1. Cresce il rischio di turnover in caso di una formazione non adeguata
Perché le persone se ne vanno quando manca la formazione?
Oggi, il mercato del lavoro è altamente competitivo e maggiormente fluido, e i talenti, a tutti i livelli, cercano costantemente opportunità di crescita e sviluppo.
Un dato sorprendente? Il 65% degli impiegati, il 70% dei quadri aziendali e l’82% dei dirigenti dichiarano che la mancanza di adeguati investimenti in formazione è un motivo valido per valutare un cambiamento professionale presso un’altra azienda.
Come mostrato nel grafico, negli ultimi due anni si registra un notevole incremento nella percentuale di dipendenti che prenderebbero in considerazione l’idea di lasciare l’azienda in assenza di una formazione adeguata. Senza percorsi di sviluppo professionale chiari e accessibili, molti sentono il bisogno di cercare altrove, dove possano continuare a migliorarsi, sentirsi valorizzati e far evolvere le proprie competenze.
La formazione non è più percepita solo come un “plus”, ma è diventata una vera necessità per mantenere dipendenti motivati e coinvolti.
Investire in formazione dei dipendenti non può più essere considerato come un costo, ma quanto piuttosto un investimento strategico. Le aziende che offrono programmi di formazione completi registrano una produttività significativamente maggiore e un livello di soddisfazione dei dipendenti più alto.
Sull’asse orizzontale è indicata l’incidenza percentuale del personale dipendente (suddiviso per tipologie contrattuali) che valuterebbe un cambiamento professionale in caso di una non adeguata formazione. Il grafico dimostra inoltre l’incremento percentuale avuto nell’ultimo biennio 2023-2024 (in arancio) comparato con i dati risalenti al biennio 2021-2022.
2. Volontà di accrescere le competenze
Perché le persone vogliono crescere?
Non è un segreto: l’esigenza di rimanere al passo con i tempi è in crescita.
I risultati del questionario sono incontrovertibili e mostrano che il 68% degli impiegati, l’80% dei quadri aziendali e ben il 75% dei dirigenti desiderano espandere le proprie capacità, in particolare nel mondo digitale, nelle competenze trasversali e nelle competenze relative al proprio ruolo o al ruolo che vorrebbero ricoprire.
Questa motivazione rappresenta una leva importante per le aziende che vogliono distinguersi nel mercato: offrire opportunità di formazione e coaching significa avere un team non solo competente, ma anche motivato e più appagato.
Offrire l’opportunità di master professionalizzanti e creare percorsi di formazione su misura è oggi uno degli strumenti migliori per coltivare e valorizzare questo desiderio di miglioramento.
Sull’asse orizzontale è indicata la percentuale di impiegati, quadri e dirigenti che desiderano ampliare le proprie competenze. Dati raccolti da gennaio ad agosto 2024
3. Impatto della formazione sulla retention e l’engagement in azienda
Quanto conta la formazione per la retention dei dipendenti?
Come evidenziato nel grafico sotto, il 58% degli impiegati, il 72% dei quadri e il 78% dei dirigenti non lascerebbero la loro azienda se questa investisse seriamente in percorsi di crescita fornendo percorsi formativi e coaching.
Offrire opportunità di crescita professionale, infatti, crea un senso di appartenenza e gratitudine, incentivando le persone a restare e contribuire al successo dell’azienda.
Ogni investimento in formazione è un passo in più verso un team più solido, stabile e motivato.
Sempre più dipendenti sono preoccupati dall’obsolescenza professionale (anche a causa della forza pervasiva dell’intelligenza artificiale che sta cambiano mansioni e mestieri) e valutano lo sviluppo professionale come una priorità. Fornendo adeguati piani formativi e coaching si va a rispondere a questo bisogno primario, riducendo significativamente il rischio di turnover dei dipendenti.
Sull’asse verticale sono riportate le percentuali di impiegati, quadri e dirigenti che non lascerebbero l’azienda in caso di adeguati investimenti formativi o nel coaching. Dati raccolti da gennaio ad agosto 2024.
4. Percezione sugli investimenti formativo dell’azienda
Cosa pensano i dipendenti dell’investimento formativo della propria aziendale?
