elevator pitch con ia

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Hai mai notato come la maggior parte degli elevator pitch suonano tutti uguali? “Sono un professionista con X anni di esperienza in Y, orientato ai risultati e con ottime capacità comunicative.” Ecco il problema: mentre stai recitando questa formula preconfezionata, hai già perso l’attenzione del tuo interlocutore. E se stai attraversando una fase di transizione professionale, un licenziamento o stai cercando di reinventarti dopo un periodo difficile, quei 30 secondi diventano ancora più cruciali e rischiosi.

La verità scomoda è che l’elevator pitch tradizionale è morto. Non perché il concetto sia sbagliato, ma perché il modo in cui lo prepariamo appartiene a un’era in cui bastava elencare competenze generiche per distinguersi. Oggi, in un mercato del lavoro saturo e competitivo, serve qualcosa di radicalmente diverso: un pitch che sia autentico, adattabile al contesto e costruito attorno al valore specifico che puoi portare. Ed è qui che l’intelligenza artificiale diventa il tuo alleato strategico più potente.

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L’errore che commettono tutti (e che ti rende invisibile)

La maggior parte delle persone prepara un unico elevator pitch, lo memorizza e lo ripete identico in ogni occasione. Il risultato? Un monologo robotico che non tiene conto di chi hai di fronte, del contesto in cui ti trovi o dell’opportunità specifica che stai cercando di cogliere. Quando sei in fase di transizione professionale o di reinserimento, questo approccio diventa ancora più negativo poichè ti costringe a raccontare sempre la stessa storia, spesso ancorata al passato piuttosto che proiettata verso il futuro.

Consideriamo il caso di Marco, cinquantadue anni, manager licenziato dopo una ristrutturazione aziendale. Per mesi ha ripetuto lo stesso pitch focalizzato sui suoi vent’anni nell’azienda precedente, ottenendo sorrisi cortesi e nessun follow-up. Il suo errore non era nella sostanza, ma nell’approccio: stava raccontando dove era stato, non dove poteva portare valore. L’IA gli ha permesso di ribaltare completamente la prospettiva, analizzando le sue competenze trasferibili e costruendo pitch diversi per contesti diversi: uno per il settore tech, uno per la consulenza, uno per posizioni di interim management.

Come l’IA decostruisce e ricostruisce il tuo valore professionale

L’intelligenza artificiale non si limita a riscrivere il tuo pitch in modo più elegante. Il suo vero potere sta nella capacità di analizzare, decostruire e ricontestualizzare la tua esperienza professionale attraverso lenti multiple. Quando alimenti un’IA con la tua storia professionale, le tue competenze e i tuoi obiettivi, ottieni qualcosa di molto più sofisticato di una semplice riformulazione: ottieni un’analisi strategica del tuo posizionamento.

Questo processo inizia con l’identificazione dei tuoi elementi distintivi reali, non quelli che pensi siano importanti. Spesso, può capitare che anche professionisti con molti anni di esperienza alle spalle, perdano la capacità di vedere oggettivamente il proprio valore. L’IA può estrapolare pattern dalle tue esperienze, evidenziare competenze che hai dato per scontate e suggerire angolazioni narrative completamente nuove. Ad esempio, se hai gestito team in contesti di crisi, l’IA può aiutarti a trasformare questa esperienza in un valore distintivo per aziende in fase di trasformazione, usando un linguaggio che risuona con le loro specifiche esigenze.

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Ma c’è di più: l’intelligenza artificiale ti permette di testare diverse versioni del tuo pitch, ricevendo feedback immediati sulla chiarezza, sull’impatto emotivo e sulla memorabilità del messaggio. Puoi chiedere all’IA di riscrivere il pitch assumendo il punto di vista del tuo interlocutore target, una capacità che risulta particolarmente preziosa quando ti candidi per ruoli in settori diversi dal tuo background originale.

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Il metodo delle tre versioni adattive

Invece di un singolo pitch memorizzato, l’approccio strategico prevede la creazione di tre versioni complementari, ciascuna ottimizzata per uno scenario specifico. Non stiamo parlando di cambiare completamente la tua storia, ma di enfatizzare aspetti diversi del tuo valore in base al contesto. L’IA eccelle in questa personalizzazione strategica, permettendoti di mantenere autenticità e coerenza mentre adatti il messaggio.

