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Il change management, o gestione del cambiamento, è un processo strategico utilizzato dalle organizzazioni per pianificare, implementare e gestire con successo modifiche significative che avvengono all’interno dell’azienda.

Tali modifiche possono riguardare diversi aspetti dell’organizzazione, tra cui processi, strutture, culture aziendali, tecnologie, strategie e altro ancora. Il change management mira, dunque, a garantire che il cambiamento in azienda venga adottato in modo efficace e che l’organizzazione possa adattarsi con successo alle nuove condizioni o ai nuovi requisiti che tale cambiamento prevede.

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Trattandosi di un processo da gestire con attenzione e preparazione, esploriamo nei prossimi paragrafi il change management cos’è, quali sono le principali fasi di un processo di change management, perchè è così importante e quali le principali strategie per gestirlo in azienda.

Change management cos’è?

Il change management, come accennato sopra, è quel processo strategico che consiste nella messa in pratica di un insieme di attività pensate e create per strutturare una corretta gestione del cambiamento in azienda.

Per riprendere alcune definizioni autorevoli, il change management è, secondo lo studioso Jeff Hiattl’applicazione di processi e strumenti per gestire il cambiamento in modo che le persone possano adottare con successo il nuovo modo di lavorare”. Se la definizione di Hiatt pone l’accento sulla transizione delle persone verso nuovi processi o pratiche, quella del ricercatore John P. Kotter sottolinea, invece, l’importanza di una guida efficace per raggiungere gli obiettivi di cambiamento: il change management rappresenta “lo sforzo di guidare il cambiamento e ottenere un risultato desiderato.”

Anche McKinsey & Company, una delle principali società di consulenza aziendale, si è espressa in merito al change management definendolo come “l’arte e la scienza di mobilitare le persone e le risorse necessarie per ottenere un risultato desiderato”, definizione questa che esprime un concetto molto simile a quello sopra, enfatizzando la necessità di coinvolgere le risorse umane nell’implementazione del cambiamento.

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Change management: le principali fasi del processo

Dopo aver focalizzato l’attenzione sul change management cos’è, approfondiamo le principali fasi di un change management processo. Il processo di change management può, infatti, essere suddiviso in diverse fasi chiave, ognuna delle quali svolge un ruolo fondamentale nel garantire una transizione efficace:

1) Pianificazione del cambiamento

  • Definizione degli obiettivi: in questa fase, è essenziale stabilire chiaramente gli obiettivi del cambiamento. Cosa si vuole raggiungere con questa iniziativa?
  • Valutazione della situazione attuale: è importante capire la situazione di partenza dell’organizzazione, compresi i processi esistenti, la cultura aziendale e il coinvolgimento dei dipendenti. Questa valutazione aiuta a identificare i punti critici che richiedono il cambiamento in questione.

2) Comunicazione e coinvolgimento

  • Sensibilizzazione: comunicare chiaramente i motivi del cambiamento e i benefici attesi ai dipendenti e ad altre parti interessate. E’ importante che questa comunicazione sia aperta, trasparente e costante
  • Coinvolgimento dei dipendenti: coinvolgere attivamente i dipendenti nel processo decisionale e nell’identificazione delle soluzioni. Chiedere il loro contributo e affrontare le loro preoccupazioni, perplessità e dubbi in merito all’introduzione di tali cambiamenti

3) Progettazione e implementazione

  • Sviluppo del piano di azione: creare un piano dettagliato che delinei i passaggi necessari per attuare il cambiamento. Questo piano deve includere le risorse necessarie, le scadenze e le responsabilità
  • Implementazione graduale: eseguire il cambiamento in modo graduale e controllato. Ciò include la formazione dei dipendenti, la creazione di nuovi processi e la gestione delle risorse in modo efficace
  • Gestione delle risorse: questa fase consiste nel controllare che siano presenti tutte le risorse necessarie per sostenere il cambiamento

4) Valutazione e misurazione

  • Monitoraggio e valutazione: misurare regolarmente i progressi ottenuti rispetto agli obiettivi stabiliti. Questa fase consiste nella raccolta di feedback da parte dei dipendenti e nell’analisi dei dati relativi al cambiamento
  • Risoluzione dei problemi: identificare eventuali ostacoli o sfide che si presentano durante il processo e adottare misure correttive.

5) Consolidamento del cambiamento

  • Sostenibilità: è importante assicurarsi che il cambiamento sia perfettamente inserito ed integrato nella cultura aziendale e che sia sostenibile nel lungo termine
  • Riconoscimento e celebrazione: riconoscere e celebrare i successi ottenuti grazie al cambiamento contribuisce ad aumentare la motivazione e l’entusiasmo dei dipendenti.

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6) Comunicazione continua

  • Comunicazione a lungo termine: infine, è essenziale continuare a mantenere una comunicazione costante anche dopo il completamento del cambiamento per rafforzare l’importanza dell’introduzione di quest’ultimo all’interno dell’organizzazione

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Change management: perchè è così importante?

Il change management è un processo chiave estremamente importante all’interno di ogni tipologia di organizzazione per molte ragioni. Alcune delle principali sono:

1) Adattabilità all’ambiente in evoluzione

Il mondo del lavoro è in costante cambiamento a causa di fattori come l’innovazione tecnologica, la concorrenza globale e le mutevoli esigenze dei clienti. Le organizzazioni devono essere in grado di adattarsi rapidamente per rimanere competitive: grazie al change management le aziende navigano più facilmente in questo ambiente in evoluzione.

2) Massimizzazione dei benefici

Implementare il cambiamento senza un adeguato processo di change management può portare a resistenza, confusione e ad un utilizzo inefficace delle nuove pratiche o tecnologie. Il change management aiuta a massimizzare i benefici attesi del cambiamento, garantendo che vengano adottati in modo strategico ed efficace.

