Osservatorio Jobiri “In cerca di futuro: cosa blocca i giovani nella ricerca lavoro”
Quasi l’80% dei giovani si sentono abbandonati nella ricerca di lavoro, un dato che mette in luce un mercato del lavoro complesso e un sistema di supporto spesso inadeguato. La rapidità dei cambiamenti tecnologici e la crescente flessibilità contrattuale rendono il divario tra ciò che serve e ciò che viene offerto sempre più evidente.
Questo Osservatorio, basato sull’analisi di oltre 1.100 giovani tra i 18 ed i 29 anni, evidenzia criticità e propone soluzioni innovative per orientatori, career coach e decisori istituzionali nel mondo della formazione e del lavoro. Un percorso tra numeri, tendenze e strategie per ripensare i servizi di carriera e dell’orientamento per sostenere realmente i giovani.
Prosegui nella lettura per scoprire come trasformare queste sfide in opportunità.

Sintesi dell’Osservatorio
Quasi 8 giovani su 10 in Italia si sentono soli nella ricerca di lavoro, affrontando un sistema che spesso non riesce a stare al passo con le loro esigenze. L’Osservatorio Jobiri, “In cerca di futuro: cosa blocca i giovani nella ricerca lavoro”, svela dati sorprendenti sulle difficoltà che i giovani incontrano nel loro percorso professionale e sulle sfide che orientatori e istituzioni devono affrontare per offrire un supporto adeguato.
Le criticità emerse coinvolgono ogni aspetto della ricerca di lavoro:
- Il 68% dei giovani vive con ansia il processo di ricerca, sentendosi sopraffatto dall’incertezza e dalla paura di non riuscire.
- L’89% non sa come presentare in modo efficace le proprie esperienze di studio e lavoro, compromettendo le proprie opportunità di essere notato dai recruiter.
- Il 72% ha profili LinkedIn poco curati, limitando drasticamente le proprie possibilità di networking e visibilità.
- Il 77% si presenta ai colloqui senza un’adeguata preparazione, rischiando di perdere opportunità preziose.
- Il 65% lamenta l’uso di software obsoleti nei servizi offerti dalle istituzioni, ostacolando la ricerca di lavoro.
Eppure, l’Osservatorio non si limita a descrivere i problemi: propone soluzioni innovative e concrete per rendere il sistema più efficace e inclusivo. Offre strategie pratiche per orientatori, career coach e decisori istituzionali, fornendo strumenti che aiutano a trasformare le difficoltà in opportunità reali.
Grazie all’analisi di 1.156 giovani, l’Osservatorio fornisce una guida dettagliata su come migliorare l’efficacia dei servizi di orientamento e di accompagnamento al lavoro. Dalla gestione dell’ansia alla preparazione per i colloqui, passando per l’uso strategico della tecnologia nella creazione di curriculum e profili LinkedIn, questa analisi rappresenta uno strumento indispensabile per chiunque voglia contribuire a cambiare il futuro della ricerca di lavoro in Italia.
Continua a leggere per scoprire soluzioni efficaci e strategie vincenti che possono fare la differenza nel supportare i giovani nella loro crescita professionale.
Indice dei contenuti
Indice dei contenuti
- Sintesi dell’Osservatorio
- Chi ha reso possibile l’indagine sulla ricerca di lavoro dei giovani
- Un grazie a chi lotta per il futuro lavorativo dei giovani
- Abbattere gli ostacoli alla ricerca di lavoro nei giovani
- L’appello dai fondatori di Jobiri: è tempo di agire, insieme
- Servizi al lavoro che non aiutano i giovani nella ricerca di lavoro
- Checklist per creare servizi che guidano davvero verso il lavoro
- Quando le emozioni paralizzano: i blocchi alla ricerca di lavoro
- Checklist per liberare i giovani dai blocchi emotivi
- Curriculum che uccidono le opportunità di trovare lavoro
- Checklist per scrivere un CV che apre le porte al lavoro
- LinkedIn: il potenziale nascosto nella ricerca di lavoro sui social
- Checklist per insegnare ad usare LinkedIn per trovare lavoro
- Colloqui che intimidiscono e bloccano l’accesso al lavoro
- Checklist per affrontare i colloqui e conquistare il lavoro
- Conclusioni
- Metodologia e Disclaimer
Chi ha reso possibile l’indagine sulla ricerca di lavoro dei giovani
Questo osservatorio nasce dall’impegno di Jobiri, impresa innovativa a vocazione sociale che ha creato il consulente digitale di carriera basato sull’intelligenza artificiale più scelto in Italia. Jobiri accelera l’inserimento lavorativo, offrendo soluzioni tecnologiche avanzate che rispondono ai bisogni di chi cerca un impiego e di fa orientamento o accompagnamento al lavoro.