Il 73,4% dei dipendenti dichiara che la propria azienda non investe abbastanza nella formazione, segnalando un’insoddisfazione crescente riguardo alle opportunità di crescita professionale offerte.
Questa percezione non solo influisce negativamente sulla motivazione e sull’engagement del personale, ma può anche aumentare il rischio di turnover, poiché molti lavoratori potrebbero cercare altrove le possibilità di sviluppo che non trovano nella loro attuale posizione.
Investire in percorsi formativi mirati e personalizzati non è solo una necessità per mantenere i talenti, ma rappresenta anche un’opportunità per migliorare le competenze del team, creare un ambiente di lavoro più dinamico e competitivo, e rafforzare la fedeltà dei dipendenti nel lungo periodo.
Il grafico a torta mostra la percentuale di lavoratori che ritengono che la propria azienda investa adeguatamente in formazione (in blu) e la percentuale di lavoratori che non ritengono che l’azienda investa adeguatamente (in arancio). Dati raccolti da gennaio ad agosto 2024.
5. Incremento del fabbisogno di competenze negli ultimi 3 anni
Come affrontare l’aumento costante del fabbisogno di competenze?
L’evoluzione digitale e l’avvento dell’intelligenza artificiale richiede oggi che ogni dipendente, a qualsiasi livello, sia in grado di adattarsi rapidamente a nuove tecnologie e modalità di lavoro. Questo cambiamento rapido richiede una costante attenzione allo sviluppo di nuove competenze.
I dipendenti a diversi livelli aziendali richiedono investimenti formativi specifici, che variano a seconda del ruolo e delle responsabilità.
Gli impiegati, ad esempio, oltre a seminari e training on the job vorrebbero avere la possibilità di acquisire una laurea (37%) per chi non ce l’ha già o frequentare un master (38%).
I quadri puntano invece di più su master (41%) e percorso di coaching (36%) per avere opportunità di apprendimento che migliorano la loro capacità di leadership, le loro competenze gestionali e strategiche.
Il 57% dei dirigenti inoltre ricerca opportunità di coaching e formazione avanzata come master (41%) per mantenersi aggiornati e migliorare le loro competenze strategiche, di visione e gestione dei principali stakeholder aziendali.
Il grafico a colonne mostra l’aumento delle richieste di esigenze formative per tre categorie di dipendenti: impiegati, quadri e dirigenti. Il grafico evidenzia le preferenze specifiche per ciascun livello aziendale, come la richiesta di master e lauree per gli impiegati, master e percorsi di coaching per i quadri, e coaching avanzato per i dirigenti. Dati raccolti da gennaio ad agosto 2024.
6. Coaching: come essere leader in un mondo in costante evoluzione
Perché il coaching è essenziale per i leader di oggi?
In un contesto aziendale in continua trasformazione, avere un coach al proprio fianco può fare la differenza nel rafforzare le competenze di leadership e affrontare con successo le sfide aziendali, professionali e personali.
Ci sono sei ragioni principali per cui un leader, come un quadro o un dirigente, sceglie di farsi affiancare da un coach.
L’87% degli intervistati in ruoli di leadership dichiara che il primo motivo per cui farsi affiancare da un coach è la gestione del cambiamento: il coaching aiuta i leader a sviluppare resilienza e capacità di adattamento, indispensabili per affrontare transizioni organizzative e l’evoluzione del mercato, trasformando le sfide in opportunità di crescita.
In secondo luogo, il 76% degli intervistati dichiara che il supporto di un coach garantisce maggior chiarezza nel percorso di crescita permettendo di delineare obiettivi a lungo termine e identificare le tappe necessarie per raggiungerli, offrendo un senso di direzione e motivazione costante.
Il 73% dei rispondenti afferma che un percorso di coaching consente di rafforzare il proprio ruolo come figura di riferimento del proprio team, affinando abilità cruciali come la comunicazione efficace, la gestione dei conflitti e la motivazione del team. Questo, a sua volta, facilita una maggiore connessione e coesione all’interno dei diversi team di lavoro.
Il 68% afferma che un percorso strutturato di coaching potenzia la consapevolezza di sé e la capacità di gestire le proprie emozioni, migliorando le relazioni interpersonali e creando un ambiente di lavoro più armonioso.