3) Riduzione della resistenza al cambiamento

La resistenza al cambiamento è una reazione comune tra i dipendenti e altre parti interessate quando vengono apportate modifiche significative. Il change management affronta questa resistenza attraverso strategie di coinvolgimento, comunicazione e supporto.

4) Gestione dei rischi

Senza una pianificazione adeguata, il cambiamento può comportare rischi significativi, inclusi ritardi, costi e impatti negativi sull’azienda. Il change management aiuta a identificare e mitigare questi rischi.

5) Soddisfazione dei dipendenti

Un cambiamento ben gestito ha sicuramente molta più probabilità di avere un impatto positivo sulla soddisfazione dei dipendenti. Quando i dipendenti si sentono coinvolti nel processo di cambiamento e ricevono il supporto di cui hanno bisogno sono più propensi a sentirsi valorizzati e soddisfatti.

6) Minimizzazione delle interruzioni operative

Una cattiva gestione del cambiamento può causare interruzioni nelle operazioni quotidiane dell’azienda. Il change management cerca di minimizzare queste interruzioni attraverso una pianificazione oculata.

7) Aderenza culturale

Il change management considera la cultura aziendale esistente e cerca di integrare il cambiamento in modo coerente a questa cultura o, se necessario, di guidare un cambiamento culturale in modo graduale.

9) Sostenibilità nel lungo termine del cambiamento

Il change management mira a garantire che il cambiamento introdotto in azienda sia sostenibile nel lungo periodo e che non sia solo un cambiamento temporaneo. Ciò contribuisce alla stabilità e al successo a lungo termine dell’organizzazione.

Change management: le principali strategie per gestirlo in azienda

Dopo aver visto il change management cos’è, quali sono le fasi del change management processo e perchè è importante, esploriamo quali sono le principali strategie da adottare per gestire il cambiamento in azienda:

1) Creazione di un team di change management

Una prima strategia da adottare è sicuramente quella di costituire un team dedicato al change management che includa professionisti esperti: questo team può guidare e coordinare più facilmente e rapidamente l’impegno necessario per mettere in atto il cambiamento in tutta l’organizzazione.

2) Supporto individuale

Può essere necessario fornire un supporto individuale ai dipendenti che possono avere difficoltà ad adattarsi. In questi casi, offrire consulenza o servizi di supporto psicologico contribuisce a facilitare per tutti l’adesione e l’accettazione del cambiamento.

3) Creazione di un piano di comunicazione dettagliato

Un’altra tappa strategica fondamentale per far sì che il change management processo venga compreso e visto positivamente dai dipendenti consiste nella creazione di un piano di comunicazione completo che delinei chiaramente cosa verrà comunicato, quando e attraverso quali canali. Prevedi, dunque, risorse per affrontare le sfide e le domande dei dipendenti durante il piano di change management.

4) Promuovi la condivisione delle conoscenze

Favorisci la condivisione di conoscenze e best practices tra i dipendenti. Questo può facilitare l’apprendimento reciproco e migliorare l’adozione del cambiamento. Crea forum o piattaforme online per favorire la condivisione delle esperienze e delle risorse.

5) Promuovi il coinvolgimento dei dipendenti nelle decisioni

Coinvolgi i dipendenti nelle decisioni che riguardano il cambiamento, quando possibile. Chiedi il loro parere e le loro idee per migliorare il processo di cambiamento. Tale coinvolgimento può aumentare il senso di responsabilità dei dipendenti.

Change management: un approfondimento sulla psicologia del cambiamento in azienda

Dopo aver visto il change management cos’è, come si svolge il change management processo e come si articola un piano di change management, approfondiamo come è possibile gestire le dinamiche umane che si attivano in azienda in risposta al cambiamento.

Il processo di cambiamento in azienda può essere, infatti, analizzato attraverso il modello della curva del cambiamento, ispirato alle fasi del lutto di Kübler-Ross. Queste fasi includono negazione, rabbia, contrattazione, depressione e accettazione. In ambito lavorativo, questi stati emotivi riflettono come i dipendenti possono inizialmente resistere al cambiamento, provare frustrazione o sentirsi persi, prima di accettare e abbracciare la nuova realtà.

Come affrontare, dunque, la resistenza? Ecco alcune valide strategie:

1) Comunicazione aperta e onesta

Informare i dipendenti sul perché il cambiamento è necessario e su come influenzerà sia l’azienda che loro personalmente. La trasparenza contribuisce a ridurre l’ansia e a costruire fiducia.

2) Supporto emotivo

Offrire supporto attraverso counseling, workshop e sessioni di Career coaching può aiutare i dipendenti a elaborare i loro sentimenti e ad adattarsi più facilmente al cambiamento.

3) Partecipazione attiva

La partecipazione attiva consiste nel coinvolgere i dipendenti nel processo di cambiamento, permettendo loro di esprimere idee e preoccupazioni. In questo modo, si aumenta il senso di appartenenza e viene ridotta la resistenza.

Tuttavia, non tutti i cambiamenti vengono vissuti negativamente. La teoria dell’autodeterminazione suggerisce che, se il cambiamento soddisfa i bisogni psicologici fondamentali di autonomia, competenza e relazionalità, i dipendenti possono esperire motivazione intrinseca e benessere. Strategie che rafforzano questi bisogni possono facilitare un’esperienza di cambiamento positiva e produttiva.

La leadership, in questo caso, gioca un ruolo chiave nel guidare il cambiamento. Leader che adottano uno stile empatico e supportivo, che comunicano visione e valore e che agiscono come modelli positivi, possono significativamente influenzare la percezione e l’accettazione del cambiamento da parte dei dipendenti.

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