La prima versione è il pitch di impatto, pensato per contesti formali come colloqui, eventi di networking strutturati o presentazioni professionali. Qui l’IA ti aiuta a costruire un’apertura forte che catturi immediatamente l’attenzione, seguita da una sintesi del tuo valore unico e da una chiusura orientata all’azione. L’IA può suggerirti aperture non convenzionali basate sui tuoi punti di forza reali: invece di “Sono un project manager con dieci anni di esperienza”, potresti aprire con “Ho trasformato progetti in crisi con budget tagliati del quaranta per cento in case study di successo”. La differenza di impatto è sostanziale.

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La seconda versione è il pitch conversazionale, più breve e naturale, ideale per incontri casuali o situazioni informali. Qui l’IA ti aiuta a eliminare il gergo professionale eccessivo e a trovare modi più autentici per comunicare chi sei e cosa cerchi. Immagina di incontrare qualcuno a un evento: invece di snocciolare il tuo CV abbreviato, puoi dire qualcosa come “Aiuto le aziende a non sprecare soldi in progetti destinati a fallire, identificando i rischi prima che diventino crisi”. L’intelligenza artificiale può generare decine di varianti di questo tipo, permettendoti di scegliere quella che rispecchia meglio la tua personalità.

La terza versione è il pitch strategico, costruito specificamente per un’azienda o un’opportunità target. Qui l’IA diventa davvero potente: puoi chiederle di analizzare il sito web dell’azienda, i comunicati stampa recenti, le offerte di lavoro e persino i profili LinkedIn dei decision maker, per poi costruire un pitch che parli esattamente il loro linguaggio e affronti le loro sfide specifiche. Se stai cercando di riposizionarti dopo un periodo difficile, questa personalizzazione dimostra che hai fatto i compiti e che non stai semplicemente cercando “un lavoro qualsiasi”, ma esattamente quella opportunità.

Prendiamo il caso di Laura, uscita da un contesto aziendale tossico dopo un anno di burnout. Utilizzando l’IA, ha creato tre versioni del suo pitch che evidenziavano rispettivamente le sue competenze tecniche (per colloqui formali), la sua resilienza e capacità di adattamento (per conversazioni informali) e la sua comprensione specifica delle sfide del settore healthcare (per l’azienda target). In tre settimane ha ottenuto quattro colloqui finali, quando nei sei mesi precedenti aveva ricevuto solo risposte negative.

Dal pitch statico al dialogo dinamico

Un altro limite dell’approccio tradizionale è la natura monologica dell’elevator pitch. Lo reciti, l’altro ascolta (forse), e poi si passa ad altro. L’intelligenza artificiale ti permette di trasformare il pitch in un punto di partenza per un dialogo, non in un punto di arrivo. Come? Incorporando elementi che naturalmente invitano domande o creano curiosità.

L’IA può aiutarti a identificare i “ganci” più efficaci nella tua storia professionale: quei dettagli inaspettati, quelle sfide controintuitive o quei risultati sorprendenti che spingono l’interlocutore a chiedere “Come hai fatto?”. Se hai attraversato una transizione importante, questo diventa ancora più potente. Invece di nascondere il cambiamento di settore o il gap nel CV, puoi usare l’IA per trasformarlo nel punto più interessante del tuo pitch. “Dopo quindici anni nella finanza, ho deciso di portare la mia esperienza in risk management nel settore del foodtech” è infinitamente più intrigante di “Cerco nuove opportunità in ambito food”.

L’intelligenza artificiale può anche aiutarti a prepararti per le domande di follow-up più probabili. Chiedendo all’IA di assumere il ruolo di un recruiter, un hiring manager o un potenziale cliente, puoi simulare conversazioni realistiche e affinare non solo il pitch iniziale, ma l’intera sequenza dialogica. Questo è particolarmente utile quando hai perso fiducia nelle tue capacità comunicative dopo un licenziamento o un periodo di inattività: l’IA diventa un partner di allenamento paziente e disponibile ventiquattro ore su ventiquattro.

Se vuoi approfondire come strutturare strategicamente la tua narrazione professionale e trasformare l’incertezza in una direzione chiara, l’IA può aiutarti a chiarire i tuoi obiettivi professionali prima ancora di costruire il pitch perfetto.

