “no” o a delegare quando appropriato.

4) Richiesta di supporto

Se il carico di lavoro è insostenibile, discuti la possibilità di redistribuire alcune mansioni o di ricevere supporto aggiuntivo, come l’assunzione di nuovi membri nel team o l’accesso a risorse esterne.

5) Sviluppo di competenze

Investi nello sviluppo di competenze che possono aumentare la tua efficienza e capacità di gestire compiti diversi, riducendo la pressione del job creep.

Per i datori di lavoro

1) Valutazione regolare dei carichi di lavoro

E’ opportuno condurre regolari revisioni dei carichi di lavoro dei dipendenti per assicurarti che siano realistici e gestibili. Sii pronto a fare aggiustamenti qualora un dipendente sembri troppo carico di lavoro.

2) Politiche di lavoro flessibile

Implementa politiche di lavoro flessibile che permettano ai dipendenti di adattare i loro orari per bilanciare meglio le esigenze lavorative e personali. Considera opzioni come il lavoro da remoto, orari flessibili e settimane lavorative ridotte.

3) Promozione di una cultura del benessere

Promuovi una cultura aziendale che sia in grado di valorizzare il benessere dei dipendenti. Ciò può includere programmi di benessere, accesso a consulenza professionale e iniziative per la salute mentale.

4) Riconoscimento e ricompensa

Assicurati che l’aumento delle responsabilità sia riconosciuto e compensato adeguatamente, sia attraverso aumenti di stipendio, che promozioni o altri benefici.

5) Formazione dei manager

Offri formazione ai manager su come riconoscere il job creep e su strategie efficaci per gestire i carichi di lavoro dei loro team, mantenendo allo stesso tempo un ambiente di lavoro positivo e produttivo.

6) Feedback continuo

Implementa sistemi di feedback continuo grazie ai quali i dipendenti possono esprimere le loro preoccupazioni e suggerire miglioramenti senza timore di ritorsioni.

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