Jobiri non si limita a innovare: trasforma i servizi di carriera offerti da Scuole, Enti di Formazione, Università, Istituzioni Pubbliche, Società di Outplacement e Agenzie per il Lavoro, fornendo il primo ecosistema integrato di servizi di carriera intelligenti.
Questo ecosistema è progettato per soddisfare le esigenze di tutti gli stakeholder coinvolti, sia a livello locale che nazionale, migliorando l’efficacia del mercato del lavoro.
Un ecosistema al servizio di giovani, Istituzioni e aziende
Grazie alla sua visione innovativa, Jobiri non è solo una piattaforma tecnologica, ma un motore per il progresso del mercato del lavoro. Con soluzioni pensate per ogni categoria di stakeholder, trasforma la ricerca di lavoro, l’orientamento e l’accompagnamento al lavoro in un’esperienza più efficace, inclusiva e orientata al futuro.
Un grazie a chi lotta per il futuro lavorativo dei giovani
Un sentito ringraziamento va alle migliaia di giovani candidati che, con le loro risposte al questionario, hanno dato voce alle sfide e alle ambizioni di un’intera generazione, contribuendo in modo cruciale alla realizzazione dell’Osservatorio Osservatorio Jobiri “In cerca di futuro: cosa blocca i giovani nella ricerca lavoro”.
Un grazie speciale anche alle Istituzioni lungimiranti che hanno scelto di abbracciare il potenziale dell’intelligenza artificiale, affidandosi a Jobiri per trasformare i servizi di carriera. Grazie alla loro visione, oggi è possibile offrire supporto efficace, scalabile e accessibile 24 ore su 24, riducendo le distanze tra i giovani e il mondo del lavoro.
La loro dedizione al cambiamento rappresenta un esempio tangibile di come l’innovazione possa migliorare concretamente la vita delle persone.
Abbattere gli ostacoli alla ricerca di lavoro nei giovani
Il mercato del lavoro italiano è travolto da una rivoluzione silenziosa, ma devastante, che scuote le vite dei giovani e delle loro famiglie. L’evoluzione tecnologica, l’erosione delle tutele lavorative a favore di maggiore flessibilità, l’innalzamento dell’età pensionabile e i repentini cambiamenti imposti dalle aziende ridisegnano senza pietà le regole per entrare e rientrare nel mondo del lavoro. Questi cambiamenti non sono un’eccezione: sono diventati la regola. E il ritmo incalzante a cui accelerano lascia indietro chiunque non sia pronto.
Secondo studi dell’ILO e dell’OCSE, un giovane cambierà tra i 7 e i 10 datori di lavoro durante la sua carriera. Alcuni esperti teorizzano anche 15 cambi di lavoro nell’arco di una vita. Un dato che pesa come un macigno sulle spalle di chi cerca stabilità in un mondo che di stabile non ha più nulla.
In Italia, i numeri sono impietosi: ogni operatore di un centro per l’impiego deve occuparsi di 254 disoccupati, contro i 54 della Francia e i 30 della Germania. Non bastano le risorse in organico e le risorse economiche a disposizione. Non bastano i career service universitari che, con un solo dipendente per 500 laureati all’anno, si trovano a lottare contro una marea inarrestabile.