L’autenticità potenziata (non sostituita) dall’IA

Una preoccupazione legittima quando si parla di usare l’IA per preparare il proprio pitch è il rischio di suonare artificiali o di perdere la propria voce autentica. Ma il punto è esattamente l’opposto: l’intelligenza artificiale ti aiuta a essere più autenticamente te stesso, rimuovendo i filtri del dubbio, dell’insicurezza o delle convenzioni che ti portano a comunicare in modo generico.

Quando chiedi all’IA di analizzare la tua storia e di suggerire modi per presentarla, non stai delegando la tua identità professionale a un algoritmo. Stai ottenendo uno specchio sofisticato che riflette aspetti di te che potresti non vedere chiaramente, soprattutto se stai attraversando un momento di vulnerabilità professionale. L’IA non inventa: estrae, ricombina, evidenzia. Sei sempre tu a scegliere quali suggerimenti risuonano con la tua verità e quali scartare.

Molti professionisti in transizione o reduci da esperienze negative tendono a minimizzare i propri successi o a raccontare la propria storia in modo difensivo. L’IA può aiutarti a riformulare le tue esperienze senza esagerazioni, ma anche senza l’autosabotaggio che deriva dall’insicurezza. Se hai gestito un team durante una ristrutturazione dolorosa, l’IA può aiutarti a comunicare quella leadership in termini di valore aggiunto, non di sopravvivenza. Se hai preso una pausa per occuparti di questioni personali, può suggerirti modi onesti ma strategici per integrare quel periodo nella tua narrativa senza che diventi un elefante nella stanza.

Dalla teoria alla pratica: il tuo piano d’azione immediato per la creazione del tuo elevator pitch con l’IA

A questo punto hai compreso il potenziale strategico dell’IA nella costruzione del tuo elevator pitch. Ma come si passa dalla teoria all’applicazione concreta? Il primo passo è raccogliere i materiali grezzi: la tua storia professionale completa, non filtrata. Scrivi tutto ciò che hai fatto, i progetti di cui sei orgoglioso, le sfide che hai superato, le competenze che hai acquisito, anche quelle che ti sembrano irrilevanti. L’IA lavora meglio quando ha un quadro completo da analizzare.

Il secondo passo è definire i tuoi scenari target. Per chi stai preparando questo pitch? Recruiter del settore tech? Potenziali clienti per la tua consulenza freelance? Manager in eventi di networking? Ogni scenario richiede una calibrazione diversa. L’intelligenza artificiale può generare versioni ottimizzate per ciascun contesto, ma deve sapere quali sono i tuoi obiettivi specifici.

Il terzo passo è il testing iterativo. Non accontentarti della prima versione generata dall’IA. Chiedi varianti, sperimenta angolazioni diverse, testa le versioni con persone di fiducia o anche con l’IA stessa assumendo ruoli diversi. Questo processo iterativo è dove avviene la vera magia: scopri quali elementi del tuo pitch generano interesse, quali domande suscitano, quali parti vanno semplificate.

Considera il caso di Giovanni, che dopo un licenziamento si era bloccato psicologicamente e non riusciva a parlare del suo valore senza sentirsi un impostore. Attraverso un processo guidato dall’IA, ha iterato il suo pitch diciassette volte prima di trovare la versione che sentiva genuinamente sua ma anche strategicamente efficace. La differenza rispetto ai tentativi precedenti? Aveva smesso di difendersi e aveva iniziato a comunicare valore futuro.

Se vuoi accelerare questo processo e accedere a framework strutturati per massimizzare l’impatto dell’IA nella tua ricerca di lavoro, gli ebook professionali di Jobiri ti offrono metodologie collaudate e immediatamente applicabili, pensate specificamente per chi sta attraversando una transizione professionale. Clicca qui per accedere al catalogo completo

Gli errori fatali da evitare (che l’IA ti aiuta a prevenire)

Anche con l’intelligenza artificiale a disposizione, ci sono trappole comuni che possono sabotare il tuo elevator pitch. La prima è l’eccesso di informazioni: cercare di condensare vent’anni di carriera in trenta secondi produce un risultato confuso e poco memorabile. L’IA può aiutarti a identificare l’unico filo rosso più potente della tua storia, quello che rende tutto il resto coerente e rilevante.

