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Il colloquio di lavoro rappresenta un’importantissima occasione non solo per fare colpo positivamente sui selezionatori e farsi assumere, ma anche per venire a conoscenza di utili informazioni sull’azienda e sulla posizione che vorresti ricoprire.

Non a caso, infatti, il colloquio di lavoro non è soltanto quel momento in cui sono i selezionatori a valutare le tue esperienze e le tue skills attraverso una serie di domande e vari step, ma è anche quel momento in cui tu candidato puoi e devi porre le tue domande ai recruiters per mostrarti interessato, curioso, proattivo e ricevere le informazioni che desideri.

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Ecco, in virtù di questa “doppia faccia” che ogni colloquio di lavoro possiede ma che non è sempre conosciuta nè “sfruttata” da tutti, abbiamo pensato di approfondire nei prossimi paragrafi le domande da fare ad un colloquio, focalizzandoci su quelle giuste che ogni candidato deve porre per non sbagliare.

Domande da fare ad un colloquio ai selezionatori: perchè sono così importanti?

Le domande da fare al colloquio di lavoro ai selezionatori vengono solitamente poste nella parte finale dell’intervista e sono molto importanti per i seguenti motivi:

1) ti permettono di colpire positivamente i selezionatori

Oltre alle risposte giuste che hai dato nel corso del tuo colloquio, a colpire positivamente i selezionatori saranno sicuramente anche le domande che farai tu, in quanto dimostreranno la tua proattività e curiosità nel conoscere le dinamiche dell’azienda. Le domande da fare al colloquio di lavoro ti permettono, dunque, di fare colpo sui selezionatori e di distinguerti più facilmente dagli altri candidati esaminati.

2) ti permettono di recuperare informazioni utili sulla posizione che vuoi ricoprire

Attraverso le domande da fare ad un colloquio e ponendo quelle giuste, hai, infatti, modo di recuperare informazioni importanti sullo svolgimento del ruolo per cui ti stai candidando, sulle attività principali da svolgere, sulle persone che ti supporteranno, sulle eventuali possibilità di crescita, ecc.

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3) ti permettono di recuperare informazioni utili sull’azienda

Attraverso le domande che poni alla fine del tuo colloquio ai selezionatori hai anche la possibilità di conoscere meglio alcune dinamiche aziendali, i valori su cui si basa quell’organizzazione, ecc.

8 esempi efficaci di domande da fare ad un colloquio

Ti stai chiedendo a questo punto quali sono le migliori domande da fare ad un colloquio? Ne abbiamo individuate 8:

1) Ci sono altre domande per me?

2) Quale sarà la mia giornata tipo?

3) Con quante persone mi interfaccerò nello svolgimento del mio ruolo?

4) Quali sono le più importanti sfide per il ruolo per cui mi sto candidando?

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5) Quali sono i traguardi e/o i risultati più ambiziosi che vi aspettate di ottenere da chi ricopre questo ruolo?

6) In che cosa l’azienda si differenzia dai suoi principali competitors?

7) Quali sono le opportunità di collaborazione con altri dipartimenti o team all’interno dell’azienda?

8) Quali sono le opportunità di sviluppo professionale e di crescita all’interno dell’azienda?

1) Ci sono altre domande per me?

Una delle prime domande da fare ad un colloquio di lavoro è proprio una domanda. Chiedere se ci sono altre domande per te dà infatti modo ai recruiters far emergere dettagli taciuti, dimenticati o non approfonditi nel corso del colloquio.

2) Quale sarà la mia giornata tipo?

Tra le domande da fare ad un colloquio di lavoro c’è anche quella sulla giornata tipo. Chiedere come sarà la tua giornata tipo significa ottenere preziose informazioni sulle attività che andrai a svolgere nel corso della giornata. Attenzione: poichè alcune di queste informazioni le trovi già nella job description, lo scopo di questa domanda deve essere quello di approfondire quanto già letto nell’annuncio. Pertanto, se qualche attività inserita nella job description non ti è chiara o vuoi dettagli più approfonditi su una o alcune di queste, sfrutta questo momento per farlo. In altre parole, evita di chiedere informazioni già presenti nella job description!

3) Con quante persone mi interfaccerò nello svolgimento del mio ruolo?

Ecco, questa domanda è molto utile per capire le dimensioni del team in cui sarai inserito e, in generale, quante saranno le persone a cui dovrai fare riferimento, soprattutto nei primi mesi. In questo caso, è raro trovare accenni di queste informazioni nella job description: “sfrutta”, pertanto, questo quesito per conoscere in maniera più approfondita il funzionamento di queste dinamiche.

