coronavirus e servizi al lavoro

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Nonostante il coronavirus le Istituzioni che erogano servizi al lavoro non possono farsi trovare impreparate e abbandonare i candidati.

Leggi l’intervista a Massimo Cassano, Commissario Straordinario di Arpal Puglia e già sottosegretario di Stato al Lavoro, per scoprire perché è necessario un cambio di passo e come è possibile attivare programmi ed interventi di accompagnamento al lavoro digitali.

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L’intervista a Massimo Cassano, Commissario Straordinario di Arpal Puglia

1) Il Coronavirus blocca numerosi cittadini a casa. Perché è importante digitalizzare i servizi al lavoro?

Il distanziamento sociale e la limitazione del contatto fisico, la chiusura di molti luoghi di incontro e di relazione, ma, soprattutto, l’impossibilità di perseverare in abitudini e comportamenti oggi non più possibili, richiedono una nuova visione nell’architettura degli ambienti di lavoro, non immediatamente realizzabile. Urgono, però, soluzioni immediatamente disponibili. Non c’è tempo per pensare ma occorre agire.

Questa difficile emergenza epidemiologica deve costituire l’occasione per cercare di imprimere una svolta verso la modernizzazione dei servizi al lavoro e fornire risposte agli utenti, diverse dal passato e magari anche più complete del passato.

Un primo passo è cercare di utilizzare al meglio la grossa mole di dati di cui oggi disponiamo, analizzare i contenuti di banche dati che non interagiscono reciprocamente, rendere più immediato e continuo l’accesso alle informazioni del mercato del lavoro, senza barriere temporali e geografiche.

Ciò è possibile subito con una digitalizzazione convinta dei servizi.

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I cittadini oggi, dopo questa per molti versi triste esperienza, non devono percepire la lontananza delle istituzioni, men che meno la riduzione di servizi o opportunità.

2) Perché proprio in questo momento non possiamo abbandonare cittadini e disoccupati?

Perché ora più che mai serve dare un segnale di vicinanza a tutti coloro che hanno subito conseguenze sul piano occupazionale, in alcuni casi ancora non ben percepite o oscure anche agli addetti ai lavori, e che, perché rimasti “isolati” in casa, sono (stati) impossibilitati a cercare nuove opportunità o rimedi a questa nuova condizione.

Abbiamo rilevato che le misure di politica passiva del lavoro non sono ancora sufficienti e comunque non bastano e non durano a lungo. Occorre pensare già ora ad incrementare e rendere più efficaci le misure di politica attiva.

Con la necessaria inventiva ed una visione lungimirante, facendosi trovare pronti in un mercato del lavoro che già oggi è diverso da quello che abbiamo conosciuto fino ad ora.

È importante però che tutti si facciano trovare pronti alla ripresa. E in Arpal ci stiamo pensando da settimane ormai e, in un primo significativo segmento di attività, stiamo per realizzarlo grazie all’aiuto di Jobiri.

Da un lato essere pronti significa per i candidati aver occupato il tempo per riflettere ed interrogarsi sulle proprie motivazioni, potenzialità, capacità e margini di crescita o cambiamento. Ma anche aver imparato a proporsi correttamente, aver adeguato (che è diverso dall’aver aggiornato) il proprio curriculum, aver avuto la capacità di sfruttare questo periodo anche per formarsi o perfezionare le proprie skills.

Dall’altro lato le istituzioni e gli altri attori del mercato del lavoro devono rivedere modelli e processi per individuare misure efficaci di supporto ai candidati, verificandone gli esiti.

3) Che soluzioni avete implementato e pensate di implementare per far fronte all’emergenza Coronavirus? Jobiri vi può essere d’aiuto?

Arpal Puglia ha subito colto l’occasione per indirizzarsi verso percorsi di ampio respiro che non intendono lasciare indietro nessuno.

Le difficoltà sono state lette come opportunità per cercare di dare una svolta alle proprie politiche di sviluppo, focalizzando l’attenzione verso tutti gli attori coinvolti in processi e attività, interne ed esterne.

Innanzitutto ha avviato in questo periodo un’attività di formazione tecnico-specialistica in favore di tutti i suoi dipendenti, cioè per circa 350 persone che sono state avviate a sessioni formative a distanza per migliorare, tra l’altro, la capacità di diagnosticare i bisogni orientativi degli utenti, di svolgere colloqui di orientamento e consulenza a persone in cerca di lavoro, di realizzare bilanci di competenze e tanto altro ancora (career coach, politiche attive in genere, ecc.).

Inoltre, Arpal Puglia ha pensato di essere ancor più vicina ai propri utenti, superando la frammentazione dei propri contatti e riferimenti, ed ha istituito un numero verde dedicato che ha visto il suo esordio il 13 marzo. In questo primo giorno, decine di utenti hanno avuto modo di rivolgersi agli operatori del numero verde; dopo pochi giorni abbiamo raggiunto picchi di circa 250 contatti telefonici quotidiani (uno ogni 2 minuti) e con una percentuale di risoluzione delle problematiche molto prossima alla totalità.

A breve partirà anche un’altra ulteriore e diversa modalità di contatto immediato e senza limiti tra l’Agenzia e gli utenti, a mezzo web, tramite quindi sistemi responsive che consentiranno di canalizzare e gestire in maniera più mirata ed efficiente, richieste e segnalazioni di cittadini, utenti e professionisti, tipizzati dunque soggettivamente ed oggettivamente, per categorie e temi di interesse, nonché per competenza territoriale, con riduzione dei tempi di indirizzamento verso l’ufficio competente e di risoluzione delle necessità manifestate.

Abbiamo inoltre deciso di investire sulla soluzione Jobiri, verso la quale Arpal Puglia nutre altissime aspettative affinché giovani e disoccupati pugliesi non restino senza supporto, rendendo disponibili servizi innovativi di ricerca attiva del lavoro, di accompagnamento al lavoro digitali e di formazione moderni e direi coinvolgenti.

Ma è forte auspicio anche fare in modo che la inevitabile contrazione dei servizi tradizionali resi dai Centri per l’impiego non venga avvertita.

Ancor di più contiamo su Jobiri per farci trovare prontissimi oggi e già all’indomani dell’emergenza epidemiologica, provando a sviluppare linee di intervento sempre più moderne, innovative, intriganti, efficaci e diffuse sul territorio della regione Puglia, risolvendo criticità e limiti oggi irrisolvibili con gli strumenti tradizionali o con le soluzioni di cui disponiamo. La piattaforma ArpalPuglia-Jobiri consentirà di intervenire su comparti di attività quotidiana inesplorati e direi neppure immaginati. Il beneficio sarà notevole per cittadini, aziende ed operatori.

Scopri di  più sui servizi al lavoro digitali di Jobiri per le Istituzioni.

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Se desideri ricevere maggiori informazioni sulla soluzione Arpal Puglia-Jobiri per gestire l’emergenza Coronavirus tramite servizi al lavoro digitali, contattaci.

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