Beni storico artistici
Descrizione
Obiettivi formativi
La Scuola di Specializzazione in Beni Storico-Artistici forma storici dell'arte professionisti di altissimo profilo, destinati a operare negli ambiti della tutela, gestione e valorizzazione del patrimonio culturale. L'obiettivo è preparare funzionari e professionisti con competenze scientifiche, tecniche e amministrative per dirigere musei, curare il patrimonio, progettare interventi di conservazione e condurre ricerca di alto livello.
Piano di studi
Il percorso formativo, conforme al D.M. 31/01/2006, è fortemente professionalizzante e interdisciplinare. Si approfondiscono la storia dell'arte, le metodologie di ricerca, la legislazione dei beni culturali, la museologia, la diagnostica artistica e la teoria del restauro. L'attività didattica è integrata da tirocini pratici e laboratori presso soprintendenze, musei, gallerie e istituti di restauro, garantendo un'esperienza diretta sul patrimonio.
Competenze acquisite
Lo specialista in Beni Storico-Artistici possiede competenze avanzate nella catalogazione, conoscenza e conservazione del patrimonio. Acquisisce capacità direttive per la gestione di istituzioni museali, la curatela di mostre, la progettazione di politiche culturali e la supervisione di interventi di restauro. La formazione prepara alle carriere dirigenziali nel Ministero della Cultura e a ruoli di alta consulenza nel settore del patrimonio culturale, sia pubblico che privato.
Impatto I.A.
LIntelligenza Artificiale sta fornendo allo storico dell'arte e al conservatore strumenti rivoluzionari. La Computational Art History utilizza la computer vision per analizzare lo stile, assistere nelle attribuzioni e trovare connessioni tra opere in archivi immensi. L'imaging multispettrale, potenziato dall'I.A., aiuta a svelare disegni preparatori o pentimenti sotto la superficie pittorica. Nei musei, l'I.A. personalizza l'esperienza del visitatore, crea percorsi tematici e gestisce il monitoraggio microclimatico per la conservazione preventiva.
Per il professionista dei beni culturali, l'opportunità è di poter aumentare le proprie capacità di indagine e di curatela, scoprendo nuove conoscenze e creando nuove forme di narrazione. La sfida è integrare questi strumenti digitali nel proprio lavoro senza perdere il rigore metodologico e la sensibilità critica. Bisogna saper governare la tecnologia per valorizzare il patrimonio, non per spettacolarizzarlo, e saper gestire l'enorme mole di dati digitali (immagini ad alta risoluzione, modelli 3D) che costituiscono il nuovo patrimonio immateriale.
Sono ormai indispensabili competenze di digital curatorship: la capacità di gestire collezioni digitali, di utilizzare standard di metadatazione e di progettare esperienze di fruizione online. È importante comprendere le basi delle tecniche di imaging scientifico e dell'analisi computazionale delle immagini. La capacità di lavorare in team con data scientist, ingegneri e interaction designer per creare progetti di valorizzazione innovativi sarà sempre più decisiva.
Preparati al futuro
Lista di azioni prioritarie da iniziare a padroneggiare da subito per restare rilevante e competitivo.
Competenze da sviluppare
Digital asset management (DAM) e linked open data (LOD)
Imparare a gestire piattaforme per l'archiviazione e la metadatazione di grandi quantità di immagini e dati. Studiare i principi dei Linked Open Data e del web semantico per connettere le informazioni del patrimonio culturale in rete.Scientific imaging e analisi computazionale
Acquisire familiarità con le tecniche di diagnostica non invasiva (riflettografia IR, fluorescenza UV, XRF) e comprendere come gli algoritmi di I.A. possono essere usati per analizzare questi dati complessi e supportare la ricerca e il restauro.Digital storytelling e progettazione di esperienze immersive
Imparare a usare strumenti digitali per raccontare storie sul patrimonio culturale. Acquisire le basi per progettare esperienze in realtà aumentata (AR) e virtuale (VR) per la fruizione museale e la didattica.Routine di successo
Seguire il settore 'GLAM: galleries, libraries, archives, museums'
Monitorare le newsletter, i blog e le conferenze del settore GLAM (es. le conferenze Museums and the Web) per essere aggiornati sulle best practice internazionali nell'uso della tecnologia per la valorizzazione del patrimonio.Analisi critica di un progetto di valorizzazione digitale
Scegliere ogni settimana un progetto digitale di un grande museo (es. un tour virtuale del British Museum, un'esperienza AR del Louvre) e analizzarlo criticamente: quali sono i punti di forza? Quali i limiti? Quale modello di user engagement propone?Esperienze utili
Tirocinio nel dipartimento digitale di un museo o di un'istituzione culturale
L'esperienza pratica nella gestione delle collezioni online, dei social media, o nello sviluppo di progetti multimediali è il modo più rapido per acquisire le competenze richieste.Collaborare a un progetto di ricerca in digital art history
Partecipare a un progetto che usi metodi computazionali per la ricerca storico-artistica. Lesperienza nell'annotazione di immagini per addestrare un'I.A. o nell'analisi di reti di artisti è altamente formativa.Creare un proprio progetto di digital curatorship
Usando piattaforme come Omeka o anche solo un sito web ben strutturato, creare una piccola mostra virtuale tematica, curandone i testi, la selezione delle immagini, i metadati e i percorsi di approfondimento. È un portfolio concreto e potente.Segnala un problema
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