I giovani, il nostro futuro, sono lasciati soli. Devono trovare lavoro in un contesto sempre più ostile, affrontando più difficoltà, con meno supporto e ripetendo questo processo innumerevoli volte nel corso della loro vita. È un grido d’aiuto che non possiamo più ignorare.
Un sistema che deve cambiare per non spezzarsi
Non possiamo continuare a rispondere a problemi nuovi con soluzioni vecchie. Quelle “ricette del passato” che un tempo davano qualche certezza sono ormai un ricordo lontano. L’Italia sta compromettendo il suo futuro e quello dei suoi giovani. Per restituire dignità al sistema, servono innovazione e coraggio. È il momento di abbandonare la “zona di comfort” e sperimentare nuove soluzioni, nuovi partner tecnologici e un nuovo modo di concepire i servizi al lavoro.
Solo con una trasformazione culturale e operativa, con strumenti moderni e politiche attive scalabili, potremo offrire ai giovani ciò che meritano: una vera opportunità di crescere, imparare e inserirsi nel mercato del lavoro.
L’Osservatorio: una risposta concreta
Jobiri nasce con questa missione: innovare i servizi di orientamento e di accompagnamento al lavoro per renderli finalmente accessibili, efficaci e al passo con i tempi. L’Osservatorio Jobiri “In cerca di futuro: cosa blocca i giovani nella ricerca lavoro” non è solo uno studio: è un appello per tutti. Vuole costruire consapevolezza, fornire strumenti concreti a orientatori, istituzioni e giovani, e creare una cultura nuova nel mercato del lavoro.
Gli obiettivi che si pone l’Osservatorio sono 5:
- 1Sviluppare giovani pronti per il futuro
La formazione non basta più. Ai giovani non serve solo sapere, ma una profonda comprensione di sé stessi in relazione al mercato del lavoro. Questo deve diventare un obiettivo primario del sistema educativo italiano. - 2Supportare istituzioni a migliorare i servizi al lavoro e di orientamento
Il mondo del lavoro è complesso e in rapida evoluzione. Solo abbattendo barriere economiche, sfruttando la tecnologia e intelligenza artificiale, potremo offrire servizi di carriera capillari, equi e davvero utili a chi cerca un lavoro. - 3Preparare i giovani ai cambiamenti continui
Cambiare professione non sarà più l’eccezione, ma la norma. Ogni giovane deve imparare a gestire questi cambiamenti non solo per sé, ma per contribuire a una società più resiliente. - 4Aiutare le famiglie che non sanno come sostenere i giovani
Troppe famiglie non hanno gli strumenti per guidare i propri figli nel mercato del lavoro. Questo vuoto deve essere colmato con formazione, accompagnamento e orientamento mirato. - 5
Sostenere i giovani più vulnerabili
I ragazzi delle fasce più deboli della popolazione sono quelli che soffrono di più. Garantire loro accesso a risorse e supporto è una priorità assoluta.
L’appello dai fondatori di Jobiri: è tempo di agire, insieme
Oggi più che mai, ci troviamo davanti a una sfida che non possiamo più rimandare. I numeri di questo Osservatorio raccontano una realtà che conosciamo bene: quasi 8 giovani su 10 si sentono soli, incompresi e senza un supporto concreto nella ricerca di lavoro. Dietro questi dati, ci sono storie vere di talento inespresso, di sogni infranti e di opportunità perse.
Non possiamo permetterci di rimanere fermi, ancorati a modelli obsoleti che non rispondono più alle esigenze di chi si affaccia al mondo del lavoro con speranza e determinazione. Serve un cambio di passo, una nuova visione che metta i giovani al centro, offrendo loro strumenti moderni, efficaci e facilmente accessibili.
In Jobiri crediamo fermamente che il futuro del lavoro passi attraverso l’innovazione, ma soprattutto attraverso l’impegno collettivo. Abbiamo creato il primo consulente digitale di carriera basato sull’intelligenza artificiale proprio per dare una risposta concreta e immediata alle sfide che i giovani affrontano ogni giorno. Strumenti intelligenti per creare CV efficaci, ottimizzare il profilo LinkedIn, prepararsi ai colloqui con simulazioni avanzate e tanto altro: tutto questo non è più un sogno, è realtà.