La seconda trappola è il linguaggio troppo tecnico o pieno di acronimi. Quando sei immerso nel tuo settore, dai per scontato che tutti capiscano il gergo specialistico. L’intelligenza artificiale può tradurre le tue competenze in un linguaggio accessibile senza banalizzarle, permettendoti di comunicare con interlocutori che potrebbero non avere il tuo background tecnico ma hanno potere decisionale.

La terza trappola, particolarmente insidiosa per chi ha vissuto esperienze professionali negative, è il tono difensivo o apologetico. Frasi come “So che ho un gap nel CV, ma…” o “Anche se sono stato licenziato…” spostano immediatamente l’attenzione sui tuoi presunti punti deboli. L’IA può aiutarti a riformulare la tua storia in modo che anche gli elementi potenzialmente problematici diventino dimostrazioni di resilienza, adattabilità o crescita strategica.

Infine, c’è l’errore della mancata personalizzazione. Usare lo stesso identico pitch per una startup innovativa e per una multinazionale consolidata è un suicidio strategico. L’intelligenza artificiale eccelle nell’adattare il tuo messaggio core a culture aziendali diverse, permettendoti di mantenere la coerenza mentre dimostri di comprendere le specificità di ogni contesto.

Il vantaggio competitivo nascosto: velocità e volume

Uno degli aspetti meno discussi ma più potenti dell’uso dell’IA per preparare il tuo elevator pitch è il vantaggio in termini di velocità e capacità di generare volumi elevati di versioni personalizzate. In un mercato del lavoro competitivo, specialmente quando stai cercando di ripartire dopo un periodo difficile, la capacità di adattare rapidamente il tuo pitch a opportunità diverse è decisiva.

Tradizionalmente, preparare versioni personalizzate del proprio pitch per diverse aziende o eventi richiederebbe ore di lavoro. Con l’IA, puoi generare una versione ottimizzata in pochi minuti, mantenendo alta la qualità mentre aumenti esponenzialmente il numero di opportunità che puoi perseguire efficacemente. Questo è particolarmente rilevante quando devi candidarti a numerose posizioni contemporaneamente o quando partecipi a eventi di networking dove incontrerai persone da background molto diversi.

Ma c’è un beneficio ancora più sottile: la possibilità di sperimentare senza paura. Molte persone  sviluppano una rigidità nella propria comunicazione per paura di “sbagliare” o di dire la cosa sbagliata. L’IA ti permette di esplorare territori comunicativi nuovi in un ambiente sicuro. Puoi testare un pitch più audace, uno più conservativo, uno focalizzato sulle competenze tecniche e uno sui soft skill, scoprendo quale risuona meglio con la tua personalità e con i tuoi obiettivi.

Elena, per esempio, dopo due anni in un ambiente tossico, aveva perso completamente la fiducia nella propria capacità comunicativa. Utilizzando l’IA ha generato 23 versioni diverse del suo pitch in una settimana, testandole in contesti a basso rischio prima di utilizzare le più efficaci in situazioni importanti. Questo processo le ha permesso non solo di trovare il pitch perfetto, ma di recuperare la fiducia nella propria voce professionale.

Se senti di aver bisogno di un supporto strutturato per navigare questa trasformazione strategica e superare i blocchi che ti impediscono di comunicare il tuo vero valore, prenota una prima consulenza gratuita di career coaching gli esperti di Jobiri. Grazie al confronto diretto con professionisti del settore, potrai esplorare più a fondo come l’IA integrata all’accompagnamento professionale possono accelerare la tua transizione.

L’elevator pitch come sistema, non come script

Il cambio di paradigma più importante che l’IA porta nella preparazione dell’elevator pitch è la trasformazione da script rigido a sistema flessibile. Non stai più memorizzando un monologo, ma costruendo un framework comunicativo che puoi adattare in tempo reale in base alle reazioni del tuo interlocutore, al tempo disponibile e al contesto specifico.

L’IA ti aiuta a costruire questo sistema identificando i moduli chiave del tuo valore professionale: competenze core, risultati distintivi, motivazioni autentiche, direzione futura. Ognuno di questi moduli può essere espresso in diverse lunghezze (versione da dieci secondi, trenta secondi, un minuto) e con diverse enfasi. Durante una conversazione reale, puoi combinare questi moduli in modo fluido, come un musicista jazz che improvvisa su una struttura armonica solida.