Circa il 65% degli intervistati invece ritiene utile il coaching per gestire un bilanciamento migliore tra vita professionale e personale mantenendo sotto controllo i livelli di stress e prestazioni migliori nel tempo.
Infine, circa il 59% afferma che il ruolo di un coach professionista può contribuire a una migliore capacità decisionale permettendo di adottare un approccio strategico e più razionale alle decisioni critiche, riducendo l’incertezza e migliorando i risultati di breve e lungo termine.
Questo grafico indica in percentuale le principali ragioni per cui i leader d’azienda intraprendono un percorso di career coaching. Vediamo come la ragione più sentita sia la gestione del cambiamento (87%). Dati raccolti da gennaio ad agosto 2024.
7. Coaching: leva per attrarre e valorizzare il talento
Quanto è importante avere accesso a percorsi di coaching nella scelta di un’azienda?
L’interesse per i servizi di coaching è in costante crescita: oltre il 48% degli impiegati considera positivamente questo strumento nella scelta di un’azienda.
Il 67% dei quadri dichiara che un percorso di crescita strutturato grazie al coaching è un importante benefit che può contribuire alla scelta di iniziare una nuova sfida professionale presso un nuovo datore di lavoro.
Per il 73% dei dirigenti, i percorsi di coaching sono da valutare come un qualificante strumento di scelta tra un’azienda lungimirante e che investe sulle proprie persone rispetto ad altre realtà più tradizionali.
Offrire ai futuri dipendenti percorsi di coaching e sviluppo è un’importante variabile di scelta di candidati e candidati ad alto potenziale.
Il grafico a colonne mostra la percentuale di impiegati (48%), quadri (67%), dirigenti (73%) che considera i percorsi di coaching come nuovo elemento di scelta di un’azienda presso la quale lavorare. Dati raccolti da gennaio ad agosto 2024.
Future evoluzioni
Nei prossimi anni, la necessità di formazione e coaching crescerà ulteriormente, spinta dall’aumento delle richieste di nuove competenze e un mercato del lavoro e delle professioni sempre più dinamico.
La formazione ed i percorsi di coaching diventeranno un pilastro strategico per ridurre il turnover, favorire la retention, l’attraction di nuovi dipendenti e mantenere i team competitivi, secondo il principio del long life learning.
Jobiri seguirà da vicino queste tendenze, offrendo nuovi Osservatori e soluzioni su misura per rispondere alle nuove esigenze di aziende e dipendenti.
Metodologia
Per identificare i trend legati all’importanza della formazione e del coaching, Jobiri ha analizzato un campione rappresentativo di oltre 1.018 dipendenti provenienti da diverse categorie professionali, includendo impiegati, manager e dirigenti.
L’analisi ha esaminato indicatori chiave come la volontà di crescita, il legame tra formazione e retention, e il percepito dell’investimento formativo aziendale, raccogliendo dati tra gennaio 2021 e agosto 2024. Segue la ripartizione del campione:
1. Tabella per genere dei rispondenti
Genere | Percentuale (%) |
---|---|
Maschi | 54% |
Femmine | 46% |
2. Tabella per titolo di studio
Titolo di studio | Percentuale (%) |
---|---|
Diploma di scuola superiore | 34% |
Laurea triennale | 27% |
Laurea magistrale o specialistica | 22% |
Master o Formazione Post-Laurea | 12% |
Dottorato di ricerca | 5% |
3. Tabella per area geografica
Area geografica | Percentuale (%) |
---|---|
Nord | 45% |
Centro | 30% |
Sud e Isole | 25% |
Dettaglio relativo all’area geografica di provenienza:
*Nord: Liguria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Veneto
**Centro: Lazio, Marche, Toscana ed Umbria
***Sud e isole: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia
4. Tabella per tipologia contrattuale
Tipologia contrattuale | Percentuale (%) |
---|---|
Impiegati | 60% |
Quadri | 25% |
Dirigenti | 15% |
5. Tabella per tipologia di azienda
Tipologia di Azienda | Numero di dipendenti | Percentuale (%) |
---|---|---|
Piccola | < 50 | 28% |
Media | 51 – 250 | 47% |
Grande | > 250 | 25% |