Tuttavia, l’innovazione tecnologica da sola non basta. È necessario un approccio umano, empatico e consapevole, capace di accompagnare i giovani in un percorso di crescita e realizzazione professionale. Ed è qui che ognuno di noi ha un ruolo fondamentale: le istituzioni devono abbracciare il cambiamento, gli orientatori devono dotarsi di strumenti all’avanguardia, e noi di Jobiri continueremo a mettere a disposizione soluzioni sempre più efficaci, perché crediamo in un mondo in cui nessun giovane debba rimanere indietro.
Il momento di agire è adesso. Non possiamo più aspettare. È il tempo delle scelte coraggiose, delle azioni concrete, della collaborazione tra pubblico e privato per creare un sistema di supporto realmente inclusivo e orientato al futuro.
Insieme possiamo fare la differenza. Insieme possiamo costruire un futuro migliore per i nostri giovani e, con esso, per il nostro Paese.
Claudio Sponchioni e Roberto Sponchioni
Fondatori di Jobiri.com
Servizi al lavoro che non aiutano i giovani nella ricerca di lavoro
La rapidità con cui il mercato del lavoro evolve è travolgente. Digitalizzazione, tecnologie innovative, nuove professioni e modalità di lavoro stanno ridefinendo completamente le dinamiche occupazionali.
In questo contesto in continua trasformazione, i giovani percepiscono un divario sempre più ampio tra ciò di cui avrebbero bisogno e ciò che le istituzioni attualmente offrono. È un gap che non solo ostacola la loro crescita professionale, ma mina anche la loro fiducia nelle opportunità del sistema.
Investire in servizi al lavoro all’avanguardia, capaci di rispondere a queste nuove esigenze, non è più un’opzione: è una necessità. Le scuole, gli enti di formazione, le università, gli sportelli lavoro, gli Informagiovani ed i centri per l’impiego devono evolversi per garantire non solo il primo inserimento lavorativo, ma un accompagnamento che duri per l’intero arco della vita professionale. Migliorare questi servizi non significa solo accelerare l’incontro tra domanda e offerta, ma anche favorire una vera inclusione e stimolare la crescita del Paese.
Ogni anno, autorevoli analisi evidenziano quanto i servizi al lavoro italiani siano in ritardo rispetto ai principali Paesi europei. L’efficacia, le risorse investite e l’impatto sulla vita professionale dei giovani sono insufficienti, con un divario che sembra ampliarsi invece di colmarsi. L’osservatorio “In cerca di futuro: cosa blocca i giovani nella ricerca lavoro” mette in luce le criticità più evidenti, ascoltando direttamente i fruitori di questi servizi: i giovani stessi.
Le loro testimonianze rivelano un quadro preoccupante:
Checklist per creare servizi che guidano davvero verso il lavoro
I servizi al lavoro sono il ponte tra i giovani e il mercato del lavoro, ma troppo spesso questo ponte appare instabile e inadatto a sostenere il peso delle loro aspirazioni. In un mondo in cui la tecnologia evolve rapidamente e il mercato del lavoro richiede flessibilità e innovazione, è indispensabile ripensare i servizi di orientamento e supporto.
Per rispondere alle esigenze di candidati, aziende e operatori, non basta adattarsi: è necessario trasformarsi. Questo significa ascoltare i bisogni reali, adottare tecnologie avanzate e promuovere collaborazioni innovative che rendano i servizi al lavoro non solo più efficienti, ma anche capaci di ispirare fiducia nei giovani.
Questa checklist guida operatori, orientatori e istituzioni verso un approccio moderno e strategico, per costruire un futuro in cui i giovani possano trovare il supporto che meritano:
Quando le emozioni paralizzano: i blocchi alla ricerca di lavoro
La ricerca di lavoro non è un semplice percorso di invio candidature: è un viaggio emotivo. Un viaggio che spesso somiglia a un giro sulle montagne russe, dove momenti di speranza e gioia si alternano a sconforto e frustrazione. Comprendere le emozioni che questo processo scatena è essenziale per migliorare la qualità della ricerca di lavoro e per offrire ai candidati strumenti più efficaci per affrontare questa sfida.