Questa flessibilità è cruciale quando stai ricostruendo la tua carriera. Non sempre avrai il contesto perfetto o l’interlocutore ideale. A volte disporrai solo di un ascensore condiviso, altre volte di una conversazione di quindici minuti davanti a un caffè. Con un sistema modulare preparato attraverso l’IA, sei sempre pronto senza essere mai rigido.

Inoltre, l’intelligenza artificiale può aiutarti a preparare transizioni efficaci tra i moduli del tuo pitch. Come passi dal parlare delle tue competenze tecniche alla tua motivazione profonda senza che sembri un salto logico? Come colleghi il tuo passato al futuro che vuoi costruire? L’IA può suggerirti ponti narrativi che rendono la tua comunicazione fluida e naturale, anche quando stai combinando elementi apparentemente distanti.

Misurare e ottimizzare continuamente

Un vantaggio spesso sottovalutato dell’approccio basato sull’IA è la possibilità di misurare e ottimizzare continuamente l’efficacia del tuo pitch. Dopo ogni interazione importante, puoi registrare mentalmente cosa ha funzionato e cosa no, poi usare l’intelligenza artificiale per analizzare questi feedback e raffinare ulteriormente il tuo approccio.

Hai notato che quando menzionavi un progetto specifico l’interlocutore si animava e faceva domande? L’IA può aiutarti a espandere quel punto e renderlo più centrale. Al contrario, c’era una parte del tuo pitch che generava silenzio imbarazzato o sguardi confusi? Puoi chiedere all’intelligenza artificiale di riformularla in modo più chiaro o di eliminarla se non aggiunge valore.

Questo processo di ottimizzazione continua trasforma il tuo elevator pitch in uno strumento vivo, che evolve con te e con il tuo percorso professionale. Non sei più bloccato su una versione che hai preparato mesi fa e che non riflette più accuratamente dove sei e dove vuoi andare. L’IA ti permette di mantenere il pitch allineato con la tua evoluzione professionale, un aspetto cruciale quando stai attraversando una fase di cambiamento rapido.

Per massimizzare questo processo di miglioramento continuo e accedere a strumenti avanzati che combinano l’intelligenza artificiale con metodologie di career coaching validate, gli ebook specializzati di Jobiri ti offrono percorsi strutturati che vanno oltre la semplice preparazione del pitch, aiutandoti a costruire una strategia di comunicazione professionale completa. Clicca qui e scopri il catalogo completo dei manuali professionali di Jobiri.

Dal pitch alla conversazione: costruire relazioni, non recitare monologhi

Infine, il vero obiettivo di un elevator pitch efficace non è impressionare con un monologo perfetto, ma aprire una conversazione significativa che possa evolvere in una relazione professionale. L’intelligenza artificiale ti aiuta a progettare il tuo pitch non come un punto di arrivo, ma come un invito al dialogo.

Questo significa incorporare elementi che naturalmente portano a domande di approfondimento, che rivelano la tua personalità oltre le competenze tecniche, che dimostrano curiosità genuina verso l’interlocutore e il suo contesto. L’IA può aiutarti a bilanciare informazioni su di te con aperture verso l’altro, trasformando il pitch da monologo egocentrico a inizio di uno scambio reciproco.

Quando stai cercando di ricostruire la tua rete professionale dopo un periodo di isolamento o di difficoltà, questa dimensione relazionale diventa ancora più importante. Non stai cercando solo un lavoro, stai cercando di riconnetterti con una comunità professionale, di dimostrare che hai ancora molto da offrire, di trovare persone che credano nel tuo potenziale futuro oltre che nel tuo CV passato.

L’intelligenza artificiale può suggerirti modi per chiudere il tuo pitch con aperture verso l’interlocutore: domande intelligenti sul suo lavoro, offerte di valore immediate (un articolo interessante, una connessione utile, un insight specifico), proposte di follow-up concrete. Questi elementi trasformano un incontro casuale in una relazione professionale potenziale.

Marco, il manager di cui abbiamo parlato all’inizio, ha scoperto che il suo pitch più efficace non era quello più elaborato, ma quello che includeva una domanda specifica sul maggiore challenge che l’interlocutore stava affrontando nel suo ruolo. Questa apertura, suggerita dall’IA basandosi sull’analisi del settore target, trasformava immediatamente la dinamica da “io cerco lavoro” a “possiamo esplorar insieme come il mio background potrebbe essere rilevante per le tue sfide”.