4) Quali sono le più importanti sfide per il ruolo per cui mi sto candidando?

Si tratta di una domanda da fare ad un colloquio molto importante che, al tempo stesso, dice tanto di te ai selezionatori. Che cosa vuol dire questo? Chiedere quali sono le più importanti sfide da affrontare vuol dire essenzialmente trasmettere ai recruiters il tuo essere un professionista disposto a mettersi in gioco e ad uscire dalla comfort zone. Porre questa domanda vuol dire anche trasmettere la tua consapevolezza sul fatto che il ruolo che andrai a ricoprire comporta delle sfide che sei disposto ad affrontare: chiedendo, appunto, quali sono le principali, ottieni (se i recruiters sono disposti a dartele) utilissime informazioni da utilizzare poi al momento più opportuno.

5) Quali sono i traguardi e/o i risultati più ambiziosi che vi aspettate di ottenere da chi ricopre questo ruolo?

Tra le domande da fare ad un colloquio di lavoro c’è quella sui risultati più ambiziosi che l’azienda si aspetta di ottenere da te. Strettamente connesso al precedente, si tratta di un quesito molto valido per capire che cosa si aspetta da te l’azienda. In altre parole, attraverso la risposta dei recruiters, hai l’opportunità di capire quali sono le principali skills che devi mettere in campo per raggiungere determinati obiettivi e, soprattutto, quali devi potenziare.

6) In che cosa l’azienda si differenzia dai suoi principali competitors?

Si tratta di una domanda delicata che va fatta solo se la situazione lo richiede, ossia se pensi che si sia creato un clima adatto per ricevere una risposta da parte dei recruiters con cui ti stai interfacciando. Chiedere in che cosa l’azienda si differenzia dai competitors vuol dire far capire ai selezionatori che ti stai già interessando su come migliorare la posizione dell’azienda rispetto a quella dei competitors. Se poni questa domanda, ovviamente, è implicito che tu abbia già fatto ricerche sui competitors e sulla posizione dell’azienda sul mercato.

7) Quali sono le opportunità di collaborazione con altri dipartimenti o team all’interno dell’azienda?

Rientra tra le domande da fare ad un colloquio di lavoro anche quella relativa alla presenza o meno di opportunità di collaborazione con altri dipartimenti o team all’interno dell’azienda. Si tratta di una domanda che può essere utile per una serie di motivazioni, tra cui:

  • ti aiuta a capire se l’azienda promuove una cultura che incoraggia la collaborazione e il lavoro di squadra
  • ti aiuta a capire l’importanza che il ruolo per cui ti stai candidando ha nel contesto aziendale

Lato selezionatori, poi, questa domanda è più che valida in quanto permette loro di comprendere a fondo che tipo di professionista sei e quali sono le tue esigenze e/o richieste.

8) Quali sono le opportunità di sviluppo professionale e di crescita all’interno dell’azienda?

Tra le ultime ma non per questo meno importanti domande da fare al colloquio c’è quella che riguarda le opportunità di crescita in azienda. Nel momento in cui poni questo quesito, stai facendo capire ai selezionatori il tuo essere un candidato ambizioso e desideroso di crescere all’interno dell’azienda. In questo modo, dai anche loro un altro indizio importante, ossia la tua volontà di rimanere a lungo all’interno dell’azienda.

Domande da fare ad un colloquio: cosa evitare

Se quelle che abbiamo approfondito sopra sono utili e valide domande da fare ad un colloquio, ce ne sono tuttavia altre che è bene non fare. Di seguito, te ne riportiamo 2 esempi:

1) Domande personali o invasive

Una tipologia di domande da evitare di porre ai selezionatori al colloquio sono domande personali o invasive. Ad esempio, è del tutto fuori luogo chiedere ai selezionatori informazioni sullo stato civile, sull’orientamento sessuale o su questioni familiari. Il nostro consiglio è quello di mantenere sempre il focus sulle competenze e sull’esperienza lavorativa.

2) Domande negative o critiche

Prova ad evitare, inoltre, di fare domande che possono suonare negative o critiche nei confronti dell’azienda o dei recruiters. Per esempio, non chiedere perché l’azienda ha avuto problemi finanziari in passato o perché il tuo interlocutore ha scelto di lavorare per quella determinata azienda piuttosto che in un’altra.

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