Per i giovani, ogni candidatura è una decisione carica di emozioni. Il timore del rifiuto, il senso di inadeguatezza o la pressione sociale possono trasformare anche le persone più sicure in versioni dubbiose di sé stesse. Emozioni intense e negative, come l’ansia, possono ridurre la capacità di prendere decisioni ottimali, portando a strategie di ricerca meno efficaci. Questo spesso si traduce in un abbassamento delle aspettative professionali e nella scelta di candidarsi a posizioni lontane dai propri obiettivi e aspirazioni iniziali.
Per gli orientatori e i consulenti di carriera, entrare in contatto con la condizione emotiva dei candidati non è solo utile: è cruciale. Consigliare un giovane che si sente bloccato dall’ansia o dalla rassegnazione richiede empatia, ascolto e strategie specifiche per riaccendere la motivazione e orientare il percorso professionale.
Nel campione analizzato, emergono emozioni che parlano di un disagio profondo, ma anche della complessità emotiva che accompagna questo processo:
Questi dati mostrano quanto sia complesso il panorama emotivo dei giovani alla ricerca di un lavoro. È una sfida che non riguarda solo la competenza professionale, ma la capacità di affrontare un mondo del lavoro che richiede sempre più resilienza.
Checklist per liberare i giovani dai blocchi emotivi
La ricerca di lavoro è spesso un’esperienza emotivamente intensa, capace di mettere a dura prova la fiducia e la motivazione dei giovani. L’ansia, la frustrazione e il senso di solitudine possono trasformare questo percorso in un terreno insidioso. Per gli orientatori e i consulenti, fornire supporto non significa solo offrire strumenti tecnici, ma anche aiutare i candidati a sviluppare resilienza emotiva e consapevolezza. Ecco alcune linee guida essenziali per sostenere i giovani in modo efficace e concreto:
Curriculum che uccidono le opportunità di trovare lavoro
Il curriculum è la chiave d’accesso al mondo del lavoro, ma troppo spesso si trasforma in un cancello chiuso a doppia mandata. Per i giovani, rappresenta il primo tentativo di introdursi e promuoversi nel mondo professionale. Per le aziende, invece, è uno strumento di scrematura impietoso, progettato per eliminare rapidamente i candidati non in linea con le esigenze aziendali.
In un mercato dove ogni posizione lavorativa riceve decine, se non centinaia, di candidature, il curriculum di un giovane può essere scartato in pochi secondi. A volte basta un errore di battitura, una competenza mancante o un formato poco leggibile per essere esclusi. Non c’è tempo per la comprensione o per la benevolenza: i recruiter cercano motivi per dire “no”.
A complicare il tutto, molte aziende utilizzano software di intelligenza artificiale che analizzano i CV automaticamente, lasciando all’occhio umano solo i candidati selezionati dagli algoritmi. Questo significa che i candidati devono non solo affrontare i giudizi di un essere umano, ma anche soddisfare i criteri rigidissimi di un programma informatico.
Le nostre analisi rivelano un quadro disarmante: molti curriculum dei giovani presentano problematiche che compromettono il loro inserimento nel mondo del lavoro. Queste difficoltà possono essere raggruppate in due grandi categorie:
La difficoltà di promuoversi in modo efficace
La mancanza di coerenza tra il profilo del candidato e le richieste aziendali
Checklist per scrivere un CV che apre le porte al lavoro
La costruzione di un CV efficace non dovrebbe essere lasciata al caso, ma richiede formazione, strumenti adeguati e un supporto personalizzato. Insegnare ai giovani come strutturare, ottimizzare e personalizzare il proprio curriculum è cruciale per garantirne l’impatto e favorire la loro competitività in un mercato del lavoro sempre più complesso e tecnologico.