Se vuoi costruire una strategia completa che vada oltre il singolo pitch e ti permetta di riposizionarti efficacemente nel mercato del lavoro, combinando l’IA con l’accompagnamento di professionisti esperti, prenota ora la tua prima consulenza gratuita di career coaching con Jobiri.

Prompt pronti all’uso per preparare il tuo elevator pitch con l’IA

Copia e incolla questi prompt in ChatGPT, Claude o altri strumenti di intelligenza artificiale, personalizzandoli con le tue informazioni specifiche.

1) Analisi e decostruzione del valore professionale

“Analizza la mia esperienza professionale e identifica i 3-5 elementi più distintivi del mio valore. Ecco il mio background: [inserisci qui CV o descrizione della tua esperienza]. Voglio riposizionarmi come [ruolo target] nel settore [settore]. Quali aspetti della mia storia sono più rilevanti e come posso comunicarli in modo non convenzionale?”

2) Creazione delle tre versioni adattive

“Aiutami a creare tre versioni del mio elevator pitch: una versione formale per colloqui (45-60 secondi), una versione conversazionale per networking informale (20-30 secondi), e una versione strategica per [nome azienda/settore specifico]. Il mio background è [descrizione]. I miei obiettivi sono [obiettivi]. Il mio valore unico è [valore distintivo].”

3) Trasformazione del gap professionale in punto di forza

“Ho un gap di [durata] nel mio CV dovuto a [motivo: licenziamento/burnout/questioni personali/altro]. Aiutami a integrare questo periodo nel mio elevator pitch in modo onesto ma strategico, trasformandolo in una dimostrazione di resilienza e crescita. Il mio background è [descrizione] e sto cercando di posizionarmi come [ruolo target].”

4) Identificazione dei ganci conversazionali

“Analizza la mia storia professionale: [inserisci descrizione] e identifica i ‘ganci’ più efficaci – quei dettagli, progetti o risultati che naturalmente invitano domande e creano curiosità. Suggerisci come incorporarli nel mio pitch per trasformarlo da monologo a invito al dialogo.”

5) Adattamento al linguaggio dell’azienda target

“Analizza il sito web, le offerte di lavoro recenti e i comunicati stampa di [nome azienda] e aiutami a costruire un elevator pitch che parli specificamente il loro linguaggio e affronti le loro sfide attuali. Il mio background è [descrizione] e sto cercando di posizionarmi come [ruolo specifico].”

6) Eliminazione del linguaggio difensivo

“Ho tendenza a usare un tono difensivo o apologetico quando parlo della mia carriera, specialmente riguardo a [situazione specifica]. Aiutami a riscrivere il mio pitch eliminando frasi difensive e trasformandole in affermazioni di valore. Ecco la mia versione attuale: [inserisci pitch attuale].”

7) Test e simulazione conversazionale

“Assumi il ruolo di un [recruiter/hiring manager/potenziale cliente] nel settore [settore] e conduci un roleplay. Io presenterò il mio elevator pitch: [inserisci pitch]. Tu rispondi come farebbe un professionista reale, facendo domande di follow-up, esprimendo dubbi o chiedendo chiarimenti. Poi analizza cosa ha funzionato e cosa va migliorato.”

8) Personalizzazione per eventi di networking specifici

“Sto per partecipare a [nome evento/tipo di evento]. I partecipanti saranno principalmente [profilo partecipanti]. Aiutami a creare una versione del mio elevator pitch ottimizzata per questo contesto specifico, che dimostri che comprendo le dinamiche del settore e che posso portare valore immediato. Il mio background è [descrizione].”

9) Chiusura orientata all’azione

“Il mio elevator pitch attuale termina in modo poco incisivo. Aiutami a creare 5 diverse chiusure efficaci che invitino all’azione (follow-up, scambio contatti, proposta di caffè, ecc.) e che siano autentiche per la mia personalità. Il mio pitch è: [inserisci pitch]. Il mio obiettivo è [obiettivo specifico].”

10) Integrazione di competenze trasferibili dopo cambio di settore

“Ho lavorato per [anni] nel settore [settore di origine] e ora voglio transitare verso [settore target]. Aiutami a identificare le mie competenze trasferibili più rilevanti e a costruire un elevator pitch che dimostri come il mio background diverso sia un vantaggio, non un ostacolo. Le mie esperienze chiave sono: [descrizione].”

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