I bias cognitivi sono inclinazioni sistematiche nel pensiero che influenzano il modo in cui percepiamo, giudichiamo e prendiamo decisioni. Questi bias sono presenti in tutti gli ambiti della vita quotidiana, ma nel contesto lavorativo possono avere un impatto particolarmente significativo. Comprendere l’importanza dei bias cognitivi sul lavoro è fondamentale per diverse ragioni:
- Miglioramento della qualità delle decisioni: i bias cognitivi possono portare a decisioni subottimali basate su pregiudizi, percezioni errate o informazioni incomplete. Riconoscere e mitigare questi bias aiuta a prendere decisioni più razionali e informate, migliorando l’efficacia e l’efficienza aziendale
- Promozione dell’equità e della diversità: i bias cognitivi sul lavoro possono influenzare i processi di assunzione, valutazione delle performance e promozione, portando a discriminazioni inconsapevoli. Gestire questi bias favorisce un ambiente di lavoro più equo e inclusivo, valorizzando la diversità e riducendo le disparità
- Aumento della collaborazione e della creatività: un ambiente di lavoro libero da bias cognitivi incoraggia una maggiore collaborazione e creatività. Quando i dipendenti sentono che le loro opinioni sono valutate in modo equo, sono più propensi a condividere idee innovative e a lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni
- Riduzione dei conflitti sul lavoro: i bias cognitivi possono essere alla base di molti conflitti sul posto di lavoro, derivanti da incomprensioni o attribuzioni errate di intenti e comportamenti. Riconoscere e gestire questi bias può ridurre i conflitti e migliorare le relazioni interpersonali tra i colleghi
- Miglioramento della reputazione aziendale: le aziende che affrontano attivamente i bias cognitivi sono viste come più giuste e progressiste, migliorando la loro reputazione sia internamente che esternamente. Questo può attirare talenti di alto livello e fidelizzare i clienti, creando un vantaggio competitivo sostenibile.
Eliminare o almeno ridurre la presenza tali bias cognitivi sul lavoro è, dunque, indispensabile soprattutto per prendere decisioni più consapevoli in qualsiasi contesto professionale. In virtù dell’importanza di fare ciò, approfondiamo nei prossimi paragrafi tutto quello che c’è da sapere sulla tematica, focalizzandoci su bias cognitivi cosa sono e caratteristiche, bias cognitivi esempi, le principali strategie per ridurre al minimo la presenza di tali bias e come, di conseguenza, prendere decisioni più informate sul lavoro.
Bias cognitivi cosa sono
Partiamo da cosa sono i bias cognitivi. I bias cognitivi sono deviazioni sistematiche nel processo di pensiero che influenzano il modo in cui percepiamo la realtà e prendiamo decisioni. Questi rappresentano errori di giudizio che derivano dal modo in cui il nostro cervello elabora le informazioni. Questi bias non sono semplici errori casuali, ma modelli ricorrenti di pensiero che possono distorcere la nostra percezione e portarci a conclusioni errate.
Un esempio comune di bias cognitivo è il bias di conferma, che ci porta a cercare e favorire informazioni che confermano le nostre credenze preesistenti, ignorando o sminuendo dati che le contraddicono. Questo tipo di bias può influenzare il modo in cui valutiamo le situazioni, prendiamo decisioni e interagiamo con gli altri.
I bias cognitivi hanno origine da vari fattori, sia biologici che ambientali, che influenzano il nostro modo di pensare. Le cause principali includono:
- Evoluzione: i bias cognitivi sono in parte il risultato dell’evoluzione. Nel corso della storia umana, il cervello si è adattato per prendere decisioni rapide in situazioni di pericolo, privilegiando la velocità rispetto all’accuratezza. Questi meccanismi, utili in un contesto di sopravvivenza, possono portare a errori di giudizio nel contesto moderno
- Limitazioni cognitive: il cervello umano ha una capacità limitata di elaborare informazioni. Per gestire la complessità del mondo che ci circonda, utilizziamo scorciatoie mentali chiamate euristiche. Queste euristiche ci aiutano a prendere decisioni rapide ma possono anche portare a bias sistematici
- Influenza delle emozioni: le emozioni giocano un ruolo cruciale nel processo decisionale. Possono “colorare” il nostro giudizio e portare a bias cognitivi, come l’effetto dell’umore, dove le decisioni sono influenzate dal nostro stato emotivo del momento
- Contesto sociale: il contesto sociale e culturale in cui viviamo influenza profondamente i nostri pensieri e le nostre decisioni. Le norme sociali, i valori culturali e le aspettative del gruppo possono creare bias cognitivi, come il conformismo e il bias di gruppo, dove le opinioni del gruppo influenzano le nostre scelte
- Esperienze personali: le esperienze individuali modellano le nostre percezioni e decisioni. Le esperienze passate possono creare pregiudizi e aspettative che distorcono la nostra visione del presente e influenzano le decisioni future
- Informazioni disponibili: la quantità e la qualità delle informazioni a nostra disposizione influenzano il nostro processo decisionale. La disponibilità delle informazioni può portare a bias come il bias di disponibilità, dove sovrastimiamo l’importanza di informazioni facilmente richiamabili alla mente.
Bias cognitivi esempi
Approfondiamo alcuni esempi dei bias cognitivi più comuni che influenzano il nostro modo di vedere e percepire le situazioni.
1) Bias di conferma
Tendiamo a cercare, interpretare e ricordare le informazioni in modo da confermare le nostre convinzioni preesistenti. Ad esempio, un manager che crede che un dipendente sia altamente competente potrebbe prestare più attenzione ai suoi successi e ignorare i suoi errori.
2)Effetto alone
Le nostre impressioni generali su una persona influenzano il giudizio su sue qualità specifiche. Ad esempio, se pensiamo che un collega sia simpatico, potremmo anche considerarlo automaticamente competente e affidabile.
3) Bias dell’ancoraggio
Tendiamo a fare troppo affidamento sulla prima informazione ricevuta (l’ancora) quando prendiamo decisioni. Ad esempio, in una negoziazione salariale, l’offerta iniziale può influenzare pesantemente le aspettative di entrambe le parti.
4) Bias di disponibilità
Sopravvalutiamo la probabilità di eventi basandoci su quanto facilmente possiamo ricordarli. Ad esempio, se recentemente abbiamo letto di molte aziende che falliscono, potremmo sovrastimare il rischio di fallimento per la nostra azienda.
5) Bias di gruppo
Le decisioni del gruppo influenzano il nostro giudizio individuale. Ad esempio, potremmo conformarci all’opinione della maggioranza durante una riunione per evitare il disaccordo, anche se abbiamo delle riserve.
I bias cognitivi sono una parte inevitabile del modo in cui il nostro cervello elabora le informazioni e prende decisioni. Riconoscere e comprendere questi bias è il primo passo per mitigare il loro impatto negativo e migliorare la qualità delle nostre decisioni sul lavoro.
Principali caratteristiche dei bias cognitivi
I bias cognitivi influenzano il nostro pensiero e le nostre decisioni in vari modi. Comprendere le loro caratteristiche principali può aiutarci a riconoscerli e a mitigarne l’impatto sul lavoro. Di seguito esaminiamo quattro caratteristiche chiave dei bias cognitivi:
1) Percezione selettiva
La percezione selettiva è il processo attraverso il quale il nostro cervello filtra e seleziona le informazioni a cui prestare attenzione, spesso basandosi su aspettative, esperienze passate e convinzioni preesistenti. Questo può portare a una visione distorta della realtà, poiché tendiamo a notare solo ciò che conferma le nostre opinioni e ignoriamo ciò che le contraddice.
Esempio sul lavoro: un manager che crede che un dipendente sia poco produttivo potrebbe notare solo gli errori di quel dipendente e non i suoi successi. Questa percezione selettiva può influenzare negativamente le valutazioni delle performance e le opportunità di sviluppo per quel dipendente.
Come mitigarla
- Diversificare le fonti di informazione: consultare più persone e punti di vista per ottenere una visione più completa
- Utilizzare dati oggettivi: affidarsi a metriche e dati misurabili piuttosto che a percezioni personali.
2) Attribuzione Errata
L’attribuzione errata si verifica quando giudichiamo erroneamente le cause del comportamento delle persone. Tendiamo a fare attribuzioni interne (colpevolizzando le persone) o esterne (incolpando le circostanze) in modo sbilanciato, a seconda delle nostre convinzioni e pregiudizi.
Esempio sul lavoro: se un dipendente arriva in ritardo, potremmo attribuire il ritardo alla sua mancanza di disciplina (attribuzione interna) anziché considerare possibili fattori esterni, come problemi di traffico o imprevisti familiari.
Come mitigarla
- Considerare diverse prospettive: riflettere sulle possibili cause esterne prima di arrivare a conclusioni
- Promuovere una cultura del feedback: incoraggiare i dipendenti a comunicare apertamente le ragioni dietro i loro comportamenti.
3) Sovraccarico di informazioni
Il sovraccarico di informazioni si verifica quando siamo sommersi da una quantità eccessiva di dati, cosa che rende difficile elaborare e prendere decisioni in modo efficace. Questo può portare a semplificazioni eccessive o all’utilizzo di scorciatoie mentali (euristiche) che introducono bias cognitivi.
Esempio sul lavoro: durante una riunione con molte informazioni complesse e dettagliate, i partecipanti potrebbero fare affidamento su poche informazioni salienti o recenti, trascurando dati cruciali per una decisione ben informata.
Come mitigarla
- Prioritizzare le informazioni: focalizzarsi sui dati più rilevanti e critici per la decisione
- Utilizzare strumenti di sintesi: adottare grafici, dashboard e riassunti esecutivi per gestire meglio le informazioni.
4) Influenza delle emozioni
Le emozioni influenzano fortemente il nostro processo decisionale. Possono alterare il nostro giudizio, portandoci a decisioni impulsive o prevenute. Le emozioni positive e negative possono entrambi creare bias cognitivi che distorcono la nostra percezione e valutazione della realtà.
Esempio sul lavoro: se un manager è particolarmente stressato, potrebbe reagire in modo eccessivo a piccoli problemi, vedendoli come più gravi di quanto non siano. Allo stesso modo, l’euforia per un successo recente potrebbe portare a sottovalutare i rischi di una nuova iniziativa.
Come mitigarla
- Riconoscere le emozioni: essere consapevoli del proprio stato emotivo e di come potrebbe influenzare il giudizi
- Prendere decisioni a mente fredda: posticipare decisioni importanti fino a quando si è in uno stato emotivo più neutrale.
Bias cognitivi: le principali strategie per ridurne gli effetti negativi
Affrontare e mitigare i bias cognitivi sul lavoro è un processo continuo che richiede impegno e strategie ad hoc ben calibrate. Di seguito, alcuni approcci chiave per ridurre l’influenza dei bias cognitivi nel contesto professionale.
1) Consapevolezza e riconoscimento
Il primo passo per eliminare i bias cognitivi è riconoscerli e sviluppare una consapevolezza delle loro manifestazioni. Questo richiede una riflessione personale e organizzativa sui modi in cui i bias influenzano le decisioni e i comportamenti. Tra le strategie da mettere in atto rientrano:
- Auto-riflessione: incoraggiare i dipendenti a riflettere sulle proprie decisioni e sui processi mentali che le guidano. Tecniche come il journaling possono aiutare a identificare pattern di pensiero bias
- Workshop di sensibilizzazione: organizzare workshop e seminari per educare il personale sui bias cognitivi, come identificarli e come possono influenzare le decisioni quotidiane
2) Educazione e formazione
Fornire una formazione continua sui bias cognitivi aiuta i dipendenti a riconoscerli e a sviluppare strategie per mitigarli. Alcune delle azioni da mettere in pratica sono:
- Corsi di formazione: offrire corsi di formazione specifici sui bias cognitivi, comprensivi di esempi pratici ed esercizi interattivi
- Formazione continua: integrare la formazione sui bias cognitivi nei programmi di sviluppo professionale e leadership.
3) Diversificazione del team
La diversificazione dei team può aiutare a ridurre i bias cognitivi, poiché un gruppo eterogeneo di persone porterà una varietà di prospettive e esperienze che possono bilanciare i pregiudizi individuali:
- Assunzioni diversificate: promuovere politiche di assunzione che valorizzino la diversità in termini di genere, etnia, background culturale ed esperienze professionali
- Team interdisciplinari: creare team composti da membri con competenze e background differenti per incoraggiare un approccio più equilibrato e inclusivo alle decisioni
4) Feedback e revisione continua
Il feedback regolare e la revisione continua delle decisioni e dei processi possono aiutare a identificare e correggere i bias cognitivi attraverso:
- Cultura del feedback: promuovere una cultura aziendale in cui il feedback costruttivo è incoraggiato e apprezzato, creando uno spazio sicuro per discutere dei bias cognitivi
- Revisione delle decisioni: implementare processi di revisione periodica delle decisioni chiave per valutare la presenza di bias cognitivi e apportare correzioni quando necessario.
5) Utilizzo di dati e analisi
L’uso di dati e analisi oggettive può aiutare a ridurre l’impatto dei bias cognitivi, fornendo una base più razionale e basata sui fatti per le decisioni:
- Decisioni basate sui dati: promuovere l’uso di analisi dei dati e metriche oggettive nei processi decisionali, riducendo la dipendenza dalle impressioni soggettive
- Strumenti analitici: utilizzare strumenti di analisi avanzati, come l’intelligenza artificiale e l’analisi predittiva, per supportare le decisioni aziendali.
Eliminare i bias cognitivi sul lavoro è un processo complesso ma fondamentale per migliorare la qualità delle decisioni e promuovere un ambiente di lavoro più equo e produttivo. Se non stai più bene nel tuo contesto lavorativo e desideri il supporto di un professionista esperto che ti aiuti a capire le cause del tuo disagio e a rendere concreta una strategia efficace per superare questa situazione e ritrovare la tua felicità professionale, scegli Jobiri e prenota subito qui una prima sessione gratuita di career check up con uno dei nostri esperti!
Psicologa del lavoro con una laurea in Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni. Simona è specializzata in coaching e sviluppo delle risorse umane, con una forte attenzione alla crescita personale e professionale dei dipendenti. Le sue competenze in valutazione e formazione del personale sono fondamentali per creare ambienti di lavoro produttivi e positivi.