Un approccio moderno ed efficace integra l’educazione alle soft skill, strumenti digitali avanzati e il contatto diretto con esperti per aiutare i candidati a mettere in luce il loro vero valore. Ecco le strategie chiave per superare le principali criticità:
LinkedIn: il potenziale nascosto nella ricerca di lavoro sui social
LinkedIn è un pilastro fondamentale nella ricerca di lavoro moderna, ma spesso i giovani non sfruttano appieno il suo potenziale. Questo social network non è solo una vetrina per il proprio curriculum, ma una piattaforma strategica per costruire relazioni, dimostrare competenze e aumentare la propria visibilità agli occhi dei recruiter. Tuttavia, molti candidati si scontrano con problematiche che limitano significativamente l’efficacia del loro profilo.
Ecco le principali difficoltà che impediscono ai giovani di emergere su LinkedIn:
Checklist per insegnare ad usare LinkedIn per trovare lavoro
LinkedIn è una piattaforma straordinaria, ma spesso sottoutilizzata dai giovani. Orientatori, consulenti e professionisti che li affiancano hanno il compito cruciale di colmare questo gap, fornendo strumenti e strategie per sfruttarne appieno il potenziale. Creare un profilo completo, costruire connessioni autentiche e interagire in modo strategico non sono competenze innate, ma possono essere sviluppate con il giusto supporto.
Per aiutare i giovani a trasformare LinkedIn in un alleato nella ricerca di lavoro, è essenziale adottare un approccio strutturato che integri formazione mirata e l’uso di strumenti digitali avanzati per creare e ottimizzare i profili, garantendo che ogni dettaglio lavori a loro favore. Ecco una veloce checklist:
Colloqui che intimidiscono e bloccano l’accesso al lavoro
I colloqui di selezione sono un crocevia fondamentale per ogni giovane in cerca di lavoro. È qui che carriere nascono o vengono infrante. Tuttavia, il colloquio non si riduce al solo incontro con il recruiter: è un processo complesso che inizia nel momento in cui il candidato invia la candidatura o viene contattato per l’intervista. Ogni interazione – dalla risposta a una segretaria alla richiesta di informazioni su un’azienda – costruisce (o distrugge) l’immagine che il candidato lascia all’organizzazione.
In un mercato del lavoro sempre più competitivo, i colloqui richiedono una preparazione elevata. I recruiter cercano candidati con una chiara consapevolezza del proprio valore, un’idea ben definita dei propri obiettivi e un’autentica motivazione verso l’azienda e il ruolo. Spesso, però, i giovani si presentano impreparati o sovrastati dall’ansia e dalle aspettative.
L’osservatorio rivela che molti candidati non sono né tecnicamente né psicologicamente pronti per affrontare questa sfida, commettendo errori che compromettono gravemente le loro possibilità di successo. Ecco un’analisi delle principali difficoltà nelle diverse fasi del colloquio:
Fase di pre-colloquio: la preparazione che manca
Molti giovani sottovalutano l’importanza della preparazione prima di un colloquio. Si presentano senza informazioni sul recruiter o sull’azienda, mostrando una mancanza di interesse che può essere interpretata come scarsa motivazione.
Fase di colloquio: interazione e risposte inefficaci
Durante l’intervista, molti candidati faticano a creare una connessione con il recruiter o a rispondere in modo efficace alle domande. Questo accade spesso a causa di una preparazione inadeguata o della pressione emotiva.
Fase di post-colloquio: riflessione e follow-up inesistenti
Anche dopo il colloquio, molti giovani non sfruttano il momento per imparare dai propri errori o consolidare il rapporto con l’azienda.
Checklist per affrontare i colloqui e conquistare il lavoro
I colloqui di lavoro rappresentano una delle prove più impegnative per i giovani. Superare questa fase richiede non solo competenze tecniche, ma anche una preparazione strategica e psicologica. Orientatori e career coach giocano un ruolo fondamentale nell’aiutare i candidati a sviluppare consapevolezza, sicurezza e capacità di comunicare il proprio valore.
Ecco un mix di strategie vincenti per fornire ai giovani le competenze necessarie per affrontare con successo i colloqui e trasformare queste sfide in opportunità:
Conclusioni
Il futuro dell’Italia si gioca oggi, nel presente di migliaia di giovani che ogni giorno cercano, spesso invano, di trovare il proprio posto nel mondo del lavoro. I numeri di questo Osservatorio non sono solo statistiche: sono il riflesso di una generazione che lotta contro ostacoli invisibili, ma concreti. Quasi 8 giovani su 10 si sentono abbandonati, sopraffatti dall’ansia e da un sistema che non riesce a fornire le risposte giuste al momento giusto.
È un’emergenza che non possiamo più rimandare. Orientatori, career coach, istituzioni e decisori politici, questo è il vostro momento. Serve un’azione coraggiosa, visione e determinazione per abbattere le barriere che separano i giovani dalle opportunità.
Il cambiamento è possibile. Le soluzioni esistono e sono già a portata di mano. Jobiri, con il suo ecosistema digitale basato sull’intelligenza artificiale, è in prima linea per costruire un mondo in cui nessun giovane debba rimanere indietro. Un mondo in cui le tecnologie avanzate siano messe al servizio delle persone, per abbattere gli ostacoli della ricerca di lavoro e aprire nuove strade verso il futuro.
Ma la tecnologia, da sola, non basta. È necessario un cambio di mentalità. Dobbiamo ridisegnare i servizi di orientamento, renderli moderni, inclusivi e capaci di adattarsi alla velocità del cambiamento. Non possiamo più affidare il destino dei nostri giovani a modelli obsoleti. Abbiamo bisogno di innovazione, formazione continua e strumenti digitali intelligenti che rendano i servizi di accompagnamento più efficaci e accessibili, 24 ore su 24.
Il tempo per agire è ora. Ogni giorno perso è un’opportunità negata, un sogno spezzato, un giovane che si sente invisibile. È il momento di trasformare le difficoltà in possibilità concrete. Non lasciamo che il futuro dell’Italia si dissolva nell’inerzia. Facciamo la differenza. Investiamo nei giovani, investiamo nelle loro competenze, nel loro talento, nelle loro speranze. Insieme.
Metodologia e Disclaimer
Il sondaggio è stato condotto per costruire una base empirica sulle principali difficoltà riscontrate dai giovani nella ricerca del lavoro online e offline in Italia.
La ricerca si è svolta tramite la somministrazione di un questionario online a un campione di giovani tra i 18 e i 29 anni, nel periodo tra gennaio e dicembre 2024. Di seguito, la ripartizione del campione:
1. Genere (rispondenti: 1.156)
Genere | Percentuale (%) |
---|---|
Uomini | 48% |
Donne | 52% |
2. Titolo di studio (rispondenti: 1.156)
Titolo di studio | Percentuale (%) |
---|---|
Diploma | 27% |
Laurea triennale | 30% |
Laurea specialistica | 34% |
Master | 7% |
Dottorato di ricerca | 2% |
3. Area geografica (rispondenti: 1.156)
Area geografica | Percentuale (%) |
---|---|
Nord* | 47% |
Centro** | 27% |
Sud e Isole*** | 23% |
*Nord: Liguria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Veneto
**Centro: Lazio, Marche, Toscana ed Umbria
***Sud e isole: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia
4. Età (rispondenti: 1.156)
Tipologia contrattuale | Percentuale (%) |
---|---|
Tra i 18 e i 22 anni | 22% |
Tra i 23 e i 25 anni | 37% |
Tra i 25 ed i 29 anni | 41% |
La riproduzione e/o diffusione parziale o totale dei contenuti presenti nel seguente documento è consentita esclusivamente con la citazione completa della fonte dell’Osservatorio Jobiri Osservatorio Jobiri “In cerca di futuro: cosa blocca i giovani nella ricerca lavoro” e del relativo link: www.jobiri.com
Il lavoro di raccolta ed elaborazione dei dati non ha velleità di esaustività scientifica.
Trattandosi di una ricerca basata sull’autodichiarazione di dati e informazioni, gli autori non si assumono la responsabilità della completezza ed esattezza